martedì 28 febbraio 2017

CAMPIONI ITALIANI ALLA YUKON ARCTIC ULTRA 2017


Aggiornamento del ns. post YUKON ARCTIC ULTRA 2017

Laura Trentani del Volley Team ha tagliato il traguardo dello Yukon Artic Ultra, nel nord del Canada, considerata la gara di trail estremo più dura al mondo. Il medico-atleta di Brovello Carpugnino ha siglato l’impresa alle 8,15 italiane di lunedì 13 febbraio, dopo un viaggio durato 181 ore, circa 7 giorni e mezzo, tra paesaggi ghiacciati e un clima proibitivo con temperature scese fino a quasi -39°C.
Al traguardo ha festeggiato un traguardo storico; terzo posto assoluto nella gara principale da 300 miglia – quasi 483 km. – unica donna in grado di concluderla. Non si è arresa neanche una volta rimasta sola dopo l’abbandono del suo compagno di viaggio, il marito Roberto Ragazzi, costretto a ritirarsi a metà gara per un principio di congelamento ad un dito del piede. Laura ha così affrontato il resto della gara in completa solitudine, completando un’edizione dello Yukon (già disputata dai due nel 2014 ma nella versione “breve” da 100 miglia) distintasi per le condizioni, se possibile, ancora più dure, con un tasso di umidità insolitamente molto alto per questa regione canadese.
Un fattore imprevisto che ha fatto salire il numero dei ritiri: sui 90 partenti totali nella mattina di lunedì se ne erano ritirati 35 per dolori muscolari, principi di congelamento (come Ragazzi) e problemi respiratori.
Nonostante ciò Laura Trentani è arrivata eroicamente al traguardo, dove ha sventolato con orgoglio il tricolore, così come aveva promesso ai tanti sostenitori.
Da: Eco-Risveglio Ossolano del 23.2.2017


A 63 anni Chicco Ghidoni si conferma ancora una volta il re dei ghiacci del Nord America. «Enrico la leggenda», così lo ha ribattezzato il sito ufficiale della Yukon arctic ultra che ne ha seguito passo dopo passo le gesta. 
In otto giorni e 21 ore Ghidoni ha coperto a piedi i 700 chilometri che dividono Whitehorse, città del Canada, da Dawson City estremo nord del territorio dello Yukon al confine con l’Alaska, e lo ha fatto in condizioni climatiche estreme.
«Sono cotto come una pera», ha detto appena tagliato il traguardo. «È stata la gara più dura della mia vita. Per la prima volta in dieci anni da quando partecipo a questa ultra race - ha raccontato Chicco - non sono riuscito ad accendere un fuoco per scaldarmi. Troppa umidità e pericolo di congelamento, gestito ogni momento al limite». 
Nonostante questo, Ghidoni ha chiuso la Yukon ancora una volta con un tempo straordinario.
Da: giornaledibrescia.it  15.2.2017

domenica 19 febbraio 2017

2007-2017 BUON COMPLEANNO 'TURISMO IN CANADA'!


Ecco come ci siamo presentati nel nostro primo posto di 10 anni fa, il 19 febbraio 2007: 

Inauguriamo con questo post il blog Turismo in Canada. L’intento è quello di farlo diventare un punto d’incontro di tutti coloro che amano questo paese e che vogliono condividere pensieri, esperienze dirette, informazioni di viaggio e non.
Ci piacerebbe poterlo associare al concetto di Potlach, cerimonia rituale durante la quale i nativi nordamericani si incontravano per scambiarsi in modo disinteressato doni e conoscenze importanti per la vita degli individui e delle comunità.

Questo è l’anno dei compleanni importanti.
150 ANNI festeggia il CANADA!:  una nazione moderna e dinamica che si vanta di compiere 150 anni, certamente un lasso di tempo breve comparato con la storia dell’Europa di cui è una emanazione. Con le radici nel vecchio continente, è diventata la meta anche di popoli da ogni angolo della terra. Il Canada ha davanti a sé un futuro impegnativo, forse con un maggiore peso sulla scena internazionale e responsabilità superiori alle proprie attuali capacità. Si impegnerà seriamente.
10 ANNI festeggia il nostro BLOG! Un percorso che ci ha visti pubblicare oltre 1700 post soprattutto di interesse turistico ma senza  trascurare Storia, Cultura, Musica, Sport, Cucina, Flora e  Fauna. E siccome ci siamo accorti che ci sono ancora molti argomenti che potrebbero stuzzicare la curiosità di chi vorrebbe conoscere meglio il Canada, noi continueremo su questa strada e chissà quanti altri POTLACH festeggeremo insieme ai nostri affezionati lettori.

