venerdì 28 ottobre 2011

LA FOGLIA D'ACERO ... IN TESTA

Chi ha letto il mio profilo e molti dei miei post avrà capito che perdo la testa se vedo una foglia d'acero, se poi è rossa fiammante, non riprendo più i sensi per qualche ora!!!

Immaginati il batticuore quando ho visto il vezzoso capellino appoggiato (forse incollato???) sul reale capo di Kate Middleton durante la visita ufficiale in Canada col Principe William. http://turismoincanada.blogspot.com/2011/06/royal-tour-tournee-royale-2011.html






giovedì 27 ottobre 2011

TORONTO WATERFRONT MARATHON 2011


L’edizione della Toronto Waterfront Marathon 2011 non passerà alla storia soltanto per la quarta vittoria del kenyota Kenneth Munga sul tradizionale rivale etiope Shami Abdulahi Dawit, ma resterà famosa per la performance del “Tornado con il Turbante”.
Costui altri non è che Fauja Singh, un cittadino britannico che vuole entrare nel Guinness dei primati come il primo centenario a completare l’intero percorso di 42 chilometri di una maratona. L’omologazione del record è ancora in discussione, ma di certo il vegliardo atleta ha al suo credito una serie di risultati ottenuti sulle varie distanze da far invidia a molti.
Fauja Singh ha esibito un passaporto britannico che attesta la sua nascita il 1 aprile 1911 (sic!) e una lettera della regina d’Inghilterra, ma le autorità indiane dichiarano che nel 1911 le nascite non erano ancora registrate.
Tuttavia, anche se il record non verrà ufficializzato dal Guinness, la World Master Athletics è pronta a farlo, e così le 8 ore e 11 minuti che Fauja ha impiegato a percorrere di corsa il meraviglioso scenario della città sul lago Ontario entrerà nella storia.
Un evento celebrato con gioia dalla comunità Singh e anche dagli organizzatori della maratona che, stretta tra le tante ormai nel circuito, fa ingiustamente fatica a emergere come una delle più spettacolari al mondo.

mercoledì 26 ottobre 2011

IT'S MANITOBA TIME!



Si parla tanto delle province alle due estremità del Paese, est e ovest, e forse trascuriamo di parlare più dettagliatamente delle altre province dell’interno. Ecco perché, nel periodo propizio (riscaldamento del pianeta permettendo!) per l’avvistamento degli orsi polare mi viene in mente di attirare l’attenzione sì, sugli orsi bianchi
http://www.youtube.com/user/TRavelManitoba#p/u/0/avyPoOPhs1Q
http://www.youtube.com/user/TravelManitoba#p/u/1/4pzU3pj0mLc
e le straordinarie balene beluga
http://www.youtube.com/user/TRavelManitoba#p/u/2/ybFvqDyjWwg
http://www.youtube.com/user/TRavelManitoba#p/u/1/QkCCHk_acT0

ma anche su una serie di attività all’aria aperta davvero divertenti ed indimenticabili! Prede gigantesche per gli appassionati della pesca, acque infinte e tranquille per kajak e canoa, birdwatching, passeggiate nella wilderness più pura e cittadine davvero accoglienti e moderne!

Basta scorrere le proposte del sito ufficiale (in inglese, francese, cinese, tedesco, spagnolo) dell’ente del turismo TravelManitoba per scoprire la ricchezza della natura e delle comunità multietniche che vivono in questo straordinario territorio.
Dalla capitale Winnipeg – che sorge alla confluenza di 2 superbi fiumi, il Red e l’Assiniboine, ai due parchi Nazionali (Riding Mountain National Park of Canada www.pc.gc.ca/riding e Wapusk National Park of Canada http://www.pc.gc.ca/pn-np/mb/wapusk/index.aspx) a ben sette Parchi Provinciali ( Spruce Woods Provincial Park, Atikaki Provincial Park, Grand Beach Provincial Park, Bird's Hill Provincial Park, Whiteshell Provincial Park, Hecla Provincial Park) il tutto distribuito su una superficie di 548,360 kmq di terraferma e ben 101,593 kmq di specchi d’acqua!

