martedì 28 dicembre 2010

IL NATALE DI LUCIANO







E che dire delle fotografie e degli auguri che ci manda il mitico Luciano, in trasferta nel Quebec da Ottawa,
durante le vacanze di Natale?

Abbiamo trascorso quattro giorni del Natale 2010 in compagnia di mio cognato Angelo e mia cognata Lupe nel Quebec.
Abbiamo passato delle bellissime ore in compagnia di famigliari e amici e, come ha detto la mia nipotina Beatrice:
"Questa e' la tradizione!".
Una bellissima sorpresa ci attendeva la mattina di Natale, Madre Natura aveva decorato, a modo suo tutto l'ambiente!
Che sorpresa! Che bellissima sorpresa!
Mentre fotografavo mi chiedevo quante altre persone avrebbero goduto come me questo incredibile spettacolo!

Vi auguro un Buon Anno, pieno di bellissime sorprese, tanto affetto e felicità
Luciano

venerdì 24 dicembre 2010

CI VEDIAMO DOPO LA BEFANA!


Ai nostri cari lettori, amici e parenti, inviamo i nostri più affettuosi auguri di BUONE FESTE!
Dal Canada (Welland-Ontario) ti giungano degli auguri ... molto originali...
da non perdere...Buon ascolto!
Ci ritroveremo il 10 gennaio ... nel frattempo avrai il tempo di rileggerti i post preferiti o quelli che non hai fatto in tempo a leggere per intero; e noi intanto ci riposiamo un pò aspettando suggerimenti, commenti e valutazioni.

venerdì 17 dicembre 2010

INVESTIRE IN CANADA


A un lettore che chiedeva se la sua azienda operante nel campo energetico avesse avuto dei vantaggi a investire a lungo termine in Canada nonostante la crisi finanziaria, un esperto di “Sole 24 Ore” ha risposto con una serie adeguata di fatti.
Innanzi tutto il Canada ha il debito pubblico minore all’interno dei Paesi del G7, con una flessione media bassa grazie alla solidità del sistema bancario e una crescita nel 2010-2011 oscillante tra il 3 e il 3.5 %. La pressione fiscale sui nuovi investimenti è tra le più basse del G7 e nel 2012 si aggirerà attorno al 27%. Il Canada ha vastissime risorse naturali : uranio, nichel, zinco, rame, sabbie petrolifere. Oltre che trattare con i vicini americani, i canadesi stanno pure discutendo il futuro commerciale con l’Europa sia con L’Asia.
In campo energetico Oil Canada è il primo produttore di energia elettrica e molto attivo nel settore di quelle rinnovabili. Il Paese suddiviso in dieci province e 3 territori ha concesso l’autonomia normativa alle singole province cosa che ha reso l’Ontario la regina della green economy.
Quali sono quindi le motivazioni che possono indurre a preferire il Canada e l’Ontario in particolare per decidere un investimento a,lungo termine? In primis l’esistenza di una capillare interconnessione con gli Stati Uniti che garantisce la vendita di energia al Paese che ne consuma più do ogni altro. Per dare un esempio, l’Ontario ha una rete di oltre 40 tra università e college che gestiscono programmi di cooperazione con società dedite all’alta tecnologia che garantiscono un livello professionale elevato.
L’Ontario ha stanziato 500 milioni di dollari per investimenti in tecnologie avanzate, 250 milioni di dollari per il fondo delle tecnologie emergenti e altri 50 milioni di dollari per il fondo dell’innovazione. L’Ontario ha pure adottato un generoso programma di riduzione fiscale per le imprese che si dedicano allo studio di innovazioni tecnologiche da utilizzare per il miglioramento dei propri prodotti. ( Ricerca e Sviluppo – R&D).
Ammonta invece a 2.3 miliardi di dollari il fondo stanziato per migliorare la rete di trasmissione entro il 2012. Il Green Energy Act ha introdotto diverse agevolazioni : la garanzia dell’approvazione o meno dei progetti entro sei mesi; un ufficio di assistenza per gli operatori ; gli impianti da fonte rinnovabile devono essere obbligatoriamente collegati alla rete entro sei mesi.
Il Canada non è il Paese dell’investimento “mordi e fuggi” ma quello del futuro.

