martedì 31 gennaio 2012

MITT ROMNEY E IL CANADA





Mitt Romney, il candidato alle primarie repubblicane americane possibile avversario di Barack Obama alle prossime elezioni di novembre 2012 per la Casa Bianca, ha radici canadesi. Infatti la bisavola Hannah Hood Hill era nativa di Tosorontio da dove partì prima per Nauvoo, Illinois e poi per lo Utah prima di stabilirsi in Messico.
Nella lingua Huron Tosorontio significa montagna meravigliosa. La città fa parte ora della municipalità di Ajala-Tosorontio, conta circa 10.000 abitanti e si trova nella contea di Simcoe, Ontario, più o meno dalle parti delle cascate del Niagara.
Oltre alla bisavola Hannah, Mitt Romney ha anche un legame con il Canada attraverso la proprietà del cottage di famiglia di Grand Bend, Ontario, una cittadina turistica sul lago Huron acquistata dal padre George quando viveva a Detroit.
Ovviamente considerare Romney un esperto del Canada è un po’ esagerato, ma a differenza di molti americani e non, almeno lo conosce di persona per avervi soggiornato a lungo con la famiglia. Secondo alcuni quando era governatore del Massachusetts non partecipava molto agli incontri tra le province marittime e gli stati del New England, ma Romney è famoso per le riunioni brevi e dopo aver ascoltato i vari problemi è solito delegare. Inoltre gli anni trascorsi in Francia lo hanno familiarizzato con il francese e reso in pratica in grado di comunicare direttamente con tutti i canadesi, cosa non da poco.



Ma andiamo a scoprire chi è il candidato Mitt Romney.
Per capire meglio Mitt Romney, il possibile candidato repubblicano alla Casa Bianca è importante analizzare la sua biografia e il successo raggiunto in campo economico – le sue disponibilità finanziarie sono valutate attorno ai 200 milioni euro- e politico soprattutto come governatore del Massachusetts.
Basta seguire le tracce dei bisnonni Miles Park Romney e della moglie Hanna Hood Hill. Miles nacque a Nauvoo, Illinois il 18 agosto 1843 nella città dove fu ucciso il fondatore del Mormonismo Joseph Smith. I suoi genitori, convertiti nel 1837 dai primi missionari mandati oltremare, partirono dall’Inghilterra nel 1841 alla volta di New Orleans, da dove raggiunsero Nauvoo, Illinois la località in cui si era stabilito Joseph Smith, il fondatore del Mormonismo.
A Nauvoo i Romney incontrarono la famiglia Hill proveniente dal Canada, in fuga dalle ribellioni del 1837 dei canadesi contro gli inglesi, e in cerca di rifugio presso gli adepti della loro nuova chiesa.
Dopo la morte violenta di Joseph Smith sia i Romney sia gli Hill seguirono Brigham Young nella sua marcia alla ricerca della loro terra promessa e così si stabilirono da pionieri a Salt Lake City. Fu proprio a Salt Lake City che Miles Park Romney sposò nel 1862 Hanna Hodd Hill nata a Tosorontio, una municipalità vicina a Simcoe, Ontario centrale, Canada, il 9 luglio 1862.
Miles Romney, esperto carpentiere, era molto ricercato in una società in espansione dove la costruzione era un elemento basilare, ma il suo credo gli creò problemi non indifferenti quando nel 1882 la legge Edmunds proibì la poligamia. Oltre a Hanna che gli aveva dato dieci figli, Miles Romney aveva anche altre quattro mogli e decise quindi di cambiare aria per evitare di essere perseguito e condannato. Nel 1885, dopo un altro viaggio memorabile a bordo dei carri coperti – conestoga- la famiglia Romney e altri confratelli trovarono la loro pace a nord del Messico, nella zona della Sierra Madre vicino a Chihuaua dove crearono una colonia molto insolita ove si dedicarono all’agricoltura. Fu qui che crebbe il nonno di Mitt Romney, Gaskell Romney che era nato a St. George, Utah il 22 settembre 1871. A Colonia Dublàn Galeana, Chihuahua, Messico l’8 luglio 1907 nacque invece il padre di Mitt Romney, George W. Romney, futuro presidente della American Motors 1954-1962, governatore del Michigan 1963-1969, segretario del dipartimento di sviluppo urbano 1969-1973 dopo essere stato sconfitto da Richard Nixon come possibile candidato repubblicano alla presidenza.
La vita in Messico non fu però sempre facile e durante la rivoluzione del 1910 molti mormoni, tra cui il padre di Mitt Romney, George rientrarono negli Stati Uniti, senza un soldo e dopo aver precipitosamente abbandonato le proprie case. George Romney vagò con la famiglia da El Paso, Texas a Los Angeles, California per poi fermarsi temporaneamente in Idaho, lavorando saltuariamente in agricoltura e crebbe con lo stigma del messicano, da rifugiato nel Paese dei suoi avi. Ma George non era persona da abbattersi e come i suoi progenitori non pianse troppo su se stesso. Lavorò alla ALCOA – Aluminum Company of America –, esperienza che gli procurò accesso alla American Motors in Michigan, di cui divenne presidente con un grande successo dovuto all’introduzione di macchine di media cilindrata. Dal 1963 al 1968 fu governatore del Michigan . Tentò la scalata alla nomination repubblicana ma la sua campagna fallì a causa dei disordini di Detroit del 1968 e soprattutto per il suo atteggiamento ambiguo nei confronti della guerra in Viet-Nam.
Per Willard Mitt Romney nato il 12 marzo 1947 a Detroit, Michigan la vita è stata certamente meno difficoltosa. I cugini rimasti in Messico, pur godendo di un certo benessere sono stati vittime di attacchi e sequestri da parte della malavita a causa del loro successo sia nel settore ortofrutticolo sia nell’allevamento del bestiame e se molti continuano a restare nella terra dove sono nati professando la loro fede nella dicotomia messicano – americana spesso decidono di partire definitivamente per gli Stati Uniti in quanto il governo messicano non è in grado di garantire la loro incolumità.
In breve, il possibile candidato alla presidenza americana è frutto di questo intreccio di esperienze che hanno certamente temprato il suo spirito. Non si scompone facilmente, sembra abituato alle avversità, alle sconfitte temporanee e alla derisione di una parte della società che oggi sembra molto coperta di invidia e ostilità per un certo successo raggiunto.
Tuttavia, il figlio di George W. Romney, Mitt, pure lui uomo d’affari di successo e ex-governatore del Massachusetts si ritrova nella medesima situazione del padre. Dato per favorito, ha perso in Iowa, vinto in New Hampshire per poi essere sconfitto in South Carolina. Il 31 gennaio 2012 le urne della Florida potrebbero essergli amiche perché i sondaggi di ieri 26 gennaio 2012 lo davano al 39% contro il 31% a favore di Gingrich , 1l 12% per Santorum e il 9 % per Ron Paul. Romney ha ribattuto con forza alle accuse personali fatte da Gingrich e presentato il suo dossier finanziario, ma non si sa se basterà. La Florida ha un alto numero di evangelici che non vedono di buon occhio i mormoni e purtroppo la battaglia più che sulla qualità e sull’integrità del’uomo sembra volgere ancora sulle sue credenze religiose, sperando che le prossime elezioni primarie abbiano un tono diverso. Di certo, mentre George Romney gettò la spugna, Mitt sembra avere una tempra e una scorza più dura perché probabilmente sente di essere la sintesi delle esperienze di vita dei suoi antenati.
Fonti : New York Times, Deseret News, Boston Globe
Foto
Mitt Romney in Francia (Andre Salarnier)
Faro di Grand Bend, Ontario