lunedì 24 ottobre 2011

RILEGGIAMO.... INSIDE PASSAGE

http://turismoincanada.blogspot.com/2007/04/inside-passage.html

di giovedì 12 aprile 2007



E’ ancora buio pesto quando le strade della piccola cittadina di Prince Rupert, all’estremo nord della provincia della British Columbia, si anima di un traffico stranamente intenso… auto, pullman, camper convergono ordinatamente verso il porto dove ad attenderci è attraccata una gigantesca nave traghetto. Nel silenzio della notte stellata i mezzi si infilano ordinatamente nelle corsie predisposte. I motori si spengono e mentre aspettiamo il segnalo per l’imbarco, il sole inizia ad illuminare l’Oceano Pacifico dinnanzi a noi.
Da qui si snoda un percorso denominato Inside Passage, lungo il quale centinaia di grandi e piccole isole inesplorate, ricoperte di fittissime foreste verdi, proteggono la costa dalle intemperie dell’Oceano Pacifico. La nostra crociera ci sta portando verso sud a raggiungere Port Hardy alla punta settentrionale dell’isola di Vancouver, attraccando per sbarcare o imbarcare i passeggeri per le poche località abitate lungo il percorso, sulle isole o lungo la costa, luoghi irraggiungibili se non dall’oceano.
Esplorare oltre 400 km della spettacolare costa occidentale del Canada è un’esperienza indimenticabile. Passeggiamo sui vari ponti della nave, crogiolandoci al sole e aguzzando con trepidazione la vista verso l’acqua, i boschi, il cielo; si fanno girare i binocoli disponibili, scattano le macchine fotografiche verso un paesaggio incantevole, un’aquila dalla testa bianca e qualche pigra foca che osserva il nostro passaggio. Qualcuno corre a riferirci d’aver visto più di una balena e mostra orgoglioso decine di foto digitali scattate al gigante dei mari. Insomma non sai mai se ti trovi sul lato giusto per gli avvistamenti, a babordo o a tribordo, a poppa o a prua, ma qui entra in gioco la fortuna di ciascuno!
L’enorme bastimento offre tutti i necessari servizi per una traversata comoda e piacevole: ristorante a buffet, caffeteria, souvenir, sale giochi, TV, saloni ampi con finestre panoramiche, e per chi vorrebbe riposare, anche un certo numero di cabine. Ma a parte qualche veloce snack, non si resiste all’attrazione del panorama mozzafiato che si spiega davanti a noi, ogni minuto diverso dal precedente. Come non rimanere incollati per ore sulle sedie sdraio dei ponti principali con la speranza che sotto ogni spruzzo d’acqua possa nascondersi una delle creature marine che percorrono queste acque nelle loro peregrinazioni dalla Florida fin su in Alaska e viceversa. Le ore trascorrono serene in questa aura magica, di sole, mare, aria pura e fresca, flora e fauna incontaminate, tesori ormai rari.
Ed eccole, al tramonto, è tutto il giorno che le cerchiamo, appaiono dapprima all’orizzonte e piano piano si dirigono verso di noi, le orche, sinuose nel loro lento nuotare in branco, quasi a lasciarsi ammirare e fotografare! Una crociera nell’Inside Passage non ve la dimenticherete mai… mentre vi preparate a questa meravigliosa avventura non dimenticate la macchina fotografia, il binocolo, e la giacca a vento. La
prenotazione è assolutamente necessaria, ricordandovi di organizzare attentamente il vostro itinerario secondo i giorni di navigazione che sono a date alterne da nord a sud e viceversa. E poi, incrociate le dita… e buon avvistamento!


NOTA DEGLI AUTORI:
Siamo orgogliosi del successo di questo nostro Blog nato il 19 febbraio 2007. Poiché non ci occupiamo esclusivamente di stretta attualità ma affrontiamo da oltre 4 anni soprattutto argomenti di storia e memoria, geografia, natura, e altre curiosità che servano a farvi conoscere meglio questo straordinario paese, ci rendiamo conto che i nostri nuovi lettori non hanno quindi il tempo materiale per rileggersi tutti i nostri interventi!
Il fatto poi che il nostro lavoro sia rimasto ‘spezzato’ in due per un misteriosi incidente tecnico nel dicembre 2007, ci vede sì con oltre 147mila contatti per questo sito
www.turismoincanada.blogspot.com ma con meno contatti correnti per quello pre-10dic07 (www.turismoincanada3.blogspot.com) che contiene molti articoli davvero di piacevole lettura.Pensiamo quindi di fare cosa gradita a molti amici del Canada, nuovi e vecchi, scegliendo di proporvi di tanto in tanto il testo integrale o il link ad un post tra quelli da noi ritenuti più interessanti o che ci dispiace particolarmente che qualcuno non abbia potuto leggere. Speriamo che anche i lettori più affezionati ri-leggeranno con piacere quanto da noi ri-proposto.

venerdì 21 ottobre 2011

MONTREAL - MONTREAL IN 11 ANNI






E' tornato a casa.

Il canadese 56enne Jean Béliveau, partito 11 anni fa da Montréal vi ha fatto ritorno domenica scorsa dopo aver toccato 64 paesi - ospitato da oltre 1,600 famiglie - camminando per 75,000 chilometri!
In un momento di crisi, quella della mezza età, Jean rimane affascinato dallo spirito e dalla forza di Terry Fox. Abbandona la sua attività di venditore di insegne al neon, e decide che avrebbe camminato intorno al mondo in nome della Pace. l’Unesco aveva proclamato gli anni 2001 – 2010: Il Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e Nonviolenza per i Bambini del Mondo.
Si attrezza con un grosso trolley con un po’ di cibo, qualche indumento, una cassetta di pronto soccorso, una piccola tenda ed un sacco a pelo e parte da Montréal la mattina del 18 agosto 2000.
Domenica 16 ottobre 2011 Jean è stato accolto dalla famiglia e dagli amici festanti: ha incontrato per la prima volta la sua nipotina Amira di 5 anni, e rivisto per la seconda volta la nipotina Laury; con la moglie – che lo ha raggiunto una volta all’anno lungo il suo percorso - si teneva in contatto con Skype e e-mail. Scriverà un libro sul suo viaggio e le innumerevoli avventure, incontri ed esperienze vissute.
Ho imparato ad apprezzare le piccole cose della vita” - “Ho vissuto momenti davvero difficili, mentalmente e spiritualmente, ma mia moglie continuava a spronarmi dicendomi che se avessi abbandonato sarebbe stato come non aver fatto niente” .