Adattato da Sole 24 Ore 6 dicembre 2010 nctm Studio Legale Associato

giovedì 16 dicembre 2010

PASSAPORTO ROSSO

Il passaporto rosso, chiamato anche il "libretto rosso" dagli emigranti, può ben considerarsi l'icona dell'emigrazione italiana dell’inizio del secolo scorso.
Introdotto dal Testo Unico del 1919 per espatriare dal Regno, rimase in uso fino al 1928 quando fu abolito con il decreto legge 21 giugno 1028 n. 1710 perché ritenuto discriminatorio in quanto chi lo esibiva era subito riconosciuto come emigrante. Chi era costretto ad emigrare in cerca di lavoro durante quella manciata di anni, partiva con il documento che qui vedi riprodotto, il Passaporto Rosso di mia nonna Gina. Emesso nel 1925 servì a mia nonna per seguire mio nonno in Francia, dove nacque il loro primo figlio. L’ho ritrovato in un vecchio cofanetto di legno proveniente dalla cantina della loro casa qui in Italia, dove vissero dal ’27 in poi e dove nacquero gli altri 5 figli.
E’ emozionante tenere fra le dita queste fragili pagine di carta invecchiata, fissare la fotografia per carpire un sentimento, un moto dell’anima di qualcuno costretto a lasciare il paese dov’è nato e cresciuto. Chissà quanti di questi libretti rossi hanno accompagnato giovani donne e uomini o famiglie intere ad attraversare l’oceano verso l’ignoto, lingue, usi e costumi diversi, l’immenso universo nordamericano!
E’ come un romanzo condensato. Dalle varie avvertenze, a tutela dei risparmi dell’emigrante, all’oculata scelta degli agenti di emigrazione, agli Uffici Italiani di Emigrazione (in Canada a Montreal Ottawa). Un elenco di città – molte delle quali non riesco ad identificare – a quei tempi meta di cospicua emigrazione dove trovare i REGI UFFICI DIPLOMATICI E CONSOLARI a cui rivolgersi in caso di necessità.
L’ho letto e riletto, è interessantissimo. Per questo ho ricopiato l’intero testo, per far provare anche a te la stessa emozione. Che ne pensi?
Il presente passaporto è valido per un anno
IN NOME DI SUA MAESTÀ
VITTORIO EMANUELE III
PER GRAZIA DI DIO E VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D’ITALIA
PASSAPORTO

Rilasciato a ***, Figlio di *** e di *** ,
Nato a *** prov. di ***, il ***
Residente a *** prov. di ***
Stato civile ***, Professione ***
Sa leggere ** Sa scrivere **
Posizione di leva ***
Paese di destinazione ***

In mancanza di fotografia compilare CONNOTATI
Statura, Fronte, Occhi, Naso, Bocca, Capelli, Barba, Baffi, Colorito, Corporatura, Segni Particolari

Marca da Bollo da Lire Due al 'Fondo per l’Emigrazione
'

Commissariato Generale dell’Emigrazione
30. Via Boncompagni – ROMA
AVVERTENZA AGLI EMIGRANTI
* Si avvertono i nazionali che per fruire della tutela e dei favori previsti dalla legge dell’emigrazione, essi, volendo recarsi in paesi transoceanici, devono prendere imbarco si un piroscafo di vettore di emigranti, con biglietto rilasciato in Italia da Uffici autorizzati.
Occorre che gli emigranti rifiutino ogni proposta di Agenzie di emigrazione stabilite fuori d’Italia, tendenti ad attirarli ad imbarcarsi in porti stranieri, perché accettando, andrebbero incontro a gravi inconvenienti: spese maggiori, viaggio spesse volte più lungo, mancanza di protezione a bordo per parte di Commissari governativi, necessità di ricorso a tribunali stranieri in caso di lite, costose fermate nelle città marittime straniere per attendervi il giorno dell’imbarco.
*Per l’acquisto del biglietto d’imbarco gli emigranti si rivolgano ai rappresentanti autorizzati.

-------:::-------

*Gli emigranti che, in qualunque paese estero, incontrassero delle difficoltà per la difesa dei loro diritti o interessi, potranno rivolgersi al Console italiano del luogo, o agli Addetti italiani di emigrazione, oppure direttamente al Commissariato generale dell’emigrazione in Roma.


REGNO D’ITALIA
PASSAPORTO PER L’ESTERO

COMPAGNIE DI NAVIGAZIONE ITALIANE
Autorizzate al trasporto di emigranti
Cosulich – Lloyd Latino – Lloyd Sabaudo – Navigazione Generale Italiana – Sicula-Americana – Transatlantica Italiana.

