mercoledì 1 luglio 2020

FESTA NAZIONALE DEL CANADA





Il 1° luglio, a partire dalle 18:30, vi invitiamo a un’eccezionale Festa Nazionale Virtuale e a una serata ricca di intrattenimento. 

Alle 18:30:        DIRETTA dalla Residenza ufficiale dell’Ambasciatrice Alexandra Bugailiskis, seguita dal video Un anno in rassegna
Alle 19:00:        Da Ottawa, spettacolo del Dipartimento del patrimonio canadese (Canadian Heritage | Patrimoine canadien) 
Alle 20:00:        Straordinario variety show Con Amore dal Canada, organizzato dalle Ambasciate del Canada in Europa, con alcuni tra i più famosi e talentuosi artisti canadesi.

Seguite tutti gli eventi (e altro ancora!) sulle pagine Facebook
Ambasciata del Canada in Italia: https://www.facebook.com/ambasciatadelcanada/

A prestissimo!

martedì 30 giugno 2020

LA BANDIERA DEL CANADA

[Canada_flags.gif]            Bella la bandiera,vero?

Pensate, ha compiuto 55 anni lo scorso 15 febbraio, data in cui per la prima volta fu issata sulla Collina del Parlamento a Ottawa nel 1965.

Seppur giovanissima, oggi emblema di una nazione costituitasi in Confederazione (Ontario, Quebec, Nova Scotia, New Brunswick) nel 1867 con il British North American Act – Constitution Act, ha dietro di sé una articolata storia.

I primi tentativi di rappresentarsi con un simbolo distintivo tra le nazioni dell’Impero Britannico risalgono agli anni poco dopo la I Guerra Mondiale: il contributo fondamentale dei canadesi tra le Truppe Alleate durante il conflitto li fecero sentire una vera nazione; nel 1921 Re Giorgio V aveva designato quali colori ufficiali del Canada il rosso e il bianco; già dal 1834 (Société Saint-Jean-Baptiste, 24 giugno) la foglia d’acero, albero diffusissimo nei territori dell’Est e da sempre sfruttato dai nativi per le sue proprietà alimentari, si era imposta come emblema del paese.

Si susseguirono negli anni diverse proposte ma soltanto con l’avvicinarsi del primo centenario (che sarà festeggiato con l’Expo67 a Montreal) l’allora Primo Ministro Lester B. Pearson perorò la causa della bandiera nazionale, in sostituzione del Canadian Red Ensign e dello Union Jack.
Furono vagliate ben 5.900 proposte molte delle quali inviate dagli studenti (tra cui la mia… un castoro su campo bianco tra due fasce verdi!).

Prevalse infine la foglia rossa stilizzata a 11 punte disegnata da Jacques St. Cyr quale felice sintesi delle peculiarità storiche e geografiche della nazione.



Qualche vessillologo o storico interessato? Approfondimenti su questo

https://www.canada.ca/en/canadian-heritage/services/flag-canada-history/timeline-national-flag.html


Curiosità: in un film recentissimo ho notato che alle spalle di un protagonista garrivano numerose bandiere tra cui quella canadese, così come la vedete oggi… peccato che il film sia ambientato negli anni 50 quando ancora non era stata ideata!
created 20.02.2007

domenica 28 giugno 2020

Rileggiamo...PACIFIC RIM NATIONAL PARK RESERVE

Difficile descrivere in poche righe questo straordinario Parco Nazionale, nella Provincia della British Columbia, da pochi anni anche Riserva della Prima Nazione Nuu-chah-nulth. Meriterebbe molte pagine e vi consiglio quindi di dedicare parecchi giorni all’esplorazione di un ambiente naturale multiforme di rara bellezza. Non ve ne pentirete.



Intanto va detto che si trova sulla costa occidentale dell’Isola di Vancouver, con una estensione di 51.077 ettari, suddiviso in tre sezioni geografiche: Long Beach (16 km di spiaggia tra Tofino e Ucluelet) – Broken Group Islands (un arcipelago di un centinaio di isole sparse nel Barkley Sound) - West Coast Trail (75 km di sentiero attraverso foreste pluviali, spiaggie, archi rocciosi, cascate, caverne). Non manca il campeggio ed un centro interpretativo.