giovedì 20 ottobre 2011

COME GLI ITALIANI HANNO CREATO IL CANADA




E’ uscito nel 2008 un libro che rende un doveroso omaggio all’incalcolabile contributo dato dagli emigranti Italiani alla nascita ed allo straordinario sviluppo della nazione canadese. Uno strumento utile alla conoscenza dell’essenza stessa di un popolo industrioso, quello italiano, che senza dimenticare le proprie radici oltreoceano ha forgiato, insieme ad altre popolazioni diverse, una società unitaria ma sfaccettata, multietnica e multiculturale.


Dall’editore:

Tutto è cominciato con Giovanni Caboto, l’italianità lascia la sua prima impronta sul suolo che un giorno diverrà il Canada. Nel 1700 molti esploratori e mercanti solcarono l’oceano per conquistare territori della Nuova Francia e per commerciare con le popolazioni locali. Il secolo successivo vede gli italiani costruire strade e ferrovie che conquisteranno immense pianure ed impenetrabili foreste nordamericane. Oggi la Little Italy è una parte integrante di ogni città canadese. Al voto italo-canadese nei referendum quebecchesi si riconosce persino il contributo determinante nel mantenere l’unità della nazione.


L’autrice:

Josie Di Sciascio-Andrews, nata a Casoli in provincia di Chieti, si trasferisce con la famiglia all’età di 13 anni a Oakville in Ontario. Conclude la High School e studia il francese ed approfondisce la conoscenza dell’italiano all’Università di Toronto. Ha insegnato per 26 anni queste 2 lingue nelle scuole primarie e secondarie. Studia alla UofT per un Masters in Letteratura Italiana. Appassionata lettrice e scrittrice, oltre al suo primo libro How the Italians Created Canada, ha pubblicato numerose poesie ed articoli su diverse riviste e raccolte di poesia.

mercoledì 19 ottobre 2011

"I CANADESI IN ITALIA : LA STORIA DELLE CAMPAGNE DI SICILIA E D'ITALIA CON LE DIVISIONI CANADESI DAL 1943 AL 1945"


"I Canadesi in Italia": la storia delle campagne di Sicilia e d'Italia con le divisioni canadesi dal 1943 al 1945"
"I canadesi in Italia. La storia delle campagne di Sicilia e d'Italia con le Divisioni canadesi dal 1943 al 1945" è il titolo di una mostra aperta il 4 giugno a Crema, nella sede della Pro Loco, per poi essere trasferita all'Università degli Studi di Milano dal 17 al 23 ottobre ed infine ad Ortona al Museo della Battaglia dall'11 novembre all'11 dicembre
Si tratta di una mostra dedicata alle forze canadesi che hanno combattuto per la liberazione del nostro paese nel corso della Seconda Guerra Mondiale, e descrive le cinque principali battaglie cui hanno preso parte i canadesi, con particolare attenzione agli aspetti umani della guerra in Italia.
La mostra, concepita e realizzata dall'Associazione Centre Juno Beach - Canada, sotto la direzione scientifica dello storico canadese Eric McGeer, Ph.D, ed esposta al museo francese Centre Juno Beach di Courseulles nel 2008-2009, viene ora proposta in Italia grazie al museo Il D-Day in Miniatura, di Crema, in collaborazione con l'AISC (Associazione Italiana di Studi Canadesi).
Alla mostra è stata conferita la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. La mostra ha ottenuto inoltre il patrocinio dell'Ambasciata Canadese in Italia e dei seguenti enti locali: Regione Lombardia, Regione Abruzzo, Provincia di Milano, Provincia di Cremona, Provincia di Chieti, Comune di Milano, Comune di Crema, Comune di Ortona.
17-23 ottobre 2011 Milano, Università degli Studi, Via Festa del Perdono, 7
Inaugurazione: 17 ottobre, ore 17 - Sala di Rappresentanza del Rettorato
Mary Lynn Reid, la presidentessa racconta che la parte della mostra dedicata a Ortona è molto interessante. Proprio a Ortona una quarantina di anni fa incontrò un signore di Ortona che zoppicava, il quale al sentire che era canadese cominciò a raccontare la sua storia. Da bambino durante l’avanzata alleata era stata gravemente ferito a una gamba e salvato da un medico canadese che lo aveva operato su un tavolo da biliardo. E di questo ne era ancora riconoscente.
Ci sono poi altre storie su Ortona successe forse in altri luoghi dove la vigilia di Natale si poteva ascoltare Silent Night e udire magari Heilige Nacht in lontananza.
Il Museo della Guerra di Ottawa ha una sala riservata alla battaglia di Ortona che nel dicembre 1943 impegnò le truppe canadesi che riuscirono a sconfiggere quelle tedesche dopo violenti combattimenti e utilizzando per la prima volta le tecniche di guerriglia urbana. Alla fine del secondo conflitto mondiale la campagna d’Italia costò ai canadesi oltre 9.000 morti e 20.000 tra feriti e prigionieri.

