Brian Lee Crowley, direttore dell’Istituto Macdonald-Laurier,
un think tank politico di Ottawa e co-autore di “Northern Light: Lessons for
America from Canada’s Fiscal Fix,” illumina sulle differenze tra Canada e Stati
Uniti.
Mentre a Washington si dibatte sullo sperpero fiscal, pochi
si sono accorti di un incredibile inversione di rotta in termini di bilancio
avvenuto a metà degli anni novanta. In un periodo molto breve, tra il 1995 e
1il 1998, il Canada ha trasformato un deficit federale di 32 milioni di dollari
equivalenti al 4% del suo prodotto lordo interno in un surplus di 2.5 miliardi
di dollari. Questo traguardo ha dato il via a una decade di bilanci in surplus,
con riduzione della percentuale di debito, tasse e povertà e il contestuale
aumento della crescita, degli investimenti e dell’occupazione.
La lezione più interessante non è tanto ciò che ha fatto il
Canada ma come l’ha fatto. Se si ascoltano i dibattiti tra repubblicani e democratici,
ci si accorge subito che nessuno dei due partiti capisce ciò che è successo in
Canada perchè nessuno suggerisce una riforma in stile canadese. E’ un grave
peccato perché non solo questa riforma ha funzionato a nord degli Stati Uniti,
ma è stata pure politicamente popolare.
Ecco in breve alcune lezioni legate a questa storia di
successo.
Prima cosa, mentre tutti e tre i partiti politici
dichiaravano di voler porre rimedio alla posizione fiscale canadese in
deterioramento, da un punto di vista politico era impossibile affrontarla
individualmente. Tentare di farlo avrebbe permesso agli altri partiti di avere
la meglio sostenendo che questa o quella misura era troppo estrema.
Washington è ancora ingabbiata in questa mentalità. I
democratici montano una difesa di parte dei programmi sociali e più tasse per i
ricchi mentre i repubblicani denunciano sistematicamente qualsiasi aumento di
tasse o taglia nelle spese militari. In Canada il progresso sul deficit è stato
possibile quando i partiti hanno smesso di trattare l’argomento come una
contesa di partito e l’hanno affrontato come interesse nazionale vitale.
Il primo segnale positivo è arrivato dal partito di sinistra
neo democratico al governo in Saskatchewan che ha scoperto per primo i limiti
del finanziamento del debito. L’aver capito che un giorno o l’altro il conto
del massiccio prestito sarebbe arrivato è stato captato subito dopo dal governo
conservatore dell’Alberta e dal governo liberale di centro-sinistra di Ottawa.
I governi di tutte le province furono ben presto uniti
nell’enunciare le stesse cose, come suggerito dall’allora ministro federale
delle finanze Paul Martin che nell’annunciare le riforme fece presente che il
deficit non è un’invenzione ideologica ma una somma aritmetica. Alla fine tutti
i partiti si accorsero di essere coinvolti allo stesso modo e che nessuno
poteva accusare l’altro perché ciascuno di loro era responsabile di una parte
del processo. .
Lezione n. 2 : I politici impararono subito che non potevano
fare preferenze per esentare gli amici e fargliela vedere agli avversari. Se il
ripianamento del deficit era una sfida nazionale, allora la nazione intera
doveva essere invitata a contribuire. Nessuna eccezione per la difesa o
programmi sociali. I contribuenti che non dipendevano dalla spesa pubblica
furono richieste tasse maggiori anche se i tagli alla spesa furono superiori
agli aumenti delle entrate in ragione di cinque a uno.
Lezione n.3 : Una volta messe in moto le riforme, bisognava
agire immediatamente. Andare avanti in maniera frammentaria avrebbe indebolito
l’ampio consenso sociale e avrebbe ritardato il grande risultato finale che i
canadesi hanno ottenuto una volta interrotto il ciclo deficitario.
Lezione n. 4 : I tagli alla spesa alla base della riforma
hanno tenuto in considerazione la capacità dei beneficiari del programma di
sostenerne il peso. Invece di usare una mentalità arbitraria o fare tagli a
tutti i livelli, il Canada ha sperimentato i programmi di spesa con criteri
chiari, cercando implacabilmente il valore effettivo del denaro.
Lezione n.5 : La
chiave per ottenere il sostegno pubblico fu un obiettivo facile da capire.
L’eliminazione del debito divenne una specie di ossessione nazionale e quando
fu raggiunto l’orgoglio nazionale divenne palpabile. Il Canada dimostrò che se
tutti gli elementi sono a posto, i supposti e insormontabili ostacoli
istituzionali di rivelano tigri di carta. Il caso più famoso riguarda il
Canadian Pension Plan equivalente al Social Security americano, ovvero la
nostra previdenza pensionistica. La riforma richiedeva lì’approvazione non solo
del governo federale di Ottawa ma anche di sette governi provinciali – in
pratica l’approvazione di Washington e di una grande maggioranza della
legislatura statale. Nonostante tutto, i canadesi hanno fatto ciò che il
Congresso americano non è riuscito a fare.
IL messaggio per i politici americani è che una riforma ben
ponderata e ben gestita ha pagato dei dividenti politici. Il governo liberale
del primo ministro canadese Jean
Chretien, che introdusse questi cambiamenti nel 1995, fu facilmente rieletto
nel 1997 e nel 2000, mentre lo stesso successo arrise ai governi riformatori
provinciali.
Non ci sono dubbi che anche la classe politica americana è
in grado di affrontare la sfida vinta dalla controparte canadese. Può
rafforzare la nazione e aumentare la loro credibilità.
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