Al largo della costa si trovano a migrare oltre 20.000 balene grigie e le isole al largo sono invase da colonie di rumorosi leoni marino e foche. Ma i possibili avvistamenti non finiscono comunque qui: orche, lontre marine, orsi neri, visoni, procioni e migliaia di uccelli migratori.

Peculiarità del parco è la sua vegetazione: si tratta di una millenaria foresta pluviale (oltre 3 metri di pioggia all’anno!) che ha permesso all’uomo di stanziarsi qui circa 4.300 anni fa, come dimostrato da importanti prove archeologiche (ben 290 siti). Le leggende orali dei Nuu-chah-nulth ne fissa l’arrivo ai tempi della creazione.

Per organizzare il vostro viaggio eccovi altri siti utili:
www.hellobc.com e www.britishcolumbia.com
Post del 14.3.2008

venerdì 26 giugno 2020

RILEGGIAMO... PROVINCE E TERRITORI IN RETE


Per te che ti stai già organizzando e per chi invece vuole conoscere meglio il Canada per programmarsi un viaggio futuro, ecco i siti ufficiali degli enti del turismo delle 10 province e 3 territori che compongono la vasta e variegata geografia del Canada:






COLUMBIA BRITANNICA










SASKATCHEWAN




















































giovedì 25 giugno 2020

ROYAL BANANA BREAD del CHATEAU FRONTENAC

Sarà colpa del trasloco o del mio proverbiale disordine nell’archiviare le migliaia di ritagli, cataloghi, volantini, biglietti da visita, etc. conservati quali promemoria di cose fatte e viste in Canada da riproporre ai nostri lettori… da molto tempo cercavo di recuperare la ricetta originale del Royal Banana Bread - versione canadese del noto banana bread anglosassone - che mi era stato così elegantemente fatta trovare in stanza, su un piattino di finissima porcellana vittoriana e posate d’argento accompagnato dalla ricetta, quando ebbi la fortuna di soggiornare al Chateau Frontenac qualche anno fa.
Ed eccola, ho scovato la ricetta (con foto) e la sua storia nel bellissimo sito di cucina Ginger&Tomato http://www.gingerandtomato.com/. Ringrazio di cuore Muriel de Toledo! I miei amici, ed i nostri lettori, ne saranno entusiasti!

Il Royal Banana Bread fu preparato dallo chef del Chateau Frontenac per la prima volta nel 1908 in occasione della visita a Québec del Principe di Galles che aveva chiesto, per uno spuntino serale, una generosa porzione di dolce alla banana. Il Principe ne rimase entusiasta e fece sapere in cucina quanto lo avesse apprezzato. Da allora il delizioso Royal Banana Bread continua ad essere il dolce più gustato dai clienti dell’hotel.

Ingredienti (per due dolcetti rettangolari di 20 cm X 8):
-450 gr banane pelate molto mature
-450 gr zucchero
-450 gr farina
-4 uova
-20 gr noci
-125 ml olio di semi
-250 ml yogurt (o latte inacidito con un cucchiaino di succo di limone)
-1 cucchiaino di bicarbonato
-¼ cucchiaino di sale
Scaldare il forno a 160°C e posizionare la griglia al centro del forno.

Foderare le pirofile con carta da forno imburrata.

Mescolare le banane, lo zucchero, il bicarbonato ed il sale ad alta velocità per un minuto.

Versare il composto in un recipiente aggiungendo le uova, una ad una, alternandole con la farina. Incorporare l’olio e lo yogurt e mescolare bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferirlo quindi nelle pirofile e cuocere per 45 minuti/1 ora.

Verificare sempre la cottura con uno stecchino di legno al centro del dolce.