martedì 18 ottobre 2011

RILEGGIAMO... GLI ORSI GRIZZLY, BARIBAL, E KERMODE



Post di Grizzly Bear del 23 ottobre 2007:
http://turismoincanada3.blogspot.com/2007/10/gli-orsi-grizzly-baribal-e-kermode.html

Patrizia Mazza è una nostra fedele lettrice del Canton Ticino che ha trascorre spesso periodi di vacanza in British Columbia. Divido volentieri con voi il suo simpatico racconto visto che parla della mia famiglia e dei miei cugini.

"Avete mai provato ad osservare gli orsi nel loro habitat naturale. Io ho passato le mie ultime vacanze con loro in British Columbia. Tre settimane ad aspettarli, osservarli, filmarli, a ridere delle cose buffe che fanno e a meravigliarmi di quanto ingegno usino per farne altre. Ho visto orsi neri (i Baribal), gli orsi bruni (i Grizzli) e i rari orsi di Kermode. Ognuno mi ha stupito, commosso e divertito.
Guardandoli attentamente, ma con discrezione, senza disturbarli, senza invadere il loro ambiente si possono scoprire molte cose.. C'era una mamma con due piccoli (che avevo già incontrato lo scorso anno, l'ho riconosciuta da una particolare macchia sulla pelliccia) e ogni cucciolo aveva un carattere diverso. Uno era temerario, sempre vicino alla madre, si buttava in acqua con piacere e nuotava con forza. L'altro era più pauroso e scontroso. Non voleva mai entrare in acqua e, se poteva, faceva lunghi giri per arrivare dove erano arrivati la madre e il fratello. Il primo non era disturbato dai rumori, mentre il secondo era sempre sul chi vive e si fermava a guardare ad ogni minimo rumore.
Un grosso Grizzli invece aveva una tecnica particolare per mangiare i salmoni: toglieva sempre tutta la pelle del pesce tenendolo per la coda con una zampa, mentre con l'altra teneva la testa del pesce sulla sua bocca e tirando lo sbucciava come se fosse una banana.
Una mamma Kermode nera con due cuccioli bianchi (una rarità) aveva invece una modo particolare per proteggere i cuccioli. Lei era sempre la prima a sbucare sul fiume, scrutava attorno, se non c'erano pericoli faceva un verso strano e i due piccoli uscivano allo scoperto. Se invece non era tranquilla continuava ad andare avanti e indietro finchè non prendeva una decisione: far uscire i piccoli o ripiegare all'interno del bosco.
Un giorno sono rimasta quasi un'ora a guardare un grosso Grizzli (ma veramente grosso) mentre nuotava e "pescava". Era bellissimo il modo di nuotare da professionista. Attraverso l'acqua (molto limpida) si poteva vedere come muoveva le zampe, come rimaneva a galla e nello stesso tempo catturava i pesci…ero ipnotizzata e non riuscivo più a muovermi.
E mentre stavo ammirando questa meraviglia e la stavo filmando, non so perché mi sono girata e dietro di me, non piû lontano di 3 metri, c'era un grosso orso nero che mi stava osservando incuriosito…ho avuto paura e mi sono arretrata verso l'auto facendo dei gesti "isterici" al mio compagno….a questo punto l'orso mi ha guardato ancora una volta, poi si è girato ed è andato verso un cespuglio di bacche iniziando a mangiare tranquillamente, mentre io, al riparo nell'auto, ancora tremavo dalla paura!".




NOTA DEGLI AUTORI:
Siamo orgogliosi del successo di questo nostro Blog nato il 19 febbraio 2007. Poiché non ci occupiamo esclusivamente di stretta attualità ma affrontiamo da oltre 4 anni soprattutto argomenti di storia e memoria, geografia, natura, e altre curiosità che servano a farvi conoscere meglio questo straordinario paese, ci rendiamo conto che i nostri nuovi lettori non hanno quindi il tempo materiale per rileggersi tutti i nostri interventi!
Il fatto poi che il nostro lavoro sia rimasto ‘spezzato’ in due per un misteriosi incidente tecnico nel dicembre 2007, ci vede sì con oltre 147mila contatti per questo sito
www.turismoincanada.blogspot.com ma con meno contatti correnti per quello pre-10dic07 (www.turismoincanada3.blogspot.com) che contiene molti articoli davvero di piacevole lettura.Pensiamo quindi di fare cosa gradita a molti amici del Canada, nuovi e vecchi, scegliendo di proporvi di tanto in tanto il testo integrale o il link ad un post tra quelli da noi ritenuti più interessanti o che ci dispiace particolarmente che qualcuno non abbia potuto leggere.