Oggi siamo un po’ meno arzilli e più maturi, con interessi ed impegni nuovi  ma i nostri gusti non sono cambiati. Il Canada è sempre nei nostri cuori.
E credo che neanche il Canada in questi 10 anni sia cambiato molto. L’augurio è che però non debba in futuro soccombere a dinamiche di politica internazionale che ne rovinino lo spirito originario. Volpi e lupi non sono solo nelle foreste incontaminate del Canada…
Feuille d'Erable

19 FEBBRAIO 2007 - 19 FEBBRAIO 2017



FELICE DECIMO ANNIVERSARIO A TUTTI I LETTORI DEL NOSTRO BLOG

HAPPY TENTH ANNIVERSARY TO ALL THE READERS OF OUR BLOG

GRIZZLY BEAR CON FEUILLE D'ERABLE E BLUE WHALE

venerdì 17 febbraio 2017

KANAKAS - CANUCKS




I Kanakas erano abitanti delle isole dell'Oceano Pacifico impiegati per lavorare in condizioni di semischiavitù in varie colonie dell'Impero britannico, come ad esempio le Figi, il Queensland e British Columbia ma anche in California, nel periodo fra il XIX secolo ed il XX secolo.

In Canada, molti Kanaka si sposarono con ragazze delle First Nations, e i loro discendenti  sono tuttora presenti soprattutto in British Columbia. I Kanaka canadesi erano tutti hawaiiani arruolati dalla Hudson’s Bay Company ma arrivati in Canada anche come mozzi oppure dal nord della California.

Il termine kanaka non è mai stato considerato offensivo e sostanzialmente ha sempre connotato solamente l’etnicità hawaiiana.

I Kanaka erano presenti nelle prime esplorazione del territori del nordovest, tra i vari insediamenti delle First Nations e nei gruppi dei cacciatori di pelli.

Kanaka Creek in British Columbia, tuttora esistente, era già una comunità hawaiiana-first nations nel 1830.

 

lunedì 13 febbraio 2017

GRATTACIELI

Vista aerea della città di Vancouver

La vastissima natura incontaminata del Canada deve pur ospitare i suoi abitanti in moderne città, funzionali, pulite, ricche di opportunità professionali fonte di guadagno, adatte ad ogni ceto sociale residente,  attraenti ed interessanti (musei, teatri, etc.) per il visitatore: ed ecco Toronto, Montréal, Ottawa,  Calgary, Vancouver, e poche altre.
Lo sviluppo edilizio dei centri urbani ha visto innalzarsi palazzi raffinati, altissimi e stravaganti nelle forme audaci. Ecco le foto di alcune costruzioni (centri uffici misti o aziendali, condos/appartamenti in affitto o di proprietà, nonchè hotel di lusso e appartamenti residenziali magari nello stesso skyscraper) che colpiscono lo sguardo ed affascinano per la loro arditezza: ampissime vetrate, avvolgenti lunghissime balconate, interni eleganti e raffinati, ogni comfort immaginabile.

 THE BOW, CALGARY

                   TRUMP INTERNATIONAL, VANCOUVER

L’AVENUE, MONTREAL

ONE BLOOR, TORONTO

 One London Place, London, Ontario

ONE WALL CENTRE,VCR

NEXXEN BUILDING CALGARY

201 Portage Ave, Winnipeg, Manitoba



           
             ABSOLUTE TOWERS, MISSISSAUGA, ONTARIO

Private Residences at Hotel Georgia,  Vancouver


domenica 12 febbraio 2017

ERIK GUAY : LA TRADIZIONE DEI CAMPIONI DI SCI ALPINO CONTINUA


 
Gli sciatori  canadesi sono stati a lungo soprannominati Crazy Canucks  per il loro spericolato coraggio soprattutto nella discesa libera.

Quest’anno ai campionati mondiali di sci alpino che si stanno disputando nella meravigliosa località di St. Moritz, un atleta canadese di altri tempi si sta comportando straordinariamente.