Nota: affinchè il dolce abbia un buon sapore di banana, usate solamente banane molto mature (quasi nere!)
Post del 27.05.2009

lunedì 15 giugno 2020

Rileggiamo... IL TEEPEE, FILOSOFIA DEGLI INDIANI D'AMERICA

Byron Harmon, 1906-1934
Il teepee (tipì) rappresenta una delle più ingegnose forme abitative creato dall’ingegno umano, ideato dalle tribù nomadi delle praterie in continuo movimento durante la stagione estiva per cacciare caribù e bisonti, rifornimenti di cibo e attrezzi utili per superare il rigido inverno. Finché non arrivarono gli europei, le tribù nomadi si spostavano a piedi, smontando e rimontando i teepee, facendo trascinare le strutture ai cani
La diffusione del cavallo rappresentò una vera rivoluzione nei trasporti potendo così costruire dei teepee sempre più grandi e tecnicamente elaborati: un numero variabile di lunghe pertiche da far convergere all’apice contemporaneamente grazie ad un saldo treppiede quale armatura portante; appoggiando altre pertiche all’incrocio fino a creare la struttura conica, leggermente inclinata verso la parte posteriore rispetto all’ingresso (sempre rivolto ad est per rendere grazie al sole nascente) rendendo il teepee più spazioso internamente e più resistente alla furia del vento. Il tutto ricoperto di pelle di schiena di bisonte. Sia la preparazione delle pelli necessarie (una quindicina per un teepee medio del diametro di quattro metri) che il montaggio stesso era riservato alle donne. Pratico e veloce da innalzare e smontare, resistente, impermeabile, con un bel fuoco al centro e relativo sistema di ventilazione dato dai deflettori di pelle a forma di orecchie che consentono il risucchio del fumo e proteggono l’incrocio dei pali in alto dalla pioggia e dalla neve.
La moglie era proprietaria dell’abitazione ed il marito era un ospite, il quale tuttavia si riservava l’onore di provvedere alle decorazioni. La notte portava consiglio e a seguito di un sogno ritenuto significativo, il marito si rivolgeva ad un abile pittore, che con un pennello di coda di bisonte trasferiva sul teepee il suo racconto.
Gli indiani concepivano le loro abitazioni come dei microcosmi: sistemate in cerchio attorno ad un  teepee più grande degli altri posizionato al centro dell’accampamento, come il sole al centro dell’immensa galassia, dove i capi si radunavano a prendere le decisioni più importanti per la vita della comunità e dove si svolgeva la danza del sole al termine della stagione di caccia. Nei grandi raduni si potevano contare centinaia, migliaia di teepee disposti in cerchi concentrici come una metafora cosmica.
Siksika (Blackfoot) Tipi
Raccontava Alce Bianco ai suoi nipoti:
Tutto ciò che è fatto dalla forza del mondo ha la forma di un cerchio. Il cielo è rotondo e mi hanno detto che il mondo è rotondo come una palla. E così tutte le stelle. Come i nidi degli uccelli, i nostri teepee sono rotondi e disposti in cerchio: il cerchio delle nazioni, un nido di molti nidi che il Grande Spirito ci ha destinato perché vi nascano i nostri figli.
Per saperne di più sulle tecniche di costruzioni, significato dei componenti, la filosofia, l'uso ai giorni nostri, etc. ti consiglio un sito italiano davvero appassionante, ben curato ed esauriente.
Post del 31.10.2007

sabato 13 giugno 2020

Rileggiamo... GREAT DIVIDE - LIGNE DE PARTAGE DES EAUX

Principal Continental Divides of North America

"Lo spartiacque continentale (Continental Divide), che corre principalmente lungo la cresta delle Montagne Rocciose, divide l’America settentrionale in due grandi bacini idrografici.
A oriente dello spartiacque, le acque scorrono verso il Mar Glaciale Artico, la baia di Hudson, l’oceano Atlantico e il golfo del Messico; a ovest di esso i fiumi fluiscono verso l’oceano Pacifico. "          Questo è più o meno quanto troveresti su una enciclopedia.

Continental Divide, Yellowhead Pass
In più si sa che lungo le strade che portano dall’Alberta alla Columbia Britannica e viceversa si incontrano, una volta arrivati in cima al passo, il cartello che indica che qui transita lo spartiacque continentale, quella lunga spina dorsale che percorre tutto il continente americano.


