Questo necrologio, apparso sulla Montreal Gazette del 12 dicembre 2001, dava qualche dato su Eliseo Borsoi,
ma non ne raccontava ovviamente le peripezie.
1921 - 2001. On December 4, 2001. WWII Veteran,
Member of Ass.
Nazionale Alpini di Montreal. Beloved husband
of Maria Soldera.
Loving father of Susana (Dominic), Ines
(Brian), Luciano (Ann-Marie),
grandfather of Andrea, Eric, Robert, Liane,
Christopher, Zachary and
Kyra. He also leaves behind many relatives and
friends. Resting at La
Maison Darche 505 Cure Poirier W. Longueuil. A funeral
service will
be celebrated on Friday December 7, 2001 at 1
p.m. at Madonna di
Pompei. Thence to Notre-Dame des Neiges
Cemetery. Donations to the
Heart and Stroke Foundation would be
appreciated.
La prima riga lo
ricordava alpino nella seconda Guerra mondiale, e implicitamente emigrante per
motivi economici una volta finita la guerra. Eliseo era infatti partito, prima
per l’Argentina e poi nel 1958 per il Canada,
dove ha sempre vissuto.
Ecco invece un
articolo di Repubblica del 9 maggio
1994 che racconta, invece, una storia curiosa che lo riguardò da vicino.
BERGAMO - Ha riavuto la sua gavetta perduta
sul fronte russo cinquanta anni fa. Eliseo Borsoi, alpino classe 1921, emigrato in
Canada nel 1958, è tornato in Italia per essere presente alla cerimonia
organizzata in suo onore nella sede del Gruppo alpini di Zanica, in provincia
di Treviso. La gavetta - con inciso il cognome e la classe di Borsoi - era
stata casualmente ritrovata due anni fa in Russia dall' alpino Nazareno
Capelli, che l' aveva vista tra le mani di un bambino russo, dal quale se l'
era fatta cedere in cambio di alcuni doni. Nel corso della commossa cerimonia,
Borsoi ha raccontato della partenza dall' Italia quando aveva 21 anni, fino
alle peripezie sul fronte del Don. Fra il 17 e il 18 gennaio 1944 l' alpino
perse la sua gavetta su un ponticello vicino a Rossoch mentre alcuni russi,
appostati sotto il ponte avevano cominciato a bersagliare gli alpini in
ritirata.
Adesso la gavetta è gelosamente conservata dalla famiglia a
Montrèal a perenne ricordo di Eliseo e del suo andare per il mondo da impavido
alpino.
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