Avvertenze utili per gli emigranti
Prima di imbarcarvi per l’America farete bene a cambiare la vostra moneta, chiedendo i vaglia rilasciati dal Banco di Napoli. Cambiando così la vostra moneta, siete sicuri di non perderla, perché se smarrite o vi rubano i vaglia, sarete pagato lo stesso. Per avere i detti vaglia nel porto di Napoli e Genova fatevi guidare dai locali Ispettori di emigrazione.
Ricordatevi poi che quando dovrete spedire danari in Italia con tutta sicurezza ed economia, basta servirvi del vaglia garentito dal Banco di Napoli, che in New York e Chicago troverete presso le Agenzie del Banco di Napoli (Broadway, Spring e Crosby Streets, New York 355 E – 149th St. New York – 906 a 910 So; Halsteed St. Chicago) e nelle altre città presso i Corrispondenti autorizzati dal Banco di Napoli. Ad evitare inganni, chiedete che vi si rilasci esclusivamente il vaglia del Banco di Napoli, creato dal R. Governo Italiano con legge 1° febbraio 1901, n. 24, per garentire i vostri risparmi, rifiutando qualsiasi altra ricevuta che non sia il vaglia del Banco di Napoli, ancorché portasse il nome del Banco di Napoli. Il Banco di Napoli non riconosce, né garantisce che i suoi soli vaglia. Spedendo i risparmi coi vaglia del Banco di Napoli, si può essere sicuri di non perdere mai il proprio danaro.Per chiarimenti e notizie potete sempre rivolgervi alle Agenzie del Banco su indicate, oppure alla Direzione Generale del Banco di Napoli in Napoli.
UFFICI ITALIANI DI EMIGRAZIONE ALL’ESTERO
Parigi
(Francia) Presso la R. Ambasciata d’Italia
Berna (Svizzera) Presso la R. Legazione d’Italia
Berlino (Germania) Schoneberger Ufer, 34
Briey (Francia) Presso il R. Consolato d’Italia
New York (S.U. America) 20, East 22nd Street
Washington (S.U. America) Presso la R. Ambasciata d’Italia
Buenos Aires (Argentina) Presso la R. Legazione d’Italia
Ottawa e Montreal (Canadà) Presso il R. Consolato d’Italia
Rio Janeiro e S.Paolo (Brasile)
Presso il R. Consolato d’Italia

REGI UFFICI DIPLOMATICI E CONSOLARI
Abo, Adalia, Adana, Addis-Abeba, Aden, Adrianopoli, Aleppo, Alessandria, Algeri, Amburgo, Amsterdam, Anversa, Assunzione, Atene, Avana, Bagdad, Bahia, Baku, Bangkok, Barcellona, Barranquilla, Basilea, Bastia, Batavia, Beirut, Belgrado, Bello Horizonte, Bender Bouchire, Berlino, Berna, Biserta, Bogotà, Bombay, Bona, Bordeaux, Boston, Braila, Bratislavia, Breslavia, Bridgetown, Briga, Bruxelles, Bucarest Budapest, Buenos Aires, Cadice, Caifa, Cairo, Cajenna, Calcutta, Canea, Cannes, Canton, Capetown, Caracas, Cardiff, Casablanca, Cette, Chambery, Chicago, Coira, Colombo, Copenaghen, Cordoba, Corfù, Costantinopoli, Cracovia, Cristiania, Curacao, Curitiba, Dakar, Damasco, Danzica, Dedeagatch, Denver, Diego Suarez, Dijon, Dortmund, Dresda, Dublino, Durazzo, Dusseldorf, Erivan, Filadelfia, Filippopoli, Fiume, Florianopolis, Fort de France, Francoforte s-M, Freetown, Funchal, Galatz, Gedda, Gerusalemme, Gianina, Gibilterra, Ginevra, Glasgow, Gondar, Gothemburg, Graz, Guayaquil, Guatemala, Hankow, Harbin, Harrar, Havre, Helsingfors, Hodeida, Hongkong, Honolulu, Innsbruck, Juiz de Fora, Kabul, La Paz, La Plata, Liegi, Lima, Lione, Lipsia, Lisbona, Liverpool, Locarno, Lodz, Londra, Losanna, Lourenco Marques, Lugano, Lussemburgo, Macao, Madrid, Mahè, Malta, Managua, Manilla, Mannheim, Maracaibo, Marsiglia, Melbourne, Mendoza, Messico, Monaco (Baviera), Monaco (Principato), Monastir, Monterey, Montevideo, Montreal, Morawska Ostrava, Mossul, Nairobi, Nancy, Newcastle on Tyne, Nizza, Nuova Orleans, Nuova York, Oporto, Panama, Parà, Paramaribo, Parigi, Patrasso, Pechino, Pernambuco, Pireo, Point à Pitre, Porto Alegre, Port Luis, Porto Principe, Porto Said, Porto Stanley, Praga, Prizrend, Puerto Cabello, Puerto Cortes, Quito, Ragusa, Reims, Reval, Ribeirao Preto, Riga, Rio Janeiro, Rosario, Rotterdam, Saarbrucken, Saigon, Saint Denis, Salonicco, San Domingo, San Francisco di California, SanGallo, San Giovanni di Portorico, San Josè di Costarica, San Josè di Cucuta, San Marino, San Paolo, San Salvatore, Santa Croce di Teneriffa, Santa Fé, San Thomas, Santiago, Santos, Scutari d’Albania, Seattle, Sebenico, Seoul, Serajevo, Sfax, Shangai, Singapore, Siviglia, Smirne, Sofia, Spalato, Stettino, Stoccarda, Stoccolma, Strasburgo, Susa, Tangeri, Teheran, Tientsin, Tiflis, Tolone, Tokio, Trebisonda, Trinità, Tunisi, Uskub, Valenza, Valparaiso, Varna, Varsavia, Veracruz, Vienna, Villacco, Washington, Jokohama, Zagabria, Zurigo.

