Moose Jaw, Saskatchewan non fa ancora parte degli itinerari turistici ma se qualcuno ci capita, per caso o per scelta, non manchi di visitarne i tunnel costruiti a fine ottocento e ai primi del novecento per facilitare il trasferimento dei dipendenti dei vari edifici durante i gelidi inverni della città.
A un certo punto gli immigrati cinesi li trasformarono in aree
abitative e lavorative. Cucivano, ad esempio, i sacchi di juta per i contadini e
lavori di lavanderia, naturalmente sottopagati,
e dopo essere stati costretti a dormire in letti a castello, magari in tre alla
volta, si vedevano anche trattenere un tot per l’affitto. In queste condizioni
il consumo di oppio era molto elevato, almeno fino al 1908 quando fu dichiarato
illegale. I proprietari degli edifici erano al corrente di questo stato di
cose, sconosciute al grande pubblico, che adesso può vedere la ricostruzione di
come si poteva vivere nel Canada in pieno sviluppo ai primi del novecento.
In seguito arrivò il Proibizionismo. Il Canada lo abbandonò
molto prima degli Stati Uniti, e Moose Jaw divenne un centro di gangster e
contrabbandieri di bevande alcoliche molto importante. Talmente importante da
attrarre la presenza di Al Capone, di cui, nonostante molti abbiano giurato di
averlo visto, non esistono prove fotografiche al riguardo.
Per riportare i curiosi nel periodo descritto i tunnel, oggi
i tunnel si possono visitare con l’aiuto di attori e figuranti che illustrano il tragico capito cinese e quello
più vivace dell’era di Al Capone.
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