Speriamo che anche i lettori più affezionati ri-leggeranno con piacere quanto da noi ri-proposto.

lunedì 17 ottobre 2011

LE MAREE PIÙ ALTE DEL MONDO





Conosciamo tutti i flussi delle maree, che si notano in modo evidente quando siamo in villeggiatura al mare, particolarmente seguite dai cercatori di conchiglie!
A parte questi fenomeni di poche decine di centimetri, il fenomeno diventa molto più evidente in zone dove la terraferma si restringe a formare delle baie a forma di V come è la Baia di Fundy nel New Brunswick. Qui la marea viene compressa mentre si dirige verso la parte alta della baia producendo un innalzamento repentino e spettacolare. La differenza tra la bassa e l’alta marea è di oltre 19 metri, la più alta del mondo!
Il FUNDY NATIONAL PARK protegge circa 207kmq di territorio, affacciato sulla Baia di Fundy per circa 13 km di costa. Tra le attrattive del parco, oltre a rimanere abbagliati dalla bellezza mozzafiato della costa, il territorio si presta molto bene a facili escursioni nei boschi con circa un centinaio di sentieri tracciati(http://www.pc.gc.ca/pn-np/nb/fundy/visit/sentiers-trails.aspx). L’incontro con la fauna locale – alci, cervi, raccoon, castori, oche canadesi, etc - lungo i sentieri, in riva ai fiumi e laghi è un regalo prezioso!

Vicino a Hopewell Cape trovi il ROCKS PROVINCIAL PARK, un tratto costiero eroso dal vento e dal mare disseminato di isolotti che, appunto appaiono come piccole isole dalla folta vegetazione durante l’alta maree, ma che all’abbassarsi delle acque si trasformano in giganteschi vasi di fiori! Ed in quel momento puoi addirittura camminare sul fondo del mare… Stupendo!



RICORDARSI assolutamente di richiedere il calendario/orari delle maree prima di avventurarsi in passeggiate lungo la costa. Vedi esempio
http://tides.gc.ca/cgi-bin/tide-shc.cgi?queryType=showFrameset&language=english&region=5&zone=30&stnnum=140oppure ATTENERSI SCRUPOLOSAMENTE alle indicazioni orarie apposte all’accesso delle scale verso la spiaggia.

venerdì 14 ottobre 2011

LA VENDITA DI GAS NATURALE LIQUIDO AI PAESI ASIATICI


E’ di questi giorni la notizia che la Kitimat LNG ha ottenuto dal ministero dell’energia canadese una licenza ventennale per vendere il gas liquefatto della British Columbia in Asia. Il contratto proietta il Canada sul mercato energetico asiatico con l’opportunità di diversificare i suoi mercati tradizionali offrendo inoltre una garanzia non comune di continuità in virtù della sua stabilità politica.
La Kitimat LNG si sta preparando alla nuova impresa con la costruzione di un terminale sulla costa occidentale del British Columbia che permetterà ai tankers di caricare il gas destinato a Giappone, Corea e Cina, paesi con cui il Canada ha sempre mantenuto buone relazioni, anche nei periodi della guerra fredda. A chi timidamente ha sostenuto che le riserve di gas naturale potrebbero esaurirsi in fretta, è stato risposto che lì estrazione di gas porterà alla scoperta di nuovi giacimenti.
Questa, che è anche la prima esportazione al di fuori degli Stati Uniti, induce a molti commenti. Infatti mentre questa vendita di risorse naturali, comunque trasportate attraverso la provincia del British Columbia e acque ecologicamente sensibili, non ha trovato nessuna opposizione, il progetto di trasportare petrolio attraverso il Northern Gateway verso le raffinerie del Sud degli Stati Uniti lungo una rotta similare è stato molto contestato. Infatti contro questo oleodotto hanno vivacemente protestato gli ambientalisti e i nativi canadesi che hanno dimostrato di fronte al parlamento di Ottawa.
Il progetto dell’oleodotto è stato fortemente appoggiato dal governo canadese che intravede la possibilità di generare almeno 140.000 posti di lavoro e di creare un’attività economica del valore di oltre 600 miliardi di dollari canadesi tra il 2011 e il 2035. Tuttavia è stato contestato anche da una frangia di parlamentari americani e dagli ambientalisti preoccupati dall’impatto di questi impianti.
Il confronto tra le reazioni o meno ai due piani evidenzia le differenze sempre più profonde esistenti tra Canada e Stati Uniti, che condividono un confine di migliaia di chilometri e una cultura spesso simile, ma che dopo la guerra del Viet Nam hanno intrapreso strade sempre più diverse. L’atteggiamento ambiguo dei canadesi riguardo ai due progetti che hanno praticamente i medesimi vantaggi economici e i medesimi pericoli ambientali, soprattutto verso le terre meno sfruttate dei nativi, dimostra come ciò che appare non corrisponde sempre alla realtà. Stati Uniti e Canada vengono spesso confusi tra di loro al punto che molti studenti canadesi sono costretti a cucire una bandiera canadese sui loro zaini per non essere confusi con i loro coetanei americani.
E che ne sarà del turismo nelle area interessate all’estrazione di gas naturale e scisti bitumosi? L’argomento non è affrontato, o meglio non se parla tanto quanto l’aspetto economico e politico.