mercoledì 15 dicembre 2010

ACETO BALSAMICO DI VANCOUVER ISLAND

Ecco un’altra success story di un italiano che si è fatto strada in Canada. GIORDANO VENTURI, nato e cresciuto a Spilamberto in provincia di Modena, oggi produce uno straordinario aceto balsamico ed una lunga serie di premiati vini rossi, bianchi e da dessert nelle campagne di Cobble Hill sull’Isola di Vancouver.
A tutto questo Mr. Venturi è arrivato a tappe: emigra in Canada nel 1967, lavora come tecnico elettronico sulle locomotive diesel della Canadian Pacific Rail, si laurea alla University of British Columbia, insegna per 14 anni alla Vancouver Technical School e gestisce una piccola azienda di software/hardware.
Si trasferisce a Montreal per studiare all’Università e qui conosce la sua futura moglie Marilyn Schulze, australiana, emigrata in Canada nel 1970. Anche lei aveva studiato alla University of British Columbia, Microbiologia, e andrà a Montreal per imparare il francese.
Tornati nell’Ovest, l’anno in cui la loro vita cambierà radicalmente è il 1987 quando si recano per un periodi di vacanza nella Cowichan Valley di cui si innamorano. Una passione che mai si era spenta in Giordano, l’amore per le vigne, qui trova la sua realizzazione concreta. Oggi una fiorente azienda vinicola biologica conosciuta per la qualità della produzione e la serietà e passione dei proprietari. E poi, il prezioso aceto balsamico, fatto nel rispetto di tutti i canoni della tradizione modenese. I barilotti (di castagno, ciliegio, acacia e quercia) per l’invecchiamento dell’aceto sono costruiti da un artigiano bottaio di Modena.
Lista vini, listino prezzi, ricette, curiosità, newsletter, etc. su

Venturi-Schulze Vineyards, 4235 Vineyard Rd.,
Cobble Hill, 250-743-5630,

martedì 14 dicembre 2010

SIAMO QUASI A 111.111!


Stai tenendo d’occhio il contatore?
Ti sei accorto che ci stiamo avvicinando al galoppo (come le Giubbe Rosse!) al lettore numero 111.111 (centoundicimilacentoundicesimo)?????????
Rinfrescati la memoria con
http://turismoincanada.blogspot.com/2010/09/festeggiamo-il-100000esimo.html
nonchè
http://turismoincanada.blogspot.com/2010/09/arrivederci-al-111111esimo-lettore.html

lunedì 13 dicembre 2010

TOP TEN ENROUTE NEW CANADIAN RESTAURANTS 2010

Le classifiche non finiscono mai! Eccone una stilata dalla rivista ENROUTE MAGAZINE della AirCanada che dedica la sua attenzione ai nuovi ristoranti sorti durante l’anno in corso e ne segnala 10 all’attenzione dei suoi lettori, in volo ed in rete,
http://enroute.aircanada.com/en/articles/canada-best-new-restaurants-2010


CANADA’S BEST NEW RESTAURANTS 2010
Tra i dieci migliori nuovi ristoranti del Canada, ben 2 hanno radici italianissime:

Al quarto posto
LOCAL KITCHEN WINE BAR
1710 Queen St. W.,
Toronto 416-534-6700 localkitchen.ca
Lo chef Fabio Biondi gestisce con Michael Sangregorio un locale simpatico e senza pretese, un allegro bric-à-brac di 30 coperti. Qui si reinventano i piatti della tradizione italo-canadese, sì italiana, ma più specificatamente alla maniera delle loro mamme e nonne: i francobolli, pasta ripiena di barbabietola e ricotta, gnocchi affumicati, cannoli siciliani, ed altre squisitezze.

