mercoledì 27 novembre 2013

SAINT-JEAN-VIANNEY, QUEBEC : UNA TRAGEDIA SU CUI MEDITARE


St Jean Vianney

Quick Clay o Leda Clay è un tipo di argilla solida che può diventare facilmente una massa mobile o semiliquida quando diventa satura o nel caso di attività sismica.
Nel villaggio di Saint-Jean-Vianney, situato  circa 200 chilometri a nord di Quebec, nessuno sapeva che cinque secoli addietro il terreno dove esso sorgeva era stato teatro di una frana causata dallo smottamento argilloso, e nessuno degli abitanti dette grande peso ai segni premonitori di una tragedia futura. Erano apparse delle fenditure sulle strade, si erano avvertiti rumori strani, anche di acqua corrente, e alcune case erano sprofondate persino di trenta centimetri, ma siccome il villaggio  era in pianura, e le frane succedono in collina o in montagna, non furono prese precauzioni.
La sera del 4 maggio 1971, dopo un lungo periodo di piogge torrenziali, l’instabile  Leda Clay, su cui era stato edificato il villaggio si liquefece formano una massa sotterrane in movimento che infine franò, creando una voragine profonda trenta metri e lunga quasi un chilometro che inghiottì una quarantina di case. Nello spazio temporale di cinque minuti persero la vita 31 dei 1068 abitanti del paese.
Saint-Jean- Vianney fu naturalmente abbandonata, dichiarata inagibile e non più abitabile e i residenti furono alloggiati nella vicina Arvida.
Chi visita la regione del Saguenay- Lac Saint-Jean può fermarsi a vedere che cosa può fare la natura sfregiata o non interpretata. Un monito che a giudicare da quanto succede quotidianamente nel mondo nessuno ha voglia di prendere sul serio.
L’esperienza di Saint-Jean-Vianney ha contribuito all’abbandono del villaggio di Lemieux nel 1991 dopo che uno studio  lungo il South Nation River ne aveva evidenziato una situazione critica similare che fu confermato da una voragine di 17 ettari che ebbe luogo nel 1993.

Un Canada meno spettacolare del solito che va al di là del mito delle ghost town.


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