Ma chi di voi ha anche avuto la fortuna e provato l’emozione di camminare sul ghiaccio del Columbia Icefield (da dove si diparte anche il cosiddetto ARCTIC DIVIDE) nel Parco Nazionale di Jasper forse adesso ha una conoscenza fisica più intensa che non una semplice descrizione enciclopedica di una caratteristica fisica della crosta terrestre. 
Ogni volta che poso il piede sul ghiacciaio, con leggerezza quasi a non volerlo scalfire, mi guardo attorno, accecata dal sole che si riverbera in ogni direzione, osservo in alto la cresta di quell’ immenso campo di ghiaccio che è il Columbia Icefield e che può essere visto nella sua smisurata interezza soltanto dal cielo. Il rumore dell’acqua, antica e pur vivissima, tutt’intorno in rigagnoli di quel ghiaccio che sotto sotto si scioglie, mi affascina e guardandola scorrere via mi vien da chiederle, quasi in un sussurro… ma tu stai andando verso il Pacifico, verso l’Atlantico o vuoi arrivare all’Artico?
Post del 27 luglio 2007

mercoledì 3 giugno 2020

Rileggiamo... BLUENOSE

Hai mai pensato di conoscere il paese meta del tuo viaggio osservando le sue monete?
A volte l’iconografia è semplice, di facile lettura; altre volte l’immagine riprodotta necessita di un approfondimento. Mentre sorseggi un caffè (lungo, ovviamente!) sulla terrazza di un bar di Québec City o il tradizionale tè delle 5 a Victoria, guardati in tasca e cerca il dime, dieci centesimi, la piccola moneta bianca con un veliero… ma che sarà mai?
Bluenose II | Stories | Trip Ideas | Tourism Nova Scotia
Si tratta dello schooner (goletta) da pesca BLUENOSE, varato a Lunenburg in Nova Scotia il 26 marzo 1931, appositamente costruita per gareggiare nella competizione riservata a questo tipo di imbarcazione a vela (International Fishermen’s Trophy) fino al 1938. L’amichevole rivalità con le imbarcazioni del New England si trasformò in una sfida per il primato e la superba BLUENOSE fu imbattibile: vinse infatti per 18 anni consecutivi diventando un importante simbolo delle capacità marinaresche delle genti della Nova Scotia, tanto da essere riprodotta su un francobollo emesso nel 1929 e sul dime canadese dal 1937. Ma i tempi cambiano, le flotte si modernizzano e la BLUENOSE fu convertita per il trasporto merci nelle Indie Occidentali. Per colare a picco nel gennaio del 1946 su un reef di Haiti. 
Potrai però visitarne una fedele replica (qui nella foto) ancorata nel porto di Lunenburg, sempre che la BLUENOSE II, nota come Queen of the North Atlantic, non stia veleggiando ambasciatrice nei porti della costa nordamericana a promuovere il turismo ed il commercio della Nova Scotia.
Canada - The Bluenose | National Postal Museum
L’origine del suo nome?
Come spesso accade, le leggende sono più d’una: forse perché così chiamavano lo schooner i marinai che trasportavano le tipiche patate dalla buccia blu coltivate in Nova Scotia al mercato di Boston, fin dagli anni 1780; forse invece perché i marinai erano superstiziosi e non si toglievano mai i guanti, fatti a mano dalle donne di casa con una grezza lana blu, il cui colore stingeva, inzuppata dall’acqua salata, mentre il marinaio, intento alle manovre, tentava di asciugarsi il naso…
15 Closest Hotels to Bluenose II in Lunenburg | Hotels.com