Alla nona posizione:
BUCA
604 King St. W.,
Toronto,416-865-1600, buca.ca
Nel frigorifero dello chef non mancano mai un pezzo di pecorino invecchiato ed una bottiglia di pinot bianco! Robert Gentile esplora le sue origini italiane in un ambiente accattivante; lo dice il nome, la Buca si trova in una stradina della vecchia zona industriale di Toronto, un locale sotterraneo oscuro… ma il fascino lo trasmette la cucina a vista e la salumeria. Un menù troppo lungo potrebbe scoraggiarti: consigliatissima la pizza alla romana, oppure quella ai funghi, gorgonzola e mascarpone (definita dall’assaggiatore, su-bli-me!).
Dessert specialità della Buca: cannolo alla ciliegia

Quindi la prossima volta che sei a Toronto perché non sperimentare la cucina italiana (se si può dire che esista un’unica cucina italiana!) rivisitata dai discendenti dei nostri emigranti?

giovedì 9 dicembre 2010

IL TRENTINO INCONTRA IL QUEBEC


Missione tecnica di una delegazione economica e scientifica del Trentino a Montreal. Nuovi passi per l’avvio di una cooperazione strutturata
Si ampliano ed approfondiscono i rapporti di conoscenza reciproca e di cooperazione tra il Trentino e il Quebec. Nel mese di novembre 2010 una delegazione composta da alcuni tra i principali centri di ricerca del Trentino - FBK, Università di Trento, CNR Ivalsa e Createnet - e da alcune delle aziende più rappresentative del Consorzio Trento DOC - Cavit, Mezzocorona, Casagirelli e Pisoni - ha partecipato a Montreal ad un fitto programma di incontri bilaterali e workshop volti a promuovere collaborazioni mirate “punto a punto” tra ricercatori canadesi e trentini e, nel caso del vino, ad accrescere la conoscenza e l’immagine del Trento DOC presso i maggiori distributori opinion leader, sommelier e giornalisti di settore del Quebec nella prospettiva di promuovere le vendite degli spumanti trentini in questa ricca e dinamica provincia canadese.
I tre giorni di incontri, organizzati dalla Provincia autonoma di Trento con il supporto di Trentino Sprint e della Camera di Commercio Italiana a Montreal, si sono articolati in una serie di meeting tecnici e di workshop allargati a cui hanno preso parte rappresentanti di alto livello delle istituzioni della Provincia del Quebec (Ministero dello Sviluppo Economico dell’Innovazione e dell’export; Ministero delle Risorse Naturali; Investissement Quebec) dei principali Centri di ricerca e delle Università territoriali (Università di McGill, Università di Laval, Univeristà di Montreal, Ecole de Technologie Superieure, Genome Quebec, FPInnovation, NRC Canada, Università di Sherbrook) e della comunità di affari attiva in loco (Prompt Quebec, Montreal in Vivo, Adriq, Distretto ICT Techno Montreal, Bleleaf Inc., Age Cem, Alphinat, Associazioni produttori di clean tech del Quebec ed altri ancora).
Quattro le aree su cui si è incentrata la missione: Tecnologie per la salute (con il coordinamento scientifico e la partecipazione del CIBIO-Centro di Biologia Integrata dell’Università di Trento e con una serie di attività ed incontri incentrati sui programmi di Ricerca biomedica di CIBIO e sulla promozione di nuove start up tecnologiche in campo internazionale); Agricoltura e alimentazione (dedicata ai progetti realizzati dalla Fondazione Mach nel campo della genomica e della biologia vegetale e in materia di qualità alimentare e di nutrizione); Edilizia sostenibile e Tecnologie costruttive in legno (con un ulteriore approfondimento del dialogo progettuale già instaurato a Trento negli scorsi mesi); ed infine l’ICT (con la presentazione e l’accreditamento dei progetti del consorzio Trento RISE, comprendente il sistema trentino della ricerca, innovazione e alta formazione nel campo dell’informatica e delle telecomunicazioni).
Molte le note di apprezzamento e di interesse alla collaborazione pervenute da parte canadese nel corso dei diversi workshop e numerose le piste di collaborazione delineate e da approfondire nelle prossime settimane anche con una possibile missione di ritorno da parte di soggetti scientifici e imprenditoriali del Quebec.

