E' tornato a casa.
Il canadese 56enne Jean Béliveau, partito 11 anni fa da Montréal vi ha fatto ritorno domenica scorsa dopo aver toccato 64 paesi - ospitato da oltre 1,600 famiglie - camminando per 75,000 chilometri!
In un momento di crisi, quella della mezza età, Jean rimane affascinato dallo spirito e dalla forza di Terry Fox. Abbandona la sua attività di venditore di insegne al neon, e decide che avrebbe camminato intorno al mondo in nome della Pace. l’Unesco aveva proclamato gli anni 2001 – 2010: Il Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e Nonviolenza per i Bambini del Mondo.
Si attrezza con un grosso trolley con un po’ di cibo, qualche indumento, una cassetta di pronto soccorso, una piccola tenda ed un sacco a pelo e parte da Montréal la mattina del 18 agosto 2000.
Domenica 16 ottobre 2011 Jean è stato accolto dalla famiglia e dagli amici festanti: ha incontrato per la prima volta la sua nipotina Amira di 5 anni, e rivisto per la seconda volta la nipotina Laury; con la moglie – che lo ha raggiunto una volta all’anno lungo il suo percorso - si teneva in contatto con Skype e e-mail. Scriverà un libro sul suo viaggio e le innumerevoli avventure, incontri ed esperienze vissute.
“Ho imparato ad apprezzare le piccole cose della vita” - “Ho vissuto momenti davvero difficili, mentalmente e spiritualmente, ma mia moglie continuava a spronarmi dicendomi che se avessi abbandonato sarebbe stato come non aver fatto niente” .
In un momento di crisi, quella della mezza età, Jean rimane affascinato dallo spirito e dalla forza di Terry Fox. Abbandona la sua attività di venditore di insegne al neon, e decide che avrebbe camminato intorno al mondo in nome della Pace. l’Unesco aveva proclamato gli anni 2001 – 2010: Il Decennio Internazionale per una Cultura di Pace e Nonviolenza per i Bambini del Mondo.
Si attrezza con un grosso trolley con un po’ di cibo, qualche indumento, una cassetta di pronto soccorso, una piccola tenda ed un sacco a pelo e parte da Montréal la mattina del 18 agosto 2000.
Domenica 16 ottobre 2011 Jean è stato accolto dalla famiglia e dagli amici festanti: ha incontrato per la prima volta la sua nipotina Amira di 5 anni, e rivisto per la seconda volta la nipotina Laury; con la moglie – che lo ha raggiunto una volta all’anno lungo il suo percorso - si teneva in contatto con Skype e e-mail. Scriverà un libro sul suo viaggio e le innumerevoli avventure, incontri ed esperienze vissute.
“Ho imparato ad apprezzare le piccole cose della vita” - “Ho vissuto momenti davvero difficili, mentalmente e spiritualmente, ma mia moglie continuava a spronarmi dicendomi che se avessi abbandonato sarebbe stato come non aver fatto niente” .
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