Infatti, Erik Guay, classe 1981, ha già vinto la medaglio d’oro nel supergigante e quella d’argento nella discesa libera maschile (8 e 12 febbraio 2017)

Guay sorprende per la sua capacità competitiva ad una età solitamente da ritiro agonistico e alla luce di spettacolari e paurosi incidenti che hanno funestato la sua carriera.

Kudos per uno sciatore così resiliente e così temprato.

 
Ecco anche una sua biografia minima :

Erik Guay è nato a Montrèal il 5 agosto 1981. Ha esordito in Coppa del Mondo il 10 dicembre 2000 nello slalom gigante di Val d’Isère, Francia  e ha conquistato il suo primo podio nella libera di Lake Louise, Alberta il 29 novembre 2003.


L'11 marzo 2010 si è aggiudicato la Coppa del Mondo di supergigante 2009-2010 vincendo l'ultima gara disputata a Garmisch-Partenkirchen, sopravanzando il leader provvisorio della classifica, l'austriaco Michael Walchhofer. Guay diviene quindi il secondo canadese ad aggiudicarsi una Coppa di specialità maschile a 28 anni di distanza dal successo di Steve Podborski in discesa libera.

Il 12 febbraio 2011 si è laureato campione del mondo di discesa libera nella rassegna iridata di Garmisch-Partenkirchen; ai XXII Giochi olimpici invernali di Soči 2014 si è classificato 10° nella discesa libera e non ha concluso il supergigante.

 

 

venerdì 10 febbraio 2017

CIRQUE DU SOLEIL a ROMA


ROMA
30 APRILE - 28 MAGGIO


Il Cirque du Soleil  torna a Roma dopo oltre dieci anni con il suo Grand Chapiteau, il celebre tendone a strisce colorate che sarà allestito a Viale Tor Di Quinto, e con uno spettacolo, in anteprima nazionale, dedicato alle donne, scritto e diretto dalla regista vincitrice del Tony Award, Diane Paulus
La produzione è la 33esima produzione del Cirque du Soleil e vuole essere una celebrazione dell’amore e un omaggio al mondo delle donne, con un cast di 46 artisti: Amaluna, il titolo dello show, è il nome dell’isola misteriosa che ospita la storia, una fusione tra le parole ama, che in molte lingue ha un diretto riferimento alla madre, e luna, simbolo di femminilità, che evoca il rapporto tra madre e figlia, ma anche l’idea di una dea protettrice del pianeta. La trama dello spettacolo, liberamente ispirato a La Tempesta di Shakespeare, racconta la storia d’amore, che verrà messa a dura prova, tra la figlia della regina Prospera e un giovane corteggiatore approdato sull’isola in seguito ad un naufragio. In un mondo abitato da sirene e governato dai cicli della luna, gli artisti incanteranno il pubblico con magiche e giocose torsioni e rotazioni ad alta velocità, tra cinghie aeree acrobatiche, parallele asimmetriche e globi d’acqua. Per la prima volta nella storia del Cirque du Soleil, il cast di Amaluna sarà composto per la maggioranza da interpreti femminili, e sarà accompagnato sul palco da una band di sole donne. 

CIRQUE DU SOLEIL
Fondato nel 1984 da un ex-mangiatore di fuoco allora ventitreenne Guy Laliberté a Montreal, dove nella zona del porto è tuttora basata la sede mondiale della compagnia in un enorme tendone colorato, ha circa 3800 dipendenti, che animano attualmente 8 spettacoli in tournée con tendoni in tutto il mondo, e altri 9 spettacoli stabili, ognuno con differenti tematiche a Montreal, a Las Vegas (6 spettacoli), a New York, a Orlando e a Macao. 
Fonte: www.ticketone.com


lunedì 6 febbraio 2017

ITALIAN DESIGN DAY

ITALIAN DESIGN DAY

2 marzo 2017 

Giornata Mondiale del Design Italiano

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale  promuove per il 2 Marzo 2017 una giornata dedicata al Design Italiano, organizzando 100 eventi in 100 città in tutto il mondo.

