Nel mezzo della foresta boreale incontaminata dell’Alberta, Canada, le
attività minerarie a cielo aperto per l’estrazione di petrolio da sabbie
bituminose proseguono. Nelle vicinanze, a valle, si trova il più grande delta
interno di acqua dolce del pianeta, luogo di sosta fondamentale per oltre un
milione di uccelli selvatici che vi svernano, nonché fonte di acqua potabile di
importanza vitale.
Gli impatti non si fermano al punto di estrazione – l’espansione delle
sabbie bituminose pone un rischio ancora più grave per il nostro clima. Come
puntualizza James Hansen, scienziato della NASA ed esperto di clima, "Le
sabbie bituminose del Canada, ossia depositi di sabbia saturi di bitume,
contengono il doppio della quantità di diossido di carbonio emessa dall’impiego
globale di petrolio in tutta la storia umana…"; estraendo e utilizzando
integralmente questa risorsa, le emissioni di CO2 nell’atmosfera
significherebbero "…la fine per il clima".
Se i progetti degli oleodotti raggiungessero un porto costiero, l’attuale
obiettivo delle compagnie petrolifere coinvolte, l’accesso ai mercati
oltreoceano – come l’Europa – potrebbe solo condurre all’ulteriore sviluppo
della produzione di questo petrolio estratto in modo non convenzionale. Con un
clima già segnato dal surriscaldamento globale, la quantità di acqua dolce
disponibile non farebbe che ridursi ulteriormente.
In ogni punto della catena di produzione e trasporto, l’acqua è a rischio.
L’acqua che beviamo, l’acqua in cui peschiamo, l’unica acqua di cui disponiamo.
Ne vale la pena?
Questa è la tesi dell’Italian
Climate Network
che chiede pure, in occasione del
prossimo voto sulla qualità dei carburanti, che avverrà nel 2013, di votare in
modo da assicurare che il petrolio proveniente dalle sabbie bituminose sia
immediatamente etichettato come altamente inquinante, visto che l'imminente
espansione di un'industria così dannosa dipenderà da questa decisione sulla FQD
– Fuel Quality Directive. I contributi in termini di carbonio saranno calcolati
per tutte le tecnologie, evitando quindi discriminazioni rispetto alla tecnologia.
Senza una legislazione appropriata, rischiamo di vedere accelerare
l'espansione del petrolio da sabbie bituminose, con una conseguente dipendenza
dell'Europa da queste fonti fossili, spingendo il Pianeta verso una
catastrofica crisi climatica.
Vista l’importanza dell’argomento,
che per quanto mi riguarda si concentra soprattutto
sulla conservazione della incontaminata natura canadese, spero che qualcuno mi
chiarisca, ovvero chiarisca meglio la situazione reale.
1 commento:
Stanno veramente distruggendo un grande patrimonio naturale. Tutte le nazioni dovrebbero interessarsi di questa problematica. La salute del clima riguarda tutti
Posta un commento