Gli spumanti e vini trentini sono quindi stati protagonisti della cena annuale organizzata dalla Camera di Commercio di Montreal: un appuntamento di prestigio per la comunità di affari del Quebec. Tanto in questa occasione che nel corso del workshop e della degustazione riservato agli esperti del settore vitivinicolo, i numerosi ed influenti partecipanti hanno potuto scoprire e apprezzare da vicino il Trento doc e i vini trentini i quali hanno raccolto importanti apprezzamenti in attesa che siano sempre più in vista sugli scaffali della SAQ, il Monopolio degli alcolici del Quebec, e sulle tavole imbandite dei quebecchesi.
Da ItalPlanet News

martedì 7 dicembre 2010

SASKATCHEWAN ROUGHRIDERS






Se vi capita di essere a Regina, Saskatchewan non mancate di andare a vedere una partita di foot-ball dei Saskatchewan Roughriders. E’ un’esperienza insolita sia per il gioco sia per i tifosi che sostengono la squadra.
I tifosi sono soprannominati teste d’anguria per l’abitudine di indossare copricapi ottenuti svuotando la polpa dell’anguria. Il motivo di questa usanza è probabilmente legato al colore della scorza dell’anguria , verde come i colori della squadra.

Angurie tra l’altro tipiche del Saskatchewan, o meglio, diventate tali dopo essere state introdotte dagli immigrati russi. Frutti non grandi come i nostri, dal diametro massimo di trenta centimetri, con una scorza verde, sottile e a strisce nere e polpa bianca costellata di semi neri. Proprio adatta per essere scavata e calata in testa.
Canada che vai.

lunedì 6 dicembre 2010

HOMELESS IN CANADA



Le statistiche mostrano inequivocabilmente che la maggior parte delle città canadesi sono tra le più vivibili al mondo. Vancouver è sempre in testa, seguita invariabilmente da vicino da Toronto e Montreal. Immancabilmente, quando ci andiamo, riscontriamo i dati degli esperti senza fatica. Molto del futuro è laggiù, lo sappiamo.
Non abbiamo quindi timore a parlare anche degli homeless che incontriamo spesso in alcuni quartieri delle grandi città. Prendiamo ad esempio Vancouver, che con il suo clima meno rigido che all’est, continua ad attrarre una buona parte dei diseredati canadesi, che vi arrivano come ultimo termine della frontiera dell’ovest. Li trovi ovunque vi siano turisti, ma anche nella skid-row vicino a Gastown nella zona est di Vancouver. Gente che non ce l’ha fatta, che ha bisogno di aiuto per superare momenti critici, e che chiede soltanto dignità e rispetto. Forse li avete visti uscire dagli alberghi messi a loro disposizione con le facce tirate, vestiti in modo approssimativo. E’ Canada anche questo. In genere sono persone innocue che naturalmente chiedono qualche moneta. Nient’altro. Aumentano sempre, e può sembrare che il governo provinciale e federale non facciano niente. In realtà ci sono molti programmi assistenziali, sia governativi sia promossi dalle comunità religiose e non, che affrontano il problema e alleviano le sofferenze di molti, finiti preda della depressione, dell’alcol e della droga.
E il turista? Come sempre deve soltanto accettare che nessun Paese al mondo, per ricco che sia, riuscirà mai a risolvere tutti i problemi personali dei suoi abitanti. Soprattutto dovrà includere gli homeless come parte integrante dell’esperienza canadese ma non come la sola esperienza.

