Arthur Weeden sul portico di casa, 1939 |
“Aveva una casetta piccolina in Canadà…”
Quante volte abbiamo ascoltato questa canzone negli anni settanta. Sembrava un’invenzione da
paroliere e forse lo era.
Ma in realtà, a Toronto la casetta più piccola
della città almeno esisteva dal 1912, da quando cioè il costruttore edile
Arthur Weeden che aveva firmato molti
progetti nel distretto Earlscout notò che un vialetto tra due case non era
stato urbanizzato e decise così di costruirvi un’abitazione che corrisponde al
128 Day Avenue. Una casetta piccola ma sufficiente per lui e sua moglie che
vissero anche dedicandosi al giardinaggio per una ventina d’anni. Dopo la morte
della moglie Weeden restò in quella casetta per altri sei anni. Successivamente
è stata occupata da diverse famiglie compreso quella di un italiano che vi abitò con moglie e tre figli per almeno
15 anni.
I diversi proprietari hanno apportato diversi
cambiamenti ma l’architettura generale non è mutata. La casetta che si trova tra Dufferin Street e Rogers consiste di una
camera da letto, un bagno, una cucina, un soggiorno, un patio, tutto naturalmente molto minuscolo ed
è lunga 34 metri e larga poco più di due,
con una superficie totale di 28 metri quadri.
Qualche anno fa il nuovo proprietario l’ha acquistata
per una cifra attorno ai 180.000 dollari canadesi.
La casa più piccola di Toronto ha così una sua
storia, un suo fascino per la particolarità e ha addirittura ispirato una
canzone : Come back to me” cantata da Maria Lee Carta e ascoltabile su Youtube.
Il Canada dei nostri sogni è anche questa Little House in Toronto.
Nessun commento:
Posta un commento