Post del 16.07.2007

martedì 2 giugno 2020

WINNIPEG detta WINNIE


Nel settembre 1914, il giovane ufficiale veterinario canadese Harry Colebourn, mentre con altri soldati si recava in treno in Québec dove si stava radunando la Seconda Brigata di Fanteria Canadese per il trasferimento sui campi di battaglia in Europa, incontrò durante una sosta a White River-Ontario, un uomo con un cucciolo d’orso nero. Il cacciatore gli raccontò di aver ucciso la madre dell’orsacchiotta e Colebourn la comprò pagandogliela 20 dollari, una bella somma per l’epoca, e la chiamò Winnipeg, come la sua città d’origine nella provincia del Manitoba.
La simpatica Winnie divenne la mascotte del reggimento e viaggiò coi soldati fino a Londra. Non potendo certo proseguire il viaggio, venne affidata temporaneamente allo Zoo di Londra. Ma nel 1919, rientrando in patria, Colebourn regalò Winnie allo Zoo dove visse fino al 1934, beniamina dei bimbi per la sua simpatia e giocosità.
Memoranda from Diary 1915
Diario di Harry Colebourn dove annota il 24 agosto l'acquisto di un cucciolo d'orso per 20 dollari 

Nel 1926 lo scrittore A. A. Milne creò il personaggio letterario di Winnie the Pooh (1926), ispirato dal figlio che spesso andava allo zoo a giocare con Winnie, e che aveva chiamato il suo orsacchiotto di pezza con lo stesso nome. Anche gli altri protagonisti dei libri di Milne derivano da animali e pupazzi amati dal figlio.
A. A. Milne. Two First Edition Winnie the Pooh Books,... (Total: 2 ...

Dopo la morte dell’autore, i diritti sui personaggi della serie furono ceduti alla Walt Disney.
Disney Winnie the Pooh - 15 pezzi - Puzzle Cornice - Clementoni


Post del 2 luglio 2007

lunedì 1 giugno 2020

ITALIAN HERITAGE MONTH - MOIS DU PATRIMOINE ITALIEN

Villa Charities launches an impressive roster of cultural ...

Statement by Minister Chagger on Italian Heritage Month

Statement      OTTAWA, June 1, 2020

Today marks the beginning of Italian Heritage Month in Canada, where we honour and celebrate the exceptional contributions of Canadians of Italian origin in shaping our society.
Canada is home to more than 1.5 million Canadians of Italian descent, which makes it one of the largest Italian diasporas in the world. Italian Heritage Month is the perfect time to recognize and showcase the rich culture and heritage of Italian Canadians, as well as their ongoing contributions to building a stronger, vibrant and more inclusive Canada.
I would like to remind everyone of the importance of cherishing our openness and our differences, especially in these uncertain times caused by the COVID-19 pandemic.
As Minister of Diversity and Inclusion and Youth, and on behalf of Prime Minister Justin Trudeau and the Government of Canada, I invite all Canadians to learn more about the long history and achievements of Italian Canadians. I wish you all a happy Italian Heritage Month.

Contacts     Danielle Keenan -Director of Communications
Office of the Minister of Diversity and Inclusion and Youth 819-934-1132


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Déclaration de la ministre Chagger à l’occasion du Mois du patrimoine italien

C’est aujourd’hui que commence le Mois du patrimoine italien au Canada, au cours duquel nous honorons et célébrons l’apport exceptionnel des Canadiens et Canadiennes d’origine italienne au façonnement de notre société.
On retrouve au Canada plus de 1,5 million de Canadiens et Canadiennes d’origine italienne, soit l’une des plus grandes diasporas italiennes au monde. Le Mois du patrimoine italien est le moment tout désigné de reconnaître et de mettre en valeur la richesse de la culture et du patrimoine de la communauté italo-canadienne, ainsi que sa contribution à faire du Canada un pays plus fort, dynamique et inclusif.
Je souhaite rappeler à tous l’importance de chérir notre ouverture d’esprit et nos différences, particulièrement en ces temps d’incertitude attribuables à la pandémie de la #COVID-19.
À titre de ministre de la Diversité et de l’Inclusion et de la Jeunesse, et au nom du premier ministre Justin Trudeau et du gouvernement du Canada, j’invite l’ensemble des Canadiens à en apprendre plus au sujet de la longue histoire et des réalisations de leurs concitoyens d’origine italienne. Je vous souhaite à tous un très joyeux Mois du patrimoine italien.