venerdì 3 dicembre 2010

DA RENAZZO, FERRARA A WELLAND, ONTARIO




Welland è una città di circa 50.000 persone situata a pochi chilometri dalle cascate del Niagara, e quindi poco nota nel mondo dei turisti. Famosa per l’imponenza ingegneristica del Canale Welland, le ferrovie e l’energia elettrica ricavata dalle cascate del Niagara, Welland ha subito il declino dei centri industriali. L’attento visitatore è invece affascinato dai quartieri, tuttora ben tenuti, di molte parti della città. Grazie al trasferimento di molti operai di una grande tessitura del Quebec, la comunità francofona ha conservato molta della sua presenza materiale originale.
Ma un altro gruppo culturale che forma il mosaico di Welland è quello italiano, che comprende tuttora oltre il 10% della popolazione. Nel 1905, quando la cittadina contava poco meno di 2.000 abitanti, la Plymouth Cordage Company di Plymouth, Massachusetts vi impiantò una propria fabbrica per evitare le alte barriere doganali sul cordame imposte dal governo canadese. Per minimizzare i potenziali problemi derivanti dalla barriera linguistica e culturale, la Plymouth Cordage Company inviò dei supervisori che parlavano inglese, francese, tedesco e italiano. Come nel Massachusetts costruì le case per i dipendenti che tuttora fanno parte del primo e vecchio quartiere italiano in stile Cape Cod.
Il supervisore e molti operai italiani provenivano da Renazzo, una cittadina in provincia di Ferrara, da cui a fine ottocento erano emigrate centinaia di persone in Massachusetts per lavorare a Boston, Somerville, Springfield, ma soprattutto nella Plymouth Cordage Company di Plymouth, la mitica fabbrica di cordami che chiuse i battenti nel 1964.dopo 140 anni di attività.
Per non dimenticare l’esperienza migratoria dei suoi abitanti, Renazzo organizza una mostra intitolata : NULLA OSTA PER IL MONDO, L’emigrazione a Renazzo. Foto, frammenti, testimonianze, curata da Claudia Tassinari e Alberto Rabboni con la collaborazione della Parrocchia di Renazzo, Gian Paolo Borghi, Galeazzo Gamberini, Ernesto R Milani, Renzo Rabboni e Oliviano Tassinari.
Alla mostra ideata da Forum Cultura del Partito Democratico di Cento interverrà la presidente della Consulta regionale degli Emiliano-Romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini.
L’inaugurazione avverrà domenica 12 dicembre 2010 alle ore 18:00 e sarà accompagnata dal Trio America.
La sede della manifestazione : Piazza Lamborghini, Sala Polivalente, Renazzo
Orari : dal 12 dicembre 2011 al 30 gennaio 2011 :
Sabato : 1600- 1900
Domenica 1030 – 1230 1600 – 1900

giovedì 2 dicembre 2010

ARRIVA BABBO NATALE!






Babbo Natale e le sue renne guidate da Rudolf The Red Nose Reindeer è già al lavoro da tempo in Canada!
Domenica 5 dicembre sarà a Vancouver e sfilerà con una sessantina di altri carri e gruppi musicali nella Rogers Santa Claus Parade http://rogerssantaclausparade.com/
. Sarà stanchissimo!
Infatti lo scorso 20 novembre alle 17.00 aveva già fatto la sua apparizione a Ottawa -Help Santa Toy Parade
http://www.toyparade.org - dove con l’aiuto dell’intero Corpo dei Vigili del Fuoco ha raccolto giocattoli da donare ai bimbi più poveri, arrivando ‘al volo’ da Montréal dove Père Noël aveva appena concluso la parade. Le renne hanno fatto una sgambata supersonica per arrivare nelle province marittime un po’ in Nova Scotia per la Halifax Herald Holiday Parade of Lights e un po’ nel New Brunswick per la Saint John Santa Claus Parade, il tutto fra le ore 18 e le 20!
Poche ore di sonno e via verso Toronto perché il 21 alle 12.45 iniziava la più grande ed allegra Santa Claus Parade del mondo a cui Babbo Natale partecipa dal 1905
http://www.thesantaclausparade.com/ quindi non poteva proprio mancare … come abbia potuto sfilare anche alla Santa’s Annual Parade lo stesso giorno alle 13 a Regina, Saskatchewan ...
resta per me ancora un mistero…

Comunque, il 27 si è fatto pure un giretto alle Cascate del Niagara nonché a Fredericton in New Brunswick per la Kinsmen Santa Claus Parade… e queste sono solo alcune delle decine e decine di sfilate di tutto il Canada in cui quel simpaticone fa la sua festosa ed allegra apparizione!

