martedì 26 marzo 2013

ESTRAZIONE DI PETROLIO DALLE SABBIE BITUMINOSE DELL'ALBERTA





Nel mezzo della foresta boreale incontaminata dell’Alberta, Canada, le attività minerarie a cielo aperto per l’estrazione di petrolio da sabbie bituminose proseguono. Nelle vicinanze, a valle, si trova il più grande delta interno di acqua dolce del pianeta, luogo di sosta fondamentale per oltre un milione di uccelli selvatici che vi svernano, nonché fonte di acqua potabile di importanza vitale.
Gli impatti non si fermano al punto di estrazione – l’espansione delle sabbie bituminose pone un rischio ancora più grave per il nostro clima. Come puntualizza James Hansen, scienziato della NASA ed esperto di clima, "Le sabbie bituminose del Canada, ossia depositi di sabbia saturi di bitume, contengono il doppio della quantità di diossido di carbonio emessa dall’impiego globale di petrolio in tutta la storia umana…"; estraendo e utilizzando integralmente questa risorsa, le emissioni di CO2 nell’atmosfera significherebbero "…la fine per il clima".
Se i progetti degli oleodotti raggiungessero un porto costiero, l’attuale obiettivo delle compagnie petrolifere coinvolte, l’accesso ai mercati oltreoceano – come l’Europa – potrebbe solo condurre all’ulteriore sviluppo della produzione di questo petrolio estratto in modo non convenzionale. Con un clima già segnato dal surriscaldamento globale, la quantità di acqua dolce disponibile non farebbe che ridursi ulteriormente.
In ogni punto della catena di produzione e trasporto, l’acqua è a rischio. L’acqua che beviamo, l’acqua in cui peschiamo, l’unica acqua di cui disponiamo.

Ne vale la pena?

Questa è la tesi dell’Italian Climate Network

 che chiede pure, in occasione del prossimo voto sulla qualità dei carburanti, che avverrà nel 2013, di votare in modo da assicurare che il petrolio proveniente dalle sabbie bituminose sia immediatamente etichettato come altamente inquinante, visto che l'imminente espansione di un'industria così dannosa dipenderà da questa decisione sulla FQD – Fuel Quality Directive. I contributi in termini di carbonio saranno calcolati per tutte le tecnologie, evitando quindi discriminazioni rispetto alla tecnologia.
Senza una legislazione appropriata, rischiamo di vedere accelerare l'espansione del petrolio da sabbie bituminose, con una conseguente dipendenza dell'Europa da queste fonti fossili, spingendo il Pianeta verso una catastrofica crisi climatica.

Vista l’importanza dell’argomento, che per quanto mi riguarda  si concentra soprattutto sulla conservazione della incontaminata natura canadese, spero che qualcuno mi chiarisca, ovvero chiarisca meglio la situazione reale.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Stanno veramente distruggendo un grande patrimonio naturale. Tutte le nazioni dovrebbero interessarsi di questa problematica. La salute del clima riguarda tutti