Ci voleva un terremoto di magnitudo 7.7 , con epicentro
nella regione dell’arcipelago Haida Gwai - Queen Charlotte Islands in British
Columbia, per parlare di Canada. Visto quanto sta succedendo sulla costa orientale
degli Stati Uniti con l’uragano Sandy, tutto sommato è andata bene.
E’ vero che la gente sulla costa occidentale del Nordamerica
attende sempre il Big One, ma questa attesa serve anche a prepararsi per
rendere i danni meno devastanti.
Haida Gwai è un arcipelago composto da due isole maggiori, Moresby
a sud e Graham a nord dove su una superficie di circa 10.000 Km2 vivono circa
5.000 persone nella maggior parte nativi
Haida, Tlingit e Tsmishian. L’economia di Haida Gwai e basata sullo sfruttamento
controllato del legname e sulla pesca, ma chi conosce il Canada sa bene che una
permanenza in questi luoghi finirà per essere il punto dominante di qualsiasi
riferimento al Canada.
Il terremoto vero e proprio, e le successive scosse di
assestamento sono stati avvertiti in tutta la provincia. Fortunatamente la
popolazione di Haida Gwai ha potuto essere evacuata in fretta così come altre
comunità che avrebbero potuto subire danni a causa dello tsunami come Bella
Coola e Bella Bella ed anche Tofino sull’isola di Vancouver. Un avviso tsunami
è stato dato alle isole Hawaii per evitare sorprese.
Ma Haida Gwai, il centro della cultura nativa del Canada
occidentale è troppo legato alla natura per trattare il terremoto in modo
anomalo. La vita continua.
Haida Gwai è un posto per meditare, per camminare lungo la costa
oppure per inerpicarsi lungo i fianchi delle colline, dalla cui sommità si può
vedere lontano, anche l’Alaska. Musei non musei con tutto quanto fa storia
nativa, relitti di navi in decomposizione, pesca, foreste, foreste, anche villaggi,
animali della nostra fantasia reale ovvero orsi, balene, aquile, leoni da mare.
Il tutto servito con il racconto del corvo che scopre gli umani e la storia che
porta ai primi europei che hanno creato il solito disastro sanitario.
Ma Haida Gwai è sempre là, scossa da un terremoto che sarà senz’altro benevolo, per
rispettare i totem sparsi in mezzo alle foreste di pini.
Nessun commento:
Posta un commento