Personnes-ressources

Danielle Keenan
Directrice des communications
Cabinet de la ministre de la Diversité et de l’Inclusion et de la Jeunesse
819-934-1132

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domenica 31 maggio 2020

TARIFFE TELEFONICHE

                                                                        Collezione di schede telefoniche canadesi

Un giornalista statunitense decide di scrivere un libro sulle chiese famose del mondo. Acquista un biglietto aereo per Orlando con l’intenzione di iniziare le sue ricerche attraverso gli Stati Uniti da sud a nord.
Il primo giorno, mentre scatta fotografie all’interno di una chiesa, lo sguardo gli cade su un apparecchio telefonico tutto d’oro fissato al muro con un cartello che recita “$10.000 a chiamata”.
Molto incuriosito, cerca il sacrestano e gli chiede a cosa serva quel telefono. Il sacrestano risponde che si tratta di una linea diretta con il paradiso e che per $10.000 è possibile parlare con Dio.
Tappa successiva, la cattedrale di Atlanta dove trova un identico apparecchio e un identico cartello. Chiedendosi se questo telefono serva allo stesso scopo di quello di Orlando, il giornalista interpella una suora in preghiera. E riceve la stessa risposta: è una linea diretta con il paradiso e per $10.000 è possibile parlare con Dio. OK, grazie, risponde l’americano.
Il viaggio prosegue: Indianapolis, Washington DC, Philadelphia, Boston, New York ed in ogni chiesa trova lo stesso telefono e lo stesso cartello “$10.000 a chiamata”.
Assai incuriosito, decide di arrivare in Canada per scoprire se anche i canadesi abbiano lo stesso telefono. E infatti nella prima chiesa in cui entra trova fissato ad una colonna lo stesso apparecchio tutto d’oro ma questa volta il cartello recita: “25 cents a chiamata”.
Stupito, l’americano chiede chiarimenti al parroco: "ho viaggiato in tutti gli Stati Uniti e ho trovato questo stesso telefono in molte chiese. Mi è stato detto che si tratta di una linea diretta con il paradiso, ma negli Stati Uniti la telefonata costa 10.000 dollari. Perchè qui costa così poco?"
Il prete gli sorride con indulgenza e risponde:  

              ”Mio caro Figliolo, adesso sei in Canada … è una telefonata urbana!”



Testo già pubblicato 29.07.2008

giovedì 28 maggio 2020

SALMONE IN PASTA SFOGLIA

Elim Shop - SEA ROYAL SALMONE PINK SEAL NAT.GR.213Pink Seal - Salmone Rosa del Pacifico, al Naturale | Legumi Secchi ...
Per 4 persone:
-un rotolo di pasta sfoglia fresca
-qualche ciuffetto di timo fresco
-4 cipolle medie
-pepe nero in grani
-una scatola di salmone in scatola
(al supermercato cercare quello canadese!)
-un tuorlo d’uovo
-sale q.b.                                                                              Tempo di preparazione: 1 ora circa

Pulire le cipolle eliminando gli strati esterni secchi e farle cuocere intere in acqua bollente leggermente salata e profumata con 2 rametti di timo e qualche grano di pepe nero.
Scolarle e farle raffreddare; poi tagliare una calottina dall’apice superiore (conservare la calottina per farne poi un coperchio) ed eliminare un po’ della parte centrale in modo da creare un cestino. Farcire le cipolle con il salmone in scatola sgocciolato e sminuzzato grossolanamente; richiudere le cipolle con le calottine; cospargere con le foglioline di timo.
Ricavare dalla sfoglia 4 quadrati, porre al centro di ciascun quadrato una cipolla farcita e richiudere la pasta formando un fagottino.
Spennellare i fagottini con il tuorlo dell’uovo leggermente sbattuto con la forchetta.
Disporre i fagottini sulla placca del forno, rivestita di carta forno, e cuocere a 200 gradi per 20 minuti circa.
Sfornare, lasciare riposare 5 minuti, e servire sul piatto avendo cura di tagliare il fagottino per evidenziare gli strati interni.
Suggerisco di accompagnare con una insalatina mista molto colorata (insalatina verde, carote a julienne, mais, etc)

giovedì 21 maggio 2020

NON DATE DA MANGIARE AGLI ANIMALI SELVATICI

E' una regola da non dimenticare, mai!,



neanche quando l'orso fa il simpatico furbetto, come su questa T-shirt!


