BIT 2009 - Luciano Pradal, Ginette Citrini (Feuille d'Erable), Ernesto Milani (Grizzly Bear)
Dell'amico Luciano di Ottawa abbiamo parlato spessissimo, per esempio:
Adesso è Luciano a parlare di sè, di questa sua ultima passione nata visitando qualche anno fa la Borsa Internazionale del Turismo di Milano con Ernesto Milani, fulminato alla vista di un caldarrostaio.
Nessuno ad Ottawa proponeva fumanti e deliziose castagne, dal profumo evocativo di un'infanzia italiana. Adesso ci pensa lui, e con meritato successo. BRAVO LUCIANO!
Ecco la copertina del suo libro in uscita CHRONICLES OF AN OTTAWA CHESTNUT LOVER and una straordinaria introduzione di Paolo Voltolini: ti viene proprio la voglia di saperne di più, di leggere ogni pagina con tranquillità, cogliere ogni sensazione o pensiero suscitato da ogni casuale incontro del Caldarrostaio italo-canadese di Ottawa.
Introduzione
Nella quieta maestà di Ottawa, gli inverni si inseguono
bianchi e freddi, e i giorni a volte sono luminosi, altre volte capricciosi. Se
in uno di questi, diciamo dal venerdi alla domenica, vi capita di giungere
nella zona del mercato, solitamente affollata di gente del posto e di turisti,
un profumo nell’aria prima o poi vi colpisce. Chi tra voi per antica memoria lo
riconosce, riandrà col pensiero e i ricordi al proprio luogo di provenienza,
forse l’Italia, o la Francia, o altri paesi dell’Europa dell’Est, o altri
ancora di questo vasto mondo. Chi invece non ne ha conoscenza, non potrà fare a
meno di incuriosirsi. Sono le caldarroste di Luciano, che sanno di inverni
natalizi e di calore tra le mani quando le si aprono per gustarle.
Luciano Pradal, veneto per nascita e per parlata, l’inglese
e il francese ormai fluenti, è uno dei tanti immigrati italiani giunti in
questo paese molti, molti anni fa. Pasticcere, panettiere, operaio, meccanico,
da qualche tempo anche guida turistica, ha contribuito assieme a tutti coloro
animati da buona volontà, a rendere questo paese ricco, bello e accogliente.
L’ho conosciuto un giorno d’inverno, mentre camminavo ‘intabarrato’ per il
freddo, attirato dalla vista di un caldarrostaio intento al suo lavoro tra i fiocchi
di neve. Siamo diventati amici.
Il libro che ora avete sottomano, ‘Cronache di un
caldarrostaio’, si presenta come una sorta di diario, non cronologico, che
raccoglie brevi resoconti di momenti vissuti e amati con chi, davvero
tantissimi, si ferma, compra, assaggia, interloquisce. Luciano ‘il
caldarrostaio’, non è più solo lui, ma esiste assieme al bambino che per la
prima volta, al tatto di una castagna calda, sorride e sgrana gli occhi per la
gioia, o assieme alla coppia di giovani o di anziani che infilano il sacchetto
in tasca per poi esprimere un desiderio segreto e intimo, così come si deve
fare quando si ‘pela’ la prima. Tradizioni italiane, conservate e tramandate,
preziose, buone.
Nato per gioco, questo è un libro di relazioni e incontri,
ricco di aneddoti seri e divertenti, bizzarri e accattivanti, accomunati da una
profonda umanità.
All’inizio sono appunti presi veloci per fissare un istante,
catturare un’emozione, come da pittore impressionista pronto a cogliere col
pennello la carezza della luce. Piccoli foglietti, fazzoletti di carta, il
retro di un biglietto da visita, Luciano si serve di tutto per la scrittura di
ciò che vuole ricordare. E parla, parla, parla, attira i passanti, ne solletica
la voglia, li accompagna alla scoperta, come naturale anfitrione.
Nella quieta Ottawa, Luciano Pradal è ormai diventato un
punto di riferimento, davanti a “La Bottega”, in pieno mercato. La città ne ha
bisogno, sarebbe più vuota e triste senza di lui.
Ci piace immaginare che l’idea del libro abbia preso corpo
sotto il pergolato di casa sua, in una giornata di sole, la vista allietata dal
giardino e dall’orto ben curati. E’ il posto degli ospiti. Luciano, generoso
amico, li accoglie. A ben guardare, il libro è un libro d’amore, un tributo
alla bellezza e alla sorpresa degli incontri, non di rado ‘straordinari’, come
direbbe l’autore. Sappiate che di questo sono intessute le pagine, di
sentimenti ed emozioni. Avvicinatevi allora con garbo e con cura, vi si apre un
mondo altrimenti invisibile. Buona lettura a tutti voi.
Con affetto
Paolo Voltolini
Ottawa, 30 ottobre 2013
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