Hannah Hood Hill Romney con I primi cinque figli : Isabell, Minnie, Miles, Gaskell, e George (Gaskell, in braccio, il nonno di Mitt Romney)

lunedì 30 gennaio 2012

COURSE EN CANOTS – CANOE RACE








Abbiamo parlato altre volte di quella autentica, tradizionale e appassionante saga dell’inverno canadese che corrisponde al nome di “CARNAVAL DE QUÉBEC”:


http://turismoincanada.blogspot.com/2008/02/carnevale-di-quebec.html
http://turismoincanada.blogspot.com/2009/01/bonhomme-carnaval.html
http://turismoincanada.blogspot.com/2010/01/inverno-in-quebec.html
http://turismoincanada.blogspot.com/2011/02/quebec-winter-carnival-carnaval-de.html

BONHOMME CARNAVAL ha già dato il via al carnevale invernale più importante del mondo venerdì scorso e gli eventi in programma dureranno fino al 12 febbraio!
Di tutti i seguenti (imperdibili!) e tanti altri appuntamenti troverai i dettagli sul sito ufficiale http://www.carnaval.qc.ca/:
Activités de la Louisiane, Bain de neige COLD-FX, Bal de Bonhomme SAQ, Barbecue METRO, Bougie, Brunch de Bonhomme, Cabane à sucre, Camping d'hiver, Cérémonie de fermeture et départ de Bonhomme (Événement Loto-Québec), Cocktail des restaurateurs partenaires, Collecte de sang, Course de traîneaux à chiens du Carnaval, Course en canot CMQ - Finales, Course en canot CMQ - Qualifications, Découvrez les richesses du Nord québécois, Défi de patin du Pentathlon des neiges, Défi Raquettes GV - Pentathlon des neiges, Défilé de nuit - Basse Ville, Déjeuner western du Stampede de Calgary, Festival gastronomique au Café de la Terrasse du Château Frontenac, Glissades du Carnaval, International de sculpture sur neige TELUS - Volet international, Jeu de soccer géant, Jeux d'hiver, Ketchup, le Clown, La patinoire du Pentathlon des neiges, Les Éclairs de Québec, Palais de Bonhomme, La Glissade de glace Uniprix, Promenades en carriole, Promenades en traîneau à chiens, Queues de castor, Rafting sur neige KRAFT, Séances de patinage avec Bonhomme, Ski Joring - Compétition, TrampoMur, le spectacle rebondissant!, Village Arctic Spas

Questa volta mi piace in particolar modo soffermarmi su uno dei più coinvolgenti spettacoli che si svolge durante il carnevale stesso: mi riferisco al Corse en Canots - Canoe Race, la più antica competizione del Carnevale.
Partecipano oltre 50 equipaggi – suddivisi in Elite maschile, Elite femminile, Elite sport - provenienti dal Québec, l’Ovest canadese, gli Stati Uniti e la Francia.
Partendo dalle banchine del molo del porto Bassin Louise gli equipaggi spingono i loro canots – caratteristiche canoe, sottili imbarcazioni dal fondo piatto di fibra di vetro, molto maneggevoli – per un percorso di oltre tre chilometri attraversando l’impetuoso corso del San Lorenzo, in gran parte ghiacciato.
Tutti gli equipaggi dimostrano una straordinaria abilità nel manovrare le loro imbarcazioni, soprattutto spingendole tra i blocchi di ghiaccio con la forza delle braccia e la presa dei ramponi degli stivali e, ove possibile, avanzare a forza di remi (rischiando di spezzarli!).
Generalmente l’equipaggio vincitore impiega poco più di mezz’ora per completare il percorso triangolare che partendo dal Bassin Louise tocca il molo de la Reine per poi attraversare il fiume fino al molo Paquet a Lévis e ritorno; per non farsi mancare nulla gli uomini dell’imbarcazione vincitrice fanno immediatamente l’unica cosa che dei veri hommes du nord debbono fare a coronamento di una così splendida vittoria: si gettano tutti insieme nell’acqua gelata!


La gara è così strutturata:
Qualificazioni, lungo la GRANDE ALLÉE appositamente allestita,

per determinare l’ordine di partenza
Venerdi 3 febbraio - dalle 19 alle 23

Finali sul San Lorenzo
Domenica 5 febbraio – dalle 13.30finchè saranno rientrati tutti alla base!

Associazione degli appassionati quebecchesi
COUREURS EN CANOT À GLACE
http://www.canotaglace.org/

venerdì 27 gennaio 2012

BILINGUISMO CONTROVERSO




Il Canada, paese ufficialmente bilingue, è leader nel promuovere la conoscenza di una seconda lingua. Il governo federale unitamente alle province spendono più di 2 miliardi di dollari l’anno offrendo servizi governativi sia in inglese che in francese.

Attualmente la percentuale della popolazione in grado di parlare entrambe le lingue è ostinatamente bassa. Mentre il 35% dei francofoni del Québec parlano inglese, solo il 7,4% degli anglofoni al di fuori del Québec parlano francese.

Negli Stati Uniti il 9% della popolazione parla due lingue – per non parlare dell’Unione Europea dove - secondo un recente studio dell’ Association for Canadian Studies - il 56% dei cittadini può sostenere una conversazione in una lingua diversa da quella madre e almeno un terzo padroneggia una terza lingua.

Ci sono complesse ragioni che giustificano l’atteggiamento ambivalente degli inglesi in Canada verso il francese, tra le quali l’importanza crescente dell’Asia nell’economia globale, specialmente nell’Ovest canadese. Un terzo della popolazione del British Columbia e dell’Alberta pensano che la conoscenza dello spagnolo e del cinese (mandarino) possono offrire maggiori opportunità come seconda lingua che non il francese.

Inoltre le difficoltà del bilinguismo canadese possono anche derivare dall’essere quest’ultimo associato alla legislazione federale. La conoscenza di entrambe le lingue ufficiali del Canada può essere erroneamente percepita come una anomalia storica oppure come un obbligo oneroso imposto dal governo federale (infatti esiste solo per i dipendenti pubblici l’obbligo di imparare entrambe le lingue).

Al contrario, lo studio di una seconda lingua dovrebbe essere accolto come un apporto significativo di vantaggi globali nonché il superamento dei conflitti culturali. L’autore dello studio, Jack Jedwab sottolinea che “in altri paesi e regioni quali l’America Latina e l’Europa, il multilinguismo è abbracciato dalla maggioranza della popolazione specie tra i giovani e percepito inoltre come una opportunità di ascesa sociale."

La maggior parte dei Canadesi riceve le conoscenze generali di una seconda lingua, ma molti in seguito perdono l’opportunità di usarla. Attraverso la creazione di maggiori opportunità e incentivi nel parlare francese, questa tendenza potrebbe essere rovesciata. I lavoratori bilingue già adesso sono probabilmente meglio pagati, specialmente in Québec e nel settore pubblico.

La capacità di parlare francese e inglese – così come spagnolo e cinese (mandarino) – dovrebbe essere vista quale motivo di orgoglio e come un investimento per il futuro che porterà dividendi nella vita di un individuo. I Canadesi dovrebbero considerare una benedizione e non una maledizione il vivere in un paese dove si parlano due delle lingue più importanti al mondo.

Dal Globe&Mail del 23 gennaio 2011

giovedì 26 gennaio 2012

ALL STAR GAME NHL A OTTAWA


Foto: Pat McGrath, The Ottawa Citizen


Per i tifosi di hockey su ghiaccio di tutto il nord America e del Canada in particolare, l’attesa sta per finire: l’evento più importante dell’anno – vale a dire l’ ALL STAR GAME - avrà luogo domenica prossima 29 gennaio presso lo Scotiabank Place di Kanaka, la cittadina satellite di Ottawa a circa 22 km dal centro città.
In Canada – come tutti sanno – l’hockey su ghiaccio è certamente lo sport più popolare e più praticato, per cui l’All Star Game ha non solo portato la temperatura dei tifosi locali ad alti livelli ma ha richiamato nella capitale federale appassionati da tutto il paese e dagli Stati Uniti.

Senza l’assillo della vittoria ad ogni costo si tratterà come ogni anno di una partita all’insegna della spettacolarità contraddistinta da velocità, ricerca continua della rete e del bel gioco.
Le due squadre saranno formate dai migliori giocatori della NHL (selezionati in gran parte dalla Lega stessa e dalla Associazione dei giocatori, tranne sei scelti direttamente dai tifosi attraverso un sondaggio).http://www.nhl.com/ice/eventhome.htm?location=/allstar/2012
Tra i selezionati quest’anno la parte del leone la fa la squadra di casa i SENATORS con ben 4 giocatori tra cui l’attaccante Daniel Alfredsson che sarà il capitano di una delle squadre (l’altro sarà il difensore Zdeno Chara dei Boston Bruins).
Faranno da contorno alla partita vera e propria alcune gare di abilità con il disco, velocità sui pattini e precisione nel tiro in porta. Eventi a tema sono previsti in tutta la Capitale fin dal 26 gennaio (Parata delle Coppe, Fiera del Tifoso, e molto altro: vedi http://senators.nhl.com/club/page.htm?id=60070).


Brutte notizie per gli appassionati italiani: non si trova più un biglietto per la partita e gli alberghi in città e dintorno danno il tutto esaurito!

mercoledì 25 gennaio 2012

IL FIORE EMBLEMATICO DEL BRITISH COLUMBIA : PACIFIC DOGWOOD



Dal 1956 il fiore emblematico della provincia del British Columbia è quello del Pacific Dogwood (Cornus nuttallii) un albero originario del sud British Columbia e nord della California che raggiunge i 25 metri di altezza.
La fioritura avviene a aprile e maggio, mentre in autunno l'albero si riempie di grappoli di bacche rosse che si stagliano in mezzo alla brillantezza delle foglie.

Il cornus nuttalli prende il nome dal botanico e zoologo inglese THomas Nuttall, molto attivo in Nordamerica nel 19o secolo.

I nativi delle pianure uavano la corteccia del dogwood come lassativo o per indurre il vomito.

Come altri alberi,il dogwood è stato protetto per legge per evitarne l'estinzione, ma nel 2002 le restrizioni sono state tolte in quanto la distribuzione sul territorio era ritornata normale.

martedì 24 gennaio 2012

IVAN E' TORNATO A TROIS RIVIERES


Bonsoir à vous,
Notre ami Yvan est de retour à TR depuis la nuit dernière; il est hospitalisé au CHRTR. Il a voyagé de Cancun à Mtl assis; il était accompagné de personnel infirmier. De Mtl à TR, il a été transporté en ambulance. Il est bien content d'être de retour. Il est présentement en isolation puisqu'il arrive d'un pays étranger. On lui fait toutes sortes de tests afin de s'assurer qu'il n'a aucun virus. L'infirmière nous a dit qu'il marchait bien; il est aphasique mais on finit par se comprendre; il a aussi un problème de déglutition et il doit être gavé pour le moment. Il est très soulagé d'être à TR mais il a hâte de partir pour l'Italie. Il en voie ses salutations à tout le monde. `Bonne fin de journée!
Lise

Lombardi nel Mondo - Rientrato dal Messico il mantovano Yvan Bojarskyj, Ora è in un ospedale in Canada
È in queste ore che Giovanni Bojarskyj “Ivan” sta assaporando di nuovo l’aria della propria patria. La partenza dall’aeroporto di Cancun era prevista ieri sera, stamane l’arrivo in Canada. La lunga lotta per riportare a casa l’italocanadese che ha origini, famiglia e amici a Viadana in provincia di Mantova, ha finalmente conosciuto l’happy end.
Il settantenne italo-canadese, che a fine 2011 era in fin di vita in una clinica messicana dopo essere stato colpito da un ictus, ora sta meglio e ha lasciato il Messico che da meta di vacanza si era trasformato in scenario di giorni terribile. «Sono anche riuscito a parlare con lui – aggiunge Marconcini – ma se per via della paresi non riesce ancora a comunicare bene .Yvan è stato ricoverato sua città, Trois Rivières – spiega Daniele Marconcini dell’Associazione Mantovani nel Mondo.
Giovanni Bojarskyj, nato in Italia da padre polacco fuggito dall’ex -Urss e da madre viadanese, emigrato in Canada (dove ha vissuto una vita non dimenticando di tornare ogni anno a Viadana a trovare i parenti) che era rimasto vittima di un infortunio. Trovato sanguinante in una strada di Progreso, penisola dello Yucatan, era stato ricoverato e alla fine dell’anno si era aggravato.Da qui la mobilitazione italiana coordinata dall'Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus con l'appoggio della famiglia di Ivan nelle persone del cognato Mario Sottili e del nipote Nicola Sottili e degli enti pubblici mantovani.

"Esprimo i nostri piu' sentiti ringraziamenti alla Dirigenza e allo
Staff medico del "Centro Medico Americano" e al Medical team
Canassistance Operations per le cure sanitarie svolte e le attenzioni
poste per il rapido rientro del nostro associato e corregionale Yvan
Bojarskyj nonchè a tutti coloro che in sede istituzionale si sono
prestati per assisterlo - ha dichiarato Daniele Marconcini Presidente di AMM Onlus ,aggiungendo che un particolare ringraziamento va al cittadino canadese Henry David, che l’ha portato in clinica dando l’allarme alla famiglia e alla corrispondente delle "Rete socio assistenziale lombarda dell'AMM Onlus Marina Cattaneo Presidente dei Lombardi in Messico "che ha tenuto contatti quasi giornalieri con l'Ospedale ,la famiglia e con i vari referenti in Italia e in Messico. Grazie a Marina - ha proseguito Daniele Marconcini "si è riusciti a risalire alla assicurazione sanitaria canadese che ha consentito la copertura delle omerose spese sanitarie e del rientro sanitario "protetto" di Ivan in Quebec in Canada.Un grazie va anche al nostro consigliere AMM delegato per il Nord America Ernesto Milani,all'on.Gino Bucchino, alla Prefettura di Mantova e all’Ambasciata italiana in Messico, al Sindaco del Comune di Viadana Giorgio Penazzi, a Don Giancarlo Perego della Fondazione Migrantes ,a Regione Lombardia .ai consiglieri regionali Giovanni Pavesi e Carlo Borghetti, all'Europarlamentare Mario Mauro a tutti coloro che ci hanno assicurato il loro aiuto.
Il sindaco di Viadana Giorgio Penazzi nel ringraziare il Presidente dell'AMM Onlus Daniele Marconcini per quanto fatto per aiutare il concittadino Ivan Bojarsky in quei difficili momenti rendendogli i dovuti meriti a lui in persona ,alla sua associazione e agli enti pubblici mantovani coinvolte ha dichiarato :"Quando Ivan Bojarskyj vorrà tornare a Viadana il nostro comune e tutte le istituzioni viadanesi offriranno la loro massima collaborazione per riservargli la migliore accoglienza e tutte le cure necessarie per la sua malattia.
www.lombardinelmondo.org
www.mantovaninelmondo.eu

lunedì 23 gennaio 2012

FARI DELL'EST

Nello scorrere tra appunti e piccoli souvenir nonchè rivedere diapositive di vecchi viaggi trovo tesori infiniti che riportano alla memoria, quasi contemporaneizzandoli, momenti davvero emozionanti e divertenti del passato!

Ecco una serie di fari fotografati che abbiamo fotografato durante un viaggio tra Québec e le Province Marittime (Nova Scotia, New Brunswick, Prince Edward Island).




venerdì 20 gennaio 2012

OVERLANDERS

Dopo il 1860 uomini e donne si misero in viaggio, per giorni settimane mesi ed anche anni, da ogni angolo del mondo per raggiungere le miniere d’oro del Cariboo District nella British Columbia. Chi partiva dall’Inghilterra, dalla Germania, dalla Cina, dalle Hawaii, dall’Australia e dagli Stati Uniti andava incontro ad un viaggio lungo ed estenuante, oltre ogni immaginazione.
Dall’Inghilterra partivano bastimenti 6 volte al mese e secondo la rotta percorsa ci volevano anche 5 mesi per raggiungere Victoria, dove procurarsi una licenza mineraria. Il vitto era incluso nel prezzo del biglietto ma ad ogni passeggero si raccomandava di portarsi dietro una buona scorta di carne secca, verdure e succo di lime, quest’ultimo per scongiurare lo scorbuto, combattere la febbre, curare il mal di denti… una vera panacea!




Dall’Europa la via “più veloce” ma anche la più costosa, era quella di navigare fino a Colon sull’Atlantico, attraversare l’istmo di Panama con la diligenza per poi reimbarcarsi a Darien sul Pacifico diretti a San Francisco; qui un altro trasbordo, su un bastimento diretto a Victoria sull’Isola di Vancouver. Percorrenza: dalle 6 alle 8 settimane….
Per spendere meno si poteva invece navigare addirittura fino a Capo Horn e, attraverso il Canale di Drake, circumnavigare il Sud America, navigare verso nord per il trasbordo a San Francisco per giungere infine a Victoria. Tempo di percorrenza: da 4 a cinque mesi!
Il percorso ancora più economico ma senz’altro più insidioso era quello che prevedeva l’arrivo via mare a Québec, oppure a New York, da dove si doveva proseguire con il treno per St. Paul nel Minnesota e da qui spingersi verso nord con la diligenza o il battello a vapore fino a Fort Garry (l’odierna Winnipeg).
I cosiddetti OVERLANDERS (in viaggio via terra) venivano dall’est - a cavallo, su carretti e carrozze da pionieri - attraverso le Pianure Centrali, superando montagne laghi e fiumi fino a Fort Garry in un paio di mesi. Ma ancora tanti pericoli dovevano essere affrontati.




Una carovana di Overlanders di circa 150 uomini e una donna in attesa e con i suoi altri 3 figli si costituì a Fort Garry nel giugno del 1862: proseguirono nelle praterie fino a Fort Edmonton per superare le Rocciose al valico di Tête Jaune Cache. Esausti e affamati, a questo punto decisero di separarsi in 2 gruppi: costruendo delle grosse zattere alcuni di loro sarebbero scesi lungo il Fraser fino al centro minerario di Quesnel e poi a Victoria per ottenere le licenze. Un’altro gruppo decise invece di scendere lungo il Thompson River direttamente verso Fort Kamloops nel Cariboo District.
La coraggiosa impresa degli Overlanders non fu però premiata: alcuni torneranno presto indietro spaventati e scoraggiati, altri moriranno (annegati o di stenti) lungo il periglioso cammino ma la gran parte riuscirà a cercare l’oro del Cariboo. Pare tuttavia che uno soltanto degli Overlanders sia riuscito nell’impresa di trovarlo!





Yale, B.C. 1862 circa - punto d'imbarco per la navigazione lungo il temuto Fraser Canyon

Ashcroft, B.C. - Da qui partiranno i carri di provviste diretti ai giacimenti d'oro della Cariboo Region verso il 1870 dopo che Ashcroft aveva soppiantato Yale come centro di smistamento delle merci


Boston Bar, B.C. 1882 - Carri carichi di provviste destinate ai cercatori d'oro nei giacimenti del nord vengono trainati da possento buoi, più lenti dei cavalli ma molto più resistenti


WILLIAM HIND SKETCHBOOK

"14 luglio 1862 attraversando il fiume Saskatchewan"

http://www.collectionscanada.gc.ca/hind/053602_e.html - interessante sfogliare il diario illustrato che William George Richardson HIND (1833-1889 ) tenne viaggiando al seguito degli intrepidi Overlanders

giovedì 19 gennaio 2012

LE PATATINE FRITTE MCCAIN




Mi è capitato di vedere in TV la pubblicità delle patatine McCain, ma non le ho trovate nei negozi che frequento di solito.
Continuerò a cercarle, anche per superare l’immagine dei prodotti canadesi, ferma all’ormai ingioiellato succo d’acero, alla farina Manitoba e al quasi introvabile salmone affumicato.
La McCain Food Ltd è un’azienda privata fondata a Florenceville, New Brunswick da quattro fratelli – Harrison, Wallace, Robert e Andrew McCain ed è la più grande produttrice di patatine fritte e di prodotti surgelati da forno. Ha oltre 20.000 dipendenti, quasi 60 centri di produzione sparsi in 12 paesi di tutto il mondo. Tratta quasi mezzo milione di chili di patate all’ora e vende un terzo della produzione di patate fritte in 110 paesi.
Secondo Forbes è la seconda azienda privata canadese.
Come spesso succede, qui in Italia è praticamente sconosciuta. Speriamo per poco tempo ancora.
Tra breve ritornerò su McCain attraverso le loro ricette.

mercoledì 18 gennaio 2012

SOGNARE UNA CASETTA IN CANADA


Se da ben oltre un secolo il Canadà, come tante altre destinazioni d’oltreoceano, è la chimera di chi cerca una vita migliore (ricordi anche la canzone?

http://turismoincanada.blogspot.com/2010/12/aveva-una-casetta-piccolina-in-canada.html) ecco che ai giorni nostri può anche diventare la meta agognata per passarci in tranquillità la terza età… magari dopo aver desiderato tutta la vita di trasferircisi! Meglio tardi che mai, che ne dici?!?!
E la casetta in Canadà non deve assolutamente mancare, rigorosamente con una struttura completamente in legno, per una migliore coibentazione. Ecco il caso dell’amico Renato:





11.12.2011
Ciao amici, anche se non completato perché l’intonaco attorno alle finestre non lo vogliono fare quando fa troppo freddo, l’intonaco che dobbiamo fare ha bisogno di minimo 24 ore che rimanga a non meno di 8 gradi; invece, ormai se di giorno arriva a 5 per poche ore, è fortuna se di notte non va oltre meno 9. Ormai i lavori fuori li rinvio tutti a primavera, ora siamo alle pitture interne e rifiniture; facile che entro un mese entriamo. All’inizio speravamo di entrare per Natale ma non vogliamo fare nulla in fretta ed entrare con la casa pulita. Ciao a tutti Renato




18.12.2011
Ciao a tutti , qui comincia a fare freddo - sono le 7 di mattina e ho appena portato Alessandra al lavoro, sono MENO 14 ! In casa i lavori continuano: si cominciano a vedere anche i colori delle stanza, tra qualche giorno iniziano con le ceramiche. Ciao a tutti Renato


22.12.2011
Carissimi parenti e carissimi amici, stiamo per aggiungere un altro granello di esperienza al nostro bagaglio di vita, un altro anno è scappato, passato così veloce ma spero così intenso quanto lo è stato per me, qualcuno vorrebbe riviverlo qualcuno vorrebbe cancellarlo, ognuno di noi ha la sua storia, la cosa importante è che la stiamo raccontando !!
Spero che il Natale accolga voi e le vostre famiglie con dei giorni lieti e che il 2012 entri nel nostro futuro portando almeno alcune cose che sono nelle nostre speranze e desideri.
DI CUORE BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO RENATO
…per il Natale in casa nostra in mancanza di neve ho dovuto accontentarmi di un pupazzo gonfiato!
se osservate bene il tetto di casa è lucido perché sta piovendo gelato ! ( pioggia gelata)
un abbraccio e ancora AUGURI

E mentre Renato continua a costruire la sua casetta, rinnovo ed aggiungo agli auguri di Renato anche i miei, per un fantastico 2012 magari con quel viaggio in Canadà da tanto tempo sognato!

martedì 17 gennaio 2012

CAMPOBELLO ISLAND, New Brunswick





C’è una piccola isola al largo della Baia di Fundy nel New Brunswick che riveste un particolare significato nelle relazioni tra Stati Uniti e Canada.
Fin dalla sua infanzia, Franklin D. Roosevelt, 32esimo Presidente degli Stati Uniti per 4 mandati dal 1933 al 1945, trascorreva le vacanze estive in un maniero di 34 stanze sulla punta meridionale dell’isola di Campobello, un paradiso di tranquillità e contatto diretto con la natura. Continuò da adulto, con la moglie Eleonor e la famiglia, a frequentare regolarmente questo paradiso.
Numerose sono le specie vegetali, muschi e licheni, e animali che vivono sull’isola, battuta dai venti spesso forti e freddi, le nebbioline mattutine e l’aria salmastra: foche, aquile, gabbiani, cervi, alci, coyote, scoiattoli, lepri bianche, delfini e balene al largo della costa; sentieri per tranquille passeggiate attraverso selvagge foreste e spiagge forgiate dai ritmi delle alte maree affascinano chiunque si rechi qui per onorare la figura di Roosevelt.





L’isola, visitata ogni anno da decine di migliaia di turisti, è raggiungibile con traghetti da Lubec nel Maine e d’estate anche dall’isola canadese Deer Island. Tanto per farsi un’idea, Campobello dista circa 500 chilometri da Boston e circa 750 chilometri da Montreal.

Il ROOSEVELT CAMPOBELLO INTERNATIONAL PARK, istituito in ricordo di Franklin Delano Roosevelt è oggi congiuntamente gestito dagli Stati Uniti ed il Canada e rappresenta uno dei tanti esempi della collaborazione fra le due nazioni confinanti:
The existence of the Roosevelt Campobello International Park is just one of many examples of perhaps the closest and most dynamic relationship of any two nations. Our physical proximity, enhanced by a common history and a similarity of language, culture, and legal systems, has resulted in many longstanding relationships between the peoples of our countries. Political, economic, military, academic, environmental, and cultural ties benefit both countries and are supported by hundreds of government to government treaties, agreements, and memorandums of understanding. Even our national electricity grids are linked, and hydro power facilities on our western borders shared.
As close allies sharing the world’s longest undefended border, we have extensive defense arrangements and share mutual security commitments. We work together, closely, through agencies such as the United Nations and the North Atlantic Treaty Organization, where we often speak with one voice. Even in those few areas where we pursue different approaches, we share the same broad objectives.
Strong investment relationships and Canada-United States trade support our economic securities and more than two million jobs in each country. The U.S. is Canada's largest foreign investor, and Canada is the third-largest foreign investor in the U.S. With an annual two-way trade in goods and services between Canada and the United States worth almost 425 billion U.S. dollars, we are each other’s best customers and serve as the largest market for each other's goods.
The Canada-United States relationship is extremely positive and marked by few disputes. At the federal level, well over 200 side agreements covering everything from defense co-operation and access to commercial airways to Great Lakes water quality attest to this positive relationship. As well, numerous additional agreements between the provinces and states enhance the relationship.
Canada and the United States have been very successful at working out the dos and don’ts of our partnership. As each other’s closest ally and trading partner, we are inextricably tied to events and conditions north and south of the international border - and we realize the importance of continuing to maintain our positive relationship through constant nurturing and steady management.

lunedì 16 gennaio 2012

IL TENEBROSO RYAN

RYAN GOSLING


Figlio di una segretaria e di un operaio, membri della comunità Mormone di Cornwall ON, l’attore e musicista canadese (nasce a London – Ontario 12 novembre 1980), dopo il divorzio dei genitori crescerà con la madre e la sorella. Allergico a scuole di ogni genere, inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo da ragazzino come presentatore, cantante e ballerino del Mickey Mouse Club. Diventa poi protagonista di numerose serie TV di successo.
Tra le pellicole che lo confermano star hollywoodiana di successo internazionale troviamo personaggi estremi: lo skinhead ebreo di The Believer 2002, un professore tossicodipendente in Half Nelson 2006 (ricevendo una nomination all’Oscar) ed il marito alcolizzato di Blu Valentine 2010.
Altri films: Il mio amico Frankenstein (Frankenstein and Me) 1997, Il sapore della vittoria (Remember the Titans) 2000, Formula per un delitto (Murder by Numbers) 2002, The Slaughter Rule 2002 , Il delitto Fitzgerald (The United States of Leland) 2003, Le Pagine della Nostra Vita (2005) Nel labirinto della mente (Stay) 2006, Il caso Thomas Crawford (Fracture) 2007, Lars e una ragazza tutta sua (Lars and the Real Girl) 2007, All Good Things 2010, Crazy, Stupid, Love 2011, Drive 2011.
Applauditissimo allo scorso Festival del Cinema di Venezia, la pellicola Le Idi di Marzo 2011 lo vede co-protagonista con George Clooney (attore e regista): Gosling interpreta un trentenne guru della comunicazione disposto a fare di tutto pur di portare al successo il brillante governatore democratico (George Clooney) in corsa per la Casa Bianca.

Gosling fa parte del gruppo musicale indie rock Dead Man's Bones ed ha contribuito alle colonne sonore di alcuni suoi film; ha interpretato un brano per la colonna di Lars e una ragazza tutta sua e ha scritto ed interpretato due brani per Blue Valentine.
L’attore cantante che vive fra Toronto e Los Angeles, è stato compagno di due sue comprimarie: Sandra Bullock e Rachel McAdams, canadese come lui.

Tutto o quasi tutto su RYAN GOSLING lo trovi sul sito del FanClub http://goslingfan.com/

venerdì 13 gennaio 2012

RILEGGIAMO ... RICORDARE UN PRESEPE

Mi sembrava di averlo già raccontato. Forse l’ho solo sognato… di averlo raccontato qui nel blog, ovviamente!
La storia si svolge nel dicembre 2002 mentre l’Ente Nazionale del Turismo Canadese organizza a Roma la MOSTRA DI PRESEPI CANADESI.

Sono là in Piazza San Pietro, praticamente deserta salvo che per alcuni poliziotti di ronda lungo il ‘confine’ tra Italia e Città del Vaticano, alle 7 di un gelido mattino romano. Aspetto con apprensione il TIR che malgrado una spaventosa bufera di neve è riuscito a superare durante la notte il valico del Montebianco per consegnarci per tempo il centinaio e più di presepi protagonisti della mostra.
L’ansia e l’emozione crescono. Estrarre le pesanti casse di legno, spuntare la packing list, allineare i colli lungo l’imponente corridoio del Braccio di Carlo Magno. Inizia l’operazione più delicata per la nostra squadra di lavoro: estrarre dai robusti scrigni e dagli involti protettivi le delicate opere d’arte, accertandone l'incollumità. Ore, giorni, di paziente lavoro.
Ogni cassa nasconde uno o più, piccoli o grandi, tesori da ammirare per manualità e spirito di composizione. All’improvviso mi passa fra le mani un presepe disposto su un tronchetto consunto dall’incessante passaggio delle acque sul greto del lago Bras d’Or in Nova Scotia. Qui sono stati raccolti anche i ciottoli che formano, sovrapposti, i personaggi della Sacra Famiglia. Soltanto elementi essenziali, semplici e suggestivi… ma… non trovo la testa di San Giuseppe! Sgomento. Frugo più volte tra gli involti protettivi. Non c’è!

Prendo a cuore il problema. Malgrado le innumerevoli incombenze e dettagli da perfezionare prima dell’inaugurazione ufficiale, trovo il tempo di precipitarmi trafelata in Piazza di Spagna, ai mercatini natalizi, a cercare ispirazione per porre rimedio. Al primo giro tra le bancarelle non succede niente. Insomma, cosa mi aspettavo di trovare?
Sono stanchissima, ma ci riprovo. Ed all’improvviso l’occhio mi cade su un ‘complemento d’arredo’ del classico presepe italiano dove sono rappresentati i vari mestieri: una cassettina di legno contenente filoni, ciambella ed una pagnotta… e la pagnotta è proprio della misura della testa di San Giuseppe! Pago euro 3,50 e fuggo trepidante con il mio piccolo tesoro.
Sono felice. Ci sono riuscita.
Ovunque nel mondo venga ormai esposto questo presepe, forse il più semplice e meno vistoso di tutta la collezione di Rivière-Eternité, ci sono anch’io, le mani tremanti in attesa che si asciughi la colla mentre mi convinco che nessuno se ne accorgerà mai…




A me è rimasto la cassettina di legno coi filoni e la ciambella a ricordarmi emozioni, fatiche e gioie, soddisfazioni di un momento della mia vita professionale davvero importante ed indelebile.
Manca solo la pagnotta, non più grande di un centesimo!



NOTA DEGLI AUTORI:
Siamo orgogliosi del successo di questo nostro Blog nato il 19 febbraio 2007.Poiché non ci occupiamo esclusivamente di stretta attualità ma affrontiamo da quasi 5 anni soprattutto argomenti di storia e memoria, geografia, natura, e altre curiosità che servano a farvi conoscere meglio questo straordinario paese, ci rendiamo conto che i nostri nuovi lettori non hanno quindi il tempo materiale per rileggersi tutti i nostri interventi!
Il fatto poi che il nostro lavoro sia rimasto ‘spezzato’ in due per un misteriosi incidente tecnico nel dicembre 2007, ci vede sì con oltre 156mila contatti per questo sito
www.turismoincanada.blogspot.com ma con meno contatti correnti per quello pre-10dic07 (www.turismoincanada3.blogspot.com) che contiene molti articoli davvero di piacevole lettura.Pensiamo quindi di fare cosa gradita a molti amici del Canada, nuovi e vecchi, scegliendo di proporvi di tanto in tanto il testo integrale o il link ad un post tra quelli da noi ritenuti più interessanti o che ci dispiace particolarmente che qualcuno non abbia potuto leggere. Speriamo che anche i lettori più affezionati ri-leggeranno con piacere quanto da noi ri-proposto.

giovedì 12 gennaio 2012

UN ORSO IN CITTÀ







Per chi passeggiava in centro città a Vancouver qualche settimana fa, magari per un tranquillo giro di shopping natalizio, sarà rimasto perlomeno stupito di vedere la polizia alle prese con un piccolo esemplare di orso nero!
Il suo testone nero ha fatto capolino fuori dal camion della nettezza urbana proprio mentre si stava allontanando verso la discarica. Stupiti anche gli stessi addetti che non si erano accorti dell’ingombrante passeggero clandestino, benché avessero in passato già ‘imbarcato’ puzzole o qualche coyote. Probabilmente l’orso si era ‘imbarcato’ nell’area di North Vancvouer dove gli orsi sono spesso avvistati nell’abitato. Non sarebbe certo passato inosservato se fosse sceso in centro …a piedi!
Comodamente seduto sul mucchio di immondizia come fosse un trono e per nulla intimidito, l’orso si è guardato attorno, incuriosito dal gran trambusto e pensieroso sul da farsi. Le autorità sono prontamente intervenute con un blando sedativo. Lo hanno poi fatto scivolare fuori dal grosso mezzo tra gli applausi di centinaia di entusiasti spettatori !
La cronaca completa nei video del Globe&Mail

http://www.theglobeandmail.com/news/video/video-bear-draws-a-crowd-in-vancouver/article2268869/?from=2268995

http://www.theglobeandmail.com/news/national/british-columbia/bewildered-bear-saunters-into-downtown-vancouver/article2268995/?cmpid=nl-news1

mercoledì 11 gennaio 2012

HELMCKEN FALLS, British Columbia

La HELMCKEN FALLS, la quarta più alta cascata del Canada (un unico salto di mt 141) è stata una delle ragioni per la creazione (nel 1939) del Wells Gray Provincial Park in British Columbia. Vedi anche post
http://turismoincanada.blogspot.com/2011/02/wells-grey-provincial-park.html

Intitolata ad un medico della Hudson’s Bay Company, John Sebastian Helmcken, che contribuì all’entrata della British Columbia nella Confederazione Canadese nel 1871; Helmcken morì nel 1920 all’età di 95 anni senza aver tuttavia potuto vedere con i suoi occhi la maestosa cascata a lui dedicata.


Considerato che la cascata è stupenda in estate…



…guardala nei mesi invernali… quanto gli spruzzi dell’acqua congelandosi creano favolose stalattiti ed accumulandosi attorno al punto di caduta dell’acqua, creano un cratere che può persino superare i 50 mt di altezza!





E’ un paradiso irraggiungibile per gli appassionati di ice-climbing ma qualcuno tra i più esperti al mondo ha voluto provarci: considerata la scalata più difficile del Canada, ecco il 44enne canadese WILL GADD insieme all’inglese Tim Emmett, riuscire nell’impresa la scorsa primavera!



Vedi una straordinaria serie di foto segnalateci dall’amica Patrizia Mazza
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/12/08/foto/scalata_canada-26278597/1/?ref=HRESS-10

Ai lettori più avventurosi potrà interessare il sito ufficiale di Will Gadd http://willgadd.com/

martedì 10 gennaio 2012

GIOVANNI AKA IVAN BROJANSKYJ


Il dramma di Ivan Brojanskyj in Messico ripropone la pianificazione delle vacanze all'estero che possono trasformarsi in autentiche odissee. Per Ivan c'è stato un vero e proprio interessamento da parte di molti, ma la questione non è ancora risolta, e come spesso accade, chi è preposto alla sua soluzione non fornisce notizie per paura di essere poi coinvolto nel famoso calderone delle responsabilità.
Non ho tutti i dettagli per quanto riguarda Giovanni e solo allora si potranno suggerire delle precauzioni da prendere prima di mettersi in viaggio.

Una cosa è certa : nessuno è stato in grado di trovare, se l'aveva, una documentazione o una polizza assicurativa che potesse garantire il pagamento delle spese ospedaliere o mediche in generale.

D'altra parte, chi si premura di inserire anche all'interno delle valigie, l'indirizzo di riferimento? Quasi nessuno, e sappiamo bene come vengono maneggiate dagli addetti al carico e scarico. Alcune valigie hanno ora il porta-indirizzo incorporato, ma non tutte, e i depositi dei lost and found del mondo sono strapieni di bagagli che non giungeranno mai a destinazione per la mancanza di un semplice indirizzo, mal affisso all'esterno e strappato durante le varie fasi del trasporto.

Ricordo sempre il caso degli amici Alberto e Sandra partiti da Malpensa per Los Angeles con un volo non-stop, che arrivò a destinazione senza valigie. Le ricerche furono vane. Alitalia si premurò di anticipare le spese per i primi giorni,ma non riuscì a individuarle. Suggerii di non inseguire i vestiti, erano in vacanza estiva, ma di comprare il necessario e proseguire il viaggio. Il figlio Andrea ricorda ancora il nuovo guardaroba americano,e le vacanze furono splendide. In effetti si trattava di averi non strettamenete indispensabili. Al ritorno Alitalia liquidò i danni. Dopo sei mesi ricevetti una telefonata dal lost and found che mi informava di alcune valigie con all'interno un cognome che pareva loro noto.Era quello di Sandra,mentre la denuncia era stata fatta a nome di Alberto, ma le valigie erano state ritrovate, dopo sei mesi a Santo Domingo. Il contenuto era intatto, ma inservibile perchè a causa dell'umidità tutto si era appiccicato. Ma i gusci erano salvi,e poi vuoi mettere la storia da raccontare e raccontare. Questo accadeva nel 1999!

Auguri Giovanni

lunedì 9 gennaio 2012

BUON ANNO!


Bentornati a TURISMO IN CANADA, ormai prossimo a completare il 5° anno di pubblicazione.

Oggi voglio condividere auguri e auspici per un buon 2012 con tutti voi, mostrandovi alcune simpatiche foto scattate pochi giorni fa con amici carissimi. Protagonisti delle foto sono però i cappelli ed i guanti che indossiamo.
L’impresa è infatti riuscita: dopo mesi e mesi di attesa, sono finalmente giunti in Italia dal Canada partendo da Ottawa – grazie Luciano! - qualche giorno di sosta a Venezia - grazie Renato! - e poi… il fratello dell’amico d’infanzia di un nostro carissimo amico… li ha portati fin qui a Domodossola (grazie mille a tutti!).




Prodotti specificatamente per le Olimpiadi di Vancouver 2010, i cappelli ricordano il motto I BELIEVE, mentre i guanti recano la foglia d’acero accompagnata dall’anno 2012 in previsione della partecipazione del Canada alle Olimpiadi di Londra. I proventi della vendita dei guanti servono a sostenere finanziariamente la squadra olimpica canadese. L’etichetta recita infatti:

Celebrate our Canadian athletes and help them go for gold again by proudly wearing your official Canadian Olympic Team Red Mittens.
Net proceeds from the sale of Red Mittens will support our athletes through the Canadian Olympic Foundation for athlete development programs, coaching and equipment. Since 2006, the Hudson’s Bay Company has proudly donated more than $20 million to support Canadian athletes.

Honorez nos athlètes et aidez-les à réaliser leur rêve olympique en portant fièrement les mitaines officielles de l’équipe olympique canadienne.
Le produit net de la vente des mitaines rouges servira a soutenir nos athlètes en répondant à leurs besoin en matière de développement, d’encadrement et d’équipement par l’intermédiaire de la Fondation olympique canadienne.
Depuis 2006, la Compagnie de la Baie d’Hudson a versé plus de 20 millions de dollars pour appuyer les athlètes canadiens.



FELICE E PROSPERO 2012 A TUTTI I NOSTRI AMICI