mercoledì 23 gennaio 2008


A volte le opere faraoniche e fine a se stesse non vanno lontano. Nel dibattito sul destino dell’aeroporto di Malpensa una meditazione su un errore del passato prossimo.

Il 4 ottobre 1975 fu inaugurato l’aeroporto di Mirabel, che nella mente dell’allora primo ministro canadese di allora, Pierre Elliott Trudeau sarebbe dovuto diventare l’aeroporto per eccellenza del Quebec prima e soprattutto del Canada.

In realtà, la distanza dal centro della città di Montreal, la reale accessibilità ed una visione troppo ottimistica del possibile traffico di passeggeri ne decretarono la fine certa. Le compagnie aeree americane lo boicottarono quasi subito, seguite poco alla volta da quelle europee, cui il vecchio aeroporto di Dorval non dispiaceva. La situazione politica del Quebec, abbastanza favorevole ad un diverso rapporto con lo stato federale, e le conseguenze degli attentati del 2001 fecero il resto. A Milano la CP Air che aveva inaugurato i voli Canada Italia nel 1974 si affrettò a cancellare già nel 1976 il volo per Montreal per quello più lucrativo verso Toronto, città che stava espandendosi e che aveva un più facile approccio al Canada occidentale e al mercato statunitense.

L’aeroporto di Mirabel fu chiuso silenziosamente al traffico passeggeri il 31 ottobre 2004.

Mirabel, l’aeroporto imposto a Montreal da Pierre Trudeau, ma sempre dietro Dorval nelle preferenze dei viaggiatori, diventerà un sogno - anzi, un "Aerosogno". Si chiamerà infatti "Reveport" (in francese) o “AeroDream” (in inglese, con un’ulteriore assonanza con "aerodrome") il parco a tema che si sta costruendo sull’area dell’ex aeroporto di Mirabel riutilizzando quasi integralmente gli edifici esistenti.

Il parco occuperà oltre 10 ettari e sarà realizzato da Aéroports de Montréal (ADM) con la società francese I-Parks-Oger International. Saranno costruite cupole geodetiche, un acquario gigante attraversato da un tunnel percorribile, una spiaggia tropicale al coperto, un centro fitness, un centro commerciale, grandi cinema multisala, ristoranti, una discoteca, una sala giochi, più in museo ed un centro espositivo multimediale.

Il rilancio è iniziato con la ristrutturazione dell’hotel aeroportuale, aperto a fine 2006, seguito a fine 2007 dai primi padiglioni espositivi. Il costo della prima fase è stimato in circa 75 milioni di euro, con finanziamento misto pubblico-privato.

A Mirabel restano comunque in attività le officine Bombardier che costruiscono i bireattori CRJ700 e 900, nonché alcune funzioni legate al traffico merci. I servizi passeggeri per Montreal sono così tornati ormai da qualche anno a Dorval, il city airport a soli otto chilometri dal centro ribattezzato non senza ironia "Pierre Trudeau International" in onore del politico che aveva cercato di chiudere lo scalo a favore di Mirabel, poco amato in quanto a ben 55 km dalla città.

Ovviamente la situazione di Malpensa e di Linate è diversa, ma forse