Il mio ricordo più bello è racchiuso in questa foto del 1958, simile a tante altre che conservo amorevolmente, nella cui sequenza si vedono trascorrere gli anni dell’infanzia, scattata ai grandi magazzini Eaton’s mentre il mio fratellino Johnny ed io sussurriamo all’orecchio di Babbo Natale i nostri desideri …

mercoledì 1 dicembre 2010

SUGAR SHACK - CABANE A SUCRE




Parlare a novembre di festini a base di sciroppo d’acero potrà sembrare strano. Ho sempre detto che la stagione giusta è ai primi tepori primaverili. E’ assolutamente vero ma il fatto è che fin da oggi devi prenotare la data di tua scelta se vuoi celebrare la fine del lungo inverno in questo specifico locale, altrimenti potresti saltare il turno all’anno prossimo!
L’anticonformista Martin Picard, cuoco professionale dal 1990 ha lavorato con molti cuochi rinomati in molti paesi; a Montréal fu tra i fondatori del primo ristorante internazionale della città, il prestigioso Toqué!; dal 2001 gestisce al 536 Duluth Est il suo AU PIED DE COCHON (letteralmente: zampa di porco), un locale che raccoglie premi e fama da ogni parte per la sua cuisine quebècoise, riveduta e corretta quel tanto che basta per non definirla più da poveri campagnoli o alla buona. Vuoi un esempio? La poutine… ingentilita da Picard con del fois-gras! Quelle finesse! Sarà!

La sua Cabane à Sucre (o Sugar Shack, in inglese) si trova invece a St- Benoît de Mirabel, a circa 45 minuti d’auto dal centro, ovviamente in piena campagna fra le idilliache foreste quebecchesi. Anche qui, Picard ha ritenuto di nobilitare quei piatti della cucina semplice e campagnola, tipici della tavola quebecchese tradizionale.
Quando tuttavia ho letto il menù mi è passata davanti agli occhi un’immagine subliminale, un flash di sensazioni strane, quasi stessi rivedendo su uno schermo Tognazzi, Mastroianni, Noiret e Piccoli alle prese con gigantesche portate di succulenti capolavori culinari. (L’accostamento si ferma qui. Tutto il resto del film, eros e thanatos, politica e morale, qui ovviamente non c’entrano. )
Una cucina assolutamente vietata a chi ha problemi cardiaci o di colesterolo alto, una Grande Abbuffata da portarti direttamente al pronto soccorso se non peggio! Alla larga i vegetariani, digiuno assicurato!
Ecco l’elenco delle portate che vengono consumate su lunghi tavolacci, circa 120 gioiosi adulti e bambini gomito a gomito mentre lì vicino l’evaporatore vede condensarsi litri e litri di linfa trasparente d’acero trasformandolo nel denso nettare:
Zuppa di piselli tradizionale con l’aggiunta di un pezzettone di patè di fegato; arugula salad (rucola) con cubetti di prosciutto cotto e noci con le “orecchie di cristo”, nastri di lardo di maiale fritti; le ployes, piccole pancakes di grano saraceno servite con sciroppo d’acero accompagnate da fettine di gravlax di salmone con composta di cipolle; una montagna di paté di maiale Québec-style chiamato cretons; e zampe fritte di gallina in una speziata salsa barbecue.
Aiutando la deglutizione con qualche bicchiere di sidro locale, predisponiti a proseguire con:
una omelette gigante ripiena di storione affumicato allo sciroppo d’acero; un mezzo-pollo glassato allo sciroppo d’acero steso su un succoso trancio di lingua di manzo; insalata di cavolo; una mezza verza ripiena di aragosta, foie-gras e macinata di maiale su un letto di lenticchie; … e secondo tradizione, tutto va cosparso generosamente di sciroppo d’acero.
Persiste un certo languorino?
Con un extra 20 dollari puoi consumare sul posto (o portare a casa) una delle 3,000 tourtière di carne macinata e lardo con composta casalinga (relish) di pomodoro.
Alt! … e il dessert?!?!?!
Un immenso banana-split imbottito di pan-di-spagna allo sciroppo d’acero, succo di ananas allo sciroppo d’acero , il tutto cosparso di praline di cioccolato nero; zucchero filato (barbe à papà) allo sciroppo d’acero; un millefoglie allo sciroppo d’acero e frittelle immerse nello sciroppo d’acero e fritte nel grasso d’oca.
E se ce la fai… fuori sulla neve fresca trovi lo sciroppo d’acero caldo appena un po’ rappreso da raccogliere con un bastoncino come un lecca-lecca.
Attenzione: non ti sto raccomandando di andarci a tutti i costi, sto solo dicendo che questa sembra essere l’evoluzione culinaria del momento e che i locali ne vanno matti. Beh, un’esperienza nuova. Poi non dirmi che non ti avevo avvertito! Personalmente opterei per una Cabane à Sucre tradizionale.