giovedì 27 marzo 2008

ESTATE 1966 - seconda parte


Foto Archivio Air Melançon


Segue da mercoledì 26 marzo
Partono alle 8, papà, Johnny e la guida Pierre, armati di canne, retini, etc. Prima di allontanarsi con la barca Pierre ci raccomanda di non allontanarci troppo né addentrarci nel bosco, per il pericolo di perderci. Possiamo passeggiare sullo spiazzo che porta al lago e alla riva del fiumiciattolo. Ci assicura che non ci sono animali pericolosi in questa zona e che comunque non escono dal bosco di giorno.
Mamma ed io trascorriamo la mattinata all’aperto a prendere il sole ammirando il paesaggio che sembra un quadro. Chissà perché quando una cosa è bella oltre ogni immaginazione si dice che sia come un quadro? Boh. Raccogliamo tanti lamponi. Il cinguettìo degli uccelli si fa sempre più intenso.
Verso mezzogiorno rientriamo per prepararci il pranzo. Gli uomini non torneranno che al tramonto. Mi siedo al mio posto con la schiena appoggiata al muro dove c’è una grande finestra. La mamma si avvicina al tavolo, la vedo irrigidirsi, spalancare gli occhi mentre guarda fuori dalla finestra al di sopra della mia testa… sussurra ma scandendo bene le parola: st-ai fer-ma, non -ti- muo-ve-re, fuo- ri c’è -l’or-so!
Un fremito di terrore lungo la schiena. Pochi secondi di paralisi completa, poi cominciamo a muoverci lentamente e guardiamo fuori: sfilano davanti a noi una mamma di orso nero ed il suo cucciolo, sculettando con grazia verso il fiume, indifferenti alla nostra presenza. Rimarranno quasi un’ora nei dintorni del fiume e del lago, spesso sguazzando nell’acqua probabilmente alla ricerca di pesciolini o rane. Con la stessa apparente indifferenza di prima, rientrano nel bosco passando davanti alla nostra finestra. Che meraviglia, non riesco a dire altro, dopo tanti anni ancora mi emoziono al ricordo.
Tornano trionfanti i 3 pescatori. Corriamo alla barca. La mamma esordisce dicendo che oggi abbiamo avuto visite. Gli uomini ci guardano perplessi, le case abitate più vicine sono a parecchie decine di chilometri… nessuno di loro ci crederà ... ma la storia non finisce qui…

SEGUE…

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