giovedì 13 ottobre 2011

OPPORTUNITA' DI BUSINESS IN ONTARIO


Il Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
PROMOS – Azienda Speciale della CCIAA di Milano,La Camera di Commercio Italiana dell’Ontario (ICCO) hanno programmato un seminario dedicato alle opportunità di buisness in ONTARIO - CANADA he avrà luogo giovedì 27 ottobre 2011 alle ore 9:30
presso Palazzo Affari, Via Mercanti 2, Milano
Sala Videoconferenze

Gli esperti della ICCO e del Ministero dello Sviluppo Economico dell’Ontario illustreranno una panoramica sulle attuali opportunità d’investimento e di partnership in Ontario, Canada sugli strumenti a supporto delle aziende straniere in ogni settore, con uno spazio dedicato al settore dell’automobile, all’ICT, life sciences, energie rinnovabili, advanced manufacturing ed i servizi
finanziari.
Imprenditori italiani e rappresentanti della Camera di Commercio Italiana dell’Ontario parleranno delle loro esperienze di business in Ontario.

PROGRAMMA
Giovedì 27 ottobre 2011
09.30 Registrazione dei Partecipanti
10.00 Paolo Sacchi, Dirigente, PROMOS Milano
Indirizzi di saluto e introduzione all’incontro
10.10 George Visintin, Presidente, Camera di Commercio Italiana dell’Ontario
Saluto ed introduzione sul fare business in Ontario
10.20 Sophie Chelkoff, International Business Development Representative to the Ontario Ministry of Economic Development and Trade – Europe ITALY
Panoramica sui settori target dell’Ontario e delle opportunità d’investimenti
10.40 Corrado Paina Direttore Camera di Commercio Italiana dell’Ontario e Delegato Italia Sviluppo
Internazionale- Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
Panoramica sull’economia e sugli investimenti in Ontario ed i servizi offerti dalla Camera di Commercio Italiana dell’Ontario
11.00 Dibattito
11:00- 12:00 Possibilità di b2b con i relatori
Il seminario sarà in lingua italiana.
Si riserva la possibilità di modificare il programma e la tempistica in caso di eventuali necessità impreviste.
Per aderire al seminario, inviare una email di conferma a barbiero@italchambers.ca
Il termine ultimo per inviare la propria adesione è lunedì 24 ottobre 2011.

Contatto:
Dr.ssa Claudia Barbiero
Camera di Commercio Italiana dell’Ontario
Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
Via Soncino, 1 Milano (MI) 20123
Tel +39 02 400 47157 Cel: +39 347 344 6632
barbiero@italchambers.ca www.italchambers.ca

mercoledì 12 ottobre 2011

I COLORI DELL'AUTUNNO




Lo ripeto ogni anno, la stagione migliore per visitare il Canada orientale è l’autunno!

Corri nella tua agenzia di fiducia. Ti resta giusto il tempo per fare le valigie - abbigliamento a cipolla! - e via, con tantissime pellicole/schede di memoria per foto indimenticabili!
I siti che si occupano di fall foliage sono tanti, alcuni sono al lavoro proprio in questi giorni, all’inizio della stagione dei Leaf Peepers. Le statistiche cominceranno ad essere pubblicate non appena si raggiungerà almeno il 25% di densità di colorazione.


ONTARIO



PRINCE EDWARD ISLAND


NOVA SCOTIA
http://www.novascotia.com/en/home/thingstoseeanddo/vacationideas/fallvacationideas/novascotiafallfoliage.aspx

Forse non tutti sanno che le brillanti ed infuocate sfumature del rosso, giallo e arancione non sono dovute alle foglie che “cambiano” colore, ma bensì alla sempre più scarsa produzione di clorofilla (clima asciutto, diminuzione delle temperature notturne, giornate tiepide e corte e quindi minore esposizione ai raggi del sole) che fa emergere il coloro sottostante!

lunedì 10 ottobre 2011

CASSETTA POSTALE










E' passato più di un secolo da quando la prima carrozza del Servizio Postale partì da Hamilton, destinazione Ancaster in Ontario, dando inizio alla consegna della corrispondenza nelle campagne. Fu grazie ad una crociata portata avanti da George Wilcox (1846-1937) di Oxford County, Ontario che le famiglie contadine le cui abitazioni erano sparse nelle distese coltivate furono in grado di ricevere la posta direttamente, quasi direttamente, in casa anzichè doversi recare al villaggio presso l'ufficio postale. Eggià perchè le cassette della posta erano posizionate lungo la strada principale, quella percorsa dalle diligenze.