Per la Giornata del design italiano nel mondo Verranno selezionate dal MAECI alcune  aziende che possiedono degli oggetti divenuti di culto e “icone del design mondiale” o che hanno già avuto riconoscimenti prestigiosi, come il Compasso d’Oro, per inviare un proprio “Ambasciatore del design”, in una delle città identificate nel concept sull’Italian Design Day - predisposto da Andrea Cancellato, Direttore Generale della Triennale di Milano - che possa testimoniare l’importanza del design per la propria azienda nei settori produttivi di riferimento  (arredo, il complemento, l’illuminazione, il trasporto, in generale, e l’automotive, in particolare, lo sport, il food, l’accessorio, ecc.). Fonte: sito Ministero degli Affari Esteri

Il Centre de design de l'UQAM, in collaborazione con il Centro Culturale Chiasso e l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, in occasione della Giornata del Design Italiano nel Mondo (2 MARZO 2017), presentano
HEINZ WAIBL. THE CREATIVE JOURNEY dal 23 febbraio al 9 aprile 2017
La mostra si concentra sul percorso creativo e professionale di Heinz Waibl, grande figura grafica della "scuola milanese" degli anni 1950-1960, mettendo in evidenza il suo duplice percorso tra l'Europa e gli Stati Uniti (con una parentesi in Sud Africa). Tra i progetti più noti possiamo citare quelli per la Rai, la RinascenteAtkinsons, Olivetti, Pirelli, Flos - ma anche la cooperazione con Unimark International di Chicago e Johannesburg alla fine del 1960, con cui creerà il marchio per JCPenney e American Airlines (con Massimo Vignelli). Waibl non è l'unico italiano a tentare la fortuna in America - Massimo Vignelli, Giulio Cittato e Ottinetti Piero passeranno anche attraverso Chicago in quel momento, ma nel 1971 Waibl decide di tornare in Italia, dove metterà a frutto l'esperienza acquisita nel settore emergente della corporate identity. La mostra presenta più di 350 manufatti realizzati da Waibl - manifesti, bozzetti, studi di logo, brochure, pubblicazioni, pubblicità, oggetti, confezionamento - così come la sua corrispondenza con Max Bill, Max Huber e Georges Vantongerloo. Una sezione fotografica presenta una selezione di progetti americani che va da Cittato a Ottinetti. Una sezione fotografica offre al pubblico una panoramica della vita di Waibl nella Milano del 1950. Saranno anche esposti i progetti di Max Huber dedicati al suo amico e allievo Waibl.

mercoledì 1 febbraio 2017

A VOLTE RITORNANO

Torno a scrivere di Canada dopo un anno sabbatico, e in concomitanza con l'avvicinarsi del decimo anniversario della nostra avventura.
Giornata grigia a Milano con l'acquerugiola che finalmente allontana un po' l'inquinamento ormai cronico.
La stura al ritorno sgorga da un articolo di una giornalista canadese che affronta a modo suo il multiculturalismo partendo dal presupposto che è nato in Canada, e che gli altri devono copiarlo.
Strano approccio di questa persona che loda l'aver girato l'Italia con la bandierina canadese sullo zaino, probabilmente per non essere scambiata per americana, ma allora dov'è la differenza?  Io non appiccico bandiere per essere identificato.
E che cosa significa sentirsi fuori posto perché in Canada se ne vedono di tutti i colori mentre da noi in Italia sono tutti uguali?
Se poi vogliamo davvero mettere i puntini al loro posto, il multiculturalismo esisteva già al tempo delle diverse First Nation, e quindi Trudeau ha applicato quanto già noto solo dagli anni settanta, sempre con il Canada apparentemente apertissimo ma soltanto alle lingue ufficiali soprattutto inglese e francese e non sempre.
Quindi quando si argomenta di multiculturalismo occorre cautela.
Il modello canadese certamente funziona ma non secondo un criterio anarchico di crescita individuale ma con l'adattamento a un pre-esistente.
 Ad esempio, gli italiani emigrati in Canada continueranno a mantenere le proprie tradizioni ma a poco a poco diventerà sempre più difficile farlo sia per il disinteresse da parte italiana sia per l'attrazione logica del Paese in cui sono nati i figli e i nipoti e il processo di acculturazione lascerà il posto all'integrazione e al lento processo di adeguamento al sistema canadese, ancor oggi basato su filosofie di lontana origine francese e inglese e dove il passaporto blu reca tuttora la fedeltà alla regina d'Inghilterra.
Gli esempi degli Inuit, Hutteriti, Mennoniti, e dei gruppi che non hanno aderito alla cultura predominante dimostrano quanto sia difficile resistere al sistema oppure vivere in continuo antagonismo ad esso.