Le statistiche mostrano inequivocabilmente che la maggior parte delle città canadesi sono tra le più vivibili al mondo. Vancouver è sempre in testa, seguita invariabilmente da vicino da Toronto e Montreal. Immancabilmente, quando ci andiamo, riscontriamo i dati degli esperti senza fatica. Molto del futuro è laggiù, lo sappiamo.
Non abbiamo quindi timore a parlare anche degli homeless che incontriamo spesso in alcuni quartieri delle grandi città. Prendiamo ad esempio Vancouver, che con il suo clima meno rigido che all’est, continua ad attrarre una buona parte dei diseredati canadesi, che vi arrivano come ultimo termine della frontiera dell’ovest. Li trovi ovunque vi siano turisti, ma anche nella skid-row vicino a Gastown nella zona est di Vancouver. Gente che non ce l’ha fatta, che ha bisogno di aiuto per superare momenti critici, e che chiede soltanto dignità e rispetto. Forse li avete visti uscire dagli alberghi messi a loro disposizione con le facce tirate, vestiti in modo approssimativo. E’ Canada anche questo. In genere sono persone innocue che naturalmente chiedono qualche moneta. Nient’altro. Aumentano sempre, e può sembrare che il governo provinciale e federale non facciano niente. In realtà ci sono molti programmi assistenziali, sia governativi sia promossi dalle comunità religiose e non, che affrontano il problema e alleviano le sofferenze di molti, finiti preda della depressione, dell’alcol e della droga.
E il turista? Come sempre deve soltanto accettare che nessun Paese al mondo, per ricco che sia, riuscirà mai a risolvere tutti i problemi personali dei suoi abitanti. Soprattutto dovrà includere gli homeless come parte integrante dell’esperienza canadese ma non come la sola esperienza.
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