Wilcox aveva preso spunto da un servizio gratuito di consegna della corrispondenza istiyuito nello Stato Usa del Michigan. Al suo rientro in Canada fu però osteggiato dal Governo e dall'opposizione del tempo, ed iniziò a tempestare di lettere di petizione sia i giornali che eminenti uomini politici. I suoi sforzi furono premiati: il servizio di consegna e ritiro della corrispondenza, presso 37 cassette postali, iniziò il 10 Ottobre 1908 ma non prima che le autorità postali, il Post Office Department, dettasse regole ferree: il servizio veniva fornito soltanto lungo gli esistenti tracciati stradali percorsi dalle diligenze tra Hamilton e Ancaster, almeno il 50% dei residenti agevolati dal servizio dovevano firmare una petizione e provvedere all'acquisto della cassetta, conosciuta col nome di King Edward, ed installarla lungo la strada in modo tale da essere agevolmente raggiunta dagli incaricati, senza dover smontare da cavallo o scendere dalla carrozza.

Nell'era moderna, abbandonato il business delle King Edward, le autorità postali hanno stabilito (dal 1964) specifiche caratteristiche per le cassette postali, oggi di metallo, legno o plastica high-tech con dimensioni prestabilite di facile reperimento in qualsiasi negozio di ferramenta.

Ma ai tempi c'era anche si sbizzarriva a costruirsela, personalizzandola nella foggia e coi colori preferiti, pregevoli pezzi di artigianato ed esemplari di arte folk.
Nel 2000 Canada Post ha dedicato al simbolo di questo servizio, le Rural Mailboxes, una serie speciale di 4 francobolli davvero significativi e graziosi. Rappresentano le quattro stagioni, ognuno con un segno distintivo di zone diverse del Canada.

venerdì 7 ottobre 2011

FAIRMONT CHATEAU LAKE LOUISE



Il Fairmont Château Lake Louise è un hotel di lusso di proprietà del gruppo canadese Fairmont, ed è situato sulla riva orientale di Lake Louise e in prossimità di Banff in Alberta.
Lo château fu costruito a fine ottocento dalla Canadian Pacific Railway quasi per gemellarsi con lo château Frontenac di Quebec, dall’altra parte del paese. L’idea era di attirare gente facoltosa ad ammirare le bellezze dell’Ovest. Il successivo avvento dell’automobile e dell’aereo avrebbero trovato una destinazione turistica consolidata ed efficiente.
Qualche anno fa tutti gli hotel della catena Canadian Pacific sono stati venduti ad altre imprese alberghiere.
Le fotografie mostrano Chaterau Lake Louise durante gli anni trenta e oggi. Ci sono stati stati dei cambiamenti, ma la bellezza della natura cirscostanrte è rimasta invaraiata nonostanter l’afflusso continuo di turisti. In realtà tutta la zona attorno allo château fa parte del Parco Nazionale di Banff istituito addirittura nel lontano 1885, ed è patrimonio mondiale dell’umanità, cosa che garantisce un grande interesse da parte di molte organizzazioni.
L’albergo è stato a lungo una meta soltanto estiva, ma dal 1982 è aperto tutto l’anno. La stazione sciistica di Lake Louise fa parte del circuito della coppa del mondo.
Non è facile trovare alberghi nel parco di Banff soprattutto nel periodo estivo. Lo sanno molto bene gli amici fai da te, che non hanno seguito le mie raccomandazioni e non hanno trovato nessun posto ove pernottare a nessun prezzo, e sono finiti all’aeroporto di Calgary.


giovedì 6 ottobre 2011

I FARI DI PRINCE EDWARD ISLAND E NON SOLO


Un modo diverso di conoscere il Canada passa lungo le vie dei fari, che si incontrano sia lungo le coste dell’oceano, sia lungo molti dei fiumi e dei laghi utilizzati ancor oggi per la navigazione.
I fari più belli li ho visti sull’isola di Prince Edward Island,forse perché costellano le sponde marine quando meno te lo aspetti, e sono sempre pronti ad accoglierti con la loro storia e la loro attrattiva.
Un po’ di storia generale, una più specifica, e poi continuerò un altro giorno perché il faro può diventare parte della vita, come lo è già del mito della vacanza lontano da tutto. Intanto, continuo con la collezione dei vari modellini, non molto reperibili in Italia, salvo a Orta San Giulio, e certamente oggetti cari da portare dal Canada a un amico vero.
Il primo mezzo di trasporto dei pionieri fu la via d’acqua,il mare. I fari furono importanti per il commercio e gli spostamenti, soprattutto prima della Confederazione (1867),e dell’avvento della ferrovia. I fari costruiti prima del 1873 – quelli della prima generazione – avevano una forma ottagonale ed erano fatti legno, mentre quelli di seconda generazione – quelli costruiti dopo il 1873 – avevano una forma conica a quattro facce. Avendo consumato il legname per le costruzioni navali, i fari dell’Isola del Principe Edoardo ricorsero a quello proveniente dalla provincia del New Brunswick.
Ogni faro disponeva di proprie luci di segnalazione.
Il mio faro preferito, Cape Bear Lighthouse, è una struttura di 4 piani, alto 12 metri, costruito nel 1881,che domina Northumberland Strait. E’ una delle 7 stazioni senza fili Marconi istituite tra il 1905-06. Fu proprio qui che Thomas Bartlett ricevette i primi segnali di richiesta di soccorso da parte del Titanic nel 1912. Un museo ne narra la storia.
Per informazioni scrivere a : eaglesview@pei.aibn.com