martedì 19 maggio 2020

FAUNA CANADESE




Una delle maggiori attrattive del Canada, oltre ai panorami incantevoli e mozzafiato, è rappresentata dalla sua fauna. Dire semplicemente la parola ‘Canada’, è già evocare orizzonti infiniti, pianure verdeggianti e spesse coltri di neve e ghiaccio, fiumi e laghi incommensurabili, nonchè  immense montagne ricoperte da impenetrabili foreste: habitat naturali per una lunga serie di possenti animali, grandi o piccoli che siano, adattatisi a sopravvivere alle dure condizioni climatiche dell’ultimo lembo settentrionale del continente americano.

Di molti di loro abbiamo già parlato: li trovi tutti a questo link

Troverai orsi (bruno, neri, kermode, polari), alci, cervi wapiti, caribù,capre di montagna, antilocapre,  bisonti, buoi muschiati, ghiottoni, oche bianche, oche canadesi, aquile, gabbiani di Ross, tetraoni, pulcinella di mare, narvali, halibut, farfalle, api, scoiattoli, chipmunks, marmotte, pika, moffette, tartarughe e molti altri esponenti del regno animali canadese.

Anche questo però è un argomento che non abbiamo ancora esaurito, quindi se sei amante degli animali, tieni d’occhio il tag FAUNA per tutti gli aggiornamenti.

Post del 31.10.2016 aggiornato

venerdì 15 maggio 2020

THE CABLE COOK HOUSE, Sayward B.C.

Follow Vancouver Island's quirky food trail - International Traveller
Fino ad una ventina d'anni  fa era quasi un segreto che le guide locali si tenevano ben stretto, ma se proprio eri simpatica all’autista del tuo pullman, lui sì, ti faceva la sorpresa!
E’ così che ho potuto gustare la più squisita crostata di mirtilli selvatici del mondo che in seguito non ho mai mancato di prenotare per i miei gruppi di passaggio sull’Isola di Vancouver. Quando ancora era frequentato soltanto dai locali e  da pochi fortunati gruppi di turisti, la cucina era concentrata su pochi piatti casalinghi e deliziosi dolci della nonna.
Vale la pena arrivarci per ammirare la costruzione che dà il nome al locale. Si tratta di una struttura d’acciaio fissata ad una base di cemento e completamente ricoperta con 2.700 metri di vecchi cavi di acciaio, quelli usati dai boscaioli, per un peso totale di circa 26 tonnellate! I quasi 3 chilometri di cavo sono stati ripuliti dalla ruggine e ricoperti da un sottile strati plastico protettivo e fissati in tondo sulle quattro pareti esterne.
Anche trovare il Cable Cafè (oggi CABLE COOK HOUSE) di Sayward, in mezzo alle fitte foreste attraversate unicamente dalla strada che percorre l’Isola nella sua lunghezza, non è facile. 
Come dicevo, un tempo era un segreto di poche guide e degli abitanti dei dintorni ma il passaparola ha fatto diventare il Cable Cafè un’attrattiva turistica tanto da avere oggi il suo bel sito internet, con menù adatti ad ogni ora del giorno, con tanto di cartina e dettagliato percorso con foto di accompagnamento per ogni tappa di avvicinamento … fino a superare il ponticello sopra il Salmon River ed eccolo lì!
Post  del 24 giugno 2007 aggiornato


lunedì 11 maggio 2020

INSIDE PASSAGE

http://turismoincanada.blogspot.com/2007/04/inside-passage.html (Photo: GCG)

E’ ancora buio pesto quando le strade della piccola cittadina di Prince Rupert, all’estremo nord della provincia della British Columbia, si anima di un traffico stranamente intenso… auto, pullman, camper convergono ordinatamente verso il porto dove ad attenderci è attraccata una gigantesca nave traghetto. Nel silenzio della notte stellata i mezzi si infilano ordinatamente nelle corsie predisposte. I motori si spengono e mentre aspettiamo il segnalo per l’imbarco, il sole inizia ad illuminare l’Oceano Pacifico dinnanzi a noi.
Da qui si snoda un percorso denominato INSIDE PASSAGE, lungo il quale centinaia di grandi e piccole isole inesplorate, ricoperte di fittissime foreste verdi, proteggono la costa dalle intemperie dell’Oceano Pacifico. La nostra crociera ci sta portando verso sud a raggiungere Port Hardy alla punta settentrionale dell’isola di Vancouver, attraccando per sbarcare o imbarcare i passeggeri per le poche località abitate lungo il percorso, sulle isole o lungo la costa, luoghi irraggiungibili se non dall’oceano.
Esplorare oltre 400 km della spettacolare costa occidentale del Canada è un’esperienza indimenticabile. Passeggiamo sui vari ponti della nave, crogiolandoci al sole e aguzzando con trepidazione la vista verso l’acqua, i boschi, il cielo; si fanno girare i binocoli disponibili, scattano le macchine fotografiche verso un paesaggio incantevole, un’aquila dalla testa bianca e qualche pigra foca che osserva il nostro passaggio. Qualcuno corre a riferirci d’aver visto più di una balena e mostra orgoglioso decine di foto digitali scattate al gigante dei mari. Insomma non sai mai se ti trovi sul lato giusto per gli avvistamenti, a babordo o a tribordo, a poppa o a prua, ma qui entra in gioco la fortuna di ciascuno!
L’enorme bastimento offre tutti i necessari servizi per una traversata comoda e piacevole: ristorante a buffet, caffetteria, souvenir, sale giochi, TV, saloni ampi con finestre panoramiche, e per chi vorrebbe riposare, anche un certo numero di cabine. Ma a parte qualche veloce snack, non si resiste all’attrazione del panorama mozzafiato che si spiega davanti a noi, ogni minuto diverso dal precedente. Come non rimanere incollati per ore sulle sedie a sdraio dei ponti principali con la speranza che sotto ogni spruzzo d’acqua possa nascondersi una delle creature marine che percorrono queste acque nelle loro peregrinazioni dalla Florida fin sù in Alaska e viceversa. Le ore trascorrono serene in questa aura magica, di sole, mare, aria pura e fresca, flora e fauna incontaminate, tesori ormai rari.
Ed eccole, al tramonto, è tutto il giorno che le cerchiamo, appaiono dapprima all’orizzonte e piano piano si dirigono verso di noi, le orche, sinuose nel loro lento nuotare in branco, quasi a lasciarsi ammirare e fotografare! Una crociera nell’Inside Passage non ve la dimenticherete mai… mentre vi preparate a questa meravigliosa avventura non dimenticate la macchina fotografia, il binocolo, e la giacca a vento. La 
prenotazione è assolutamente necessaria, ricordandovi di organizzare attentamente il vostro itinerario secondo i giorni di navigazione che sono a date alterne da nord a sud e viceversa. E poi, incrociate le dita… e buon avvistamento!
Win a Inside Passage Wilderness Tour for two thanks to BC Ferries ...
                          https://www.bcferries.com/schedules/inside/prph.php


NOTA DEGLI AUTORI:Siamo orgogliosi del successo di questo nostro Blog nato il 19 febbraio 2007
Poiché non ci occupiamo esclusivamente di stretta attualità ma affrontiamo da oltre 13 anni soprattutto argomenti di storia e memorie, geografia, natura, e altre curiosità che servano a farvi conoscere meglio questo straordinario paese, ci rendiamo conto che i nostri nuovi lettori non hanno quindi il tempo materiale per rileggersi tutti i nostri interventi!Pensiamo quindi di fare cosa gradita a molti amici del Canada, nuovi e vecchi, scegliendo di proporvi di tanto in tanto il testo integrale, o il link, di un post tra quelli da noi ritenuti più interessanti o che ci dispiace particolarmente che qualcuno non abbia potuto leggere. Speriamo che anche i lettori più affezionati ri-leggeranno con piacere quanto da noi ri-proposto.

Post  originale 12.04.2007