mercoledì 5 ottobre 2011

PASSIONE PER LA NATURA





Riguardando le foto e allegati vari, che hanno dato vita ad un diario del nostro viaggio-crociera in Antartide (2003), abbiamo ritrovato l’elenco interminabile degli uccelli e fauna marina, avvistati dalla nave e durante le discese a terra, scrupolosamente annotati giorno dopo giorno dal Professore John Chardine, Biologo ed Ornitologo canadese. La sua passione è talmente coinvolgente che tutti i passeggeri non mancavano mai alle sue conferenze a bordo. E quante volte ci siamo incontrati sui ponti della nave, al vento freddo sferzante, pur di avvistare un volatile (albatros, petrelle, sterne, cormorani, etc) e riferirlo trionfanti al professore!
Originario di Sackville nel New Brunswick i suoi interessi di studio sono la biologia degli uccelli marini, l’ecologia degli habitat degli uccelli marini incluso il ruolo dei cambiamenti del clima. Apprezzato conferenziere su navi in Antartide e nell’Artico. Ha pubblicato numerosi autorevoli studi, continuando ad insegnare in alcune università canadesi.

In qualità di Research Scientist - Marine Ecosystems del CANADIAN WILDLIFE SERVICE, uno dei suoi compiti era quello di …. contare le Pulcinelle di Mare di Terranova! Superate le nostre prime occhiate perplesse il Prof Chardine ci spiegò che si trattava di scattare varie fotografie dall’elicottero e che quante pulcinelle comparivano in quelle foto venivano … moltiplicate per l’estensione del territorio, sottratto il chilometraggio della costa, diviso per il numero di fari. . . insomma, adesso sto scherzando ma è comunque vero che il conteggio inizia con delle foto scattate dall’elicottero!


Come poi arrivi il Prof. Chardine arrivi al numero stimato di esemplari in quel territorio – qualche milione - non ne ho proprio idea!

Abbiamo parlato della Pulcinella di Mare
http://turismoincanada.blogspot.com/2008/11/atlantic-puffin-macareux-moine.html

martedì 4 ottobre 2011

BORSE DI STUDIO PER IL CANADA












Di seguito le prossime date di scadenza per le borse di studio e di ricerca del Canada. Tutte le informazioni necessarie sono indicate sul sito dell'Ambasciata del Canada ai link indicati.



12 novembre 2011 scadenza per la presentazione delle domande per il programma

Government of Canada Post-Doctoral Reserach Fellowship / Bourses de recherche postdoctorale du gouvernment du Canada (PDRF/BRPD)

http://www.canadainternational.gc.ca/italy-italie/academic_relations_academiques/scholarships-bourses_etudes.aspx?lang=ita&view=d



24 novembre 2011 scadenza per la presentazione delle domande per i programmi

International Research Lingakes / Réseaux internationaux de recherche (PIRL/RIR)

Canada-Europe Award / Bourses Canada-Europe (CEA/BCE)

http://www.canadainternational.gc.ca/italy-italie/academic_relations_academiques/GrantsIndProgrammes.aspx?lang=ita&view=d



1° dicembre 2011 scadenza per la presentazione delle domande per il programma

Canada Conference Grant Program / Programme de conférences sur le Canada

http://www.canadainternational.gc.ca/italy-italie/academic_relations_academiques/GrantsOrgProgrammes.aspx?lang=ita&view=d



15 dicembre 2011 scadenza per la presentazione delle domande per i programmi

Faculty Enrichment Program / Bourses de complément de spécialisation (FEP/BCS)

Faculty Research Program / Bourses de recherche en études canadiennes (FRP/BREC)

Doctoral Student Research Award / Bourses de recherche de doctorat (DSRA/BRD)

http://www.canadainternational.gc.ca/italy-italie/academic_relations_academiques/GrantsIndProgrammes.aspx?lang=ita&view=d



1° febbraio 2012 scadenza per la presentazione delle domande per il programma

Student Mobility Support Program / Programme d'appui à la mobilité étudiante

http://www.canadainternational.gc.ca/italy-italie/academic_relations_academiques/GrantsOrgProgrammes.aspx?lang=ita&view=d

lunedì 3 ottobre 2011

VENETI IN CANADA





Interessante segnalazione per i nostri amici veneti: n.b. anche qui c'è l'arguto contributo del nostro corrispondente speciale da Ottawa, Luciano Pradal.


"Questo volume si occupa di una delle comunità italiane all’estero più vive e dinamiche: quella dei nostri connazionali emigrati in Canada, dove vivono un milione e mezzo di italiani e l’italiano è la terza lingua del Paese.

Si tratta di una comunità ormai perfettamente inserita, che è riuscita a superare pregiudizi e diffidenze e si sta imponendo nei più diversi settori della vita pubblica: imprenditoria, commercio, università, letteratura, ecc.

Una bella storia di emigrazione, insomma, quella qui narrata con larghezza di riferimenti alla storia e all’attualità, che merita di essere conosciuta e che può insegnare molto all’Italia di oggi, divenuta a sua volta, come il Canada di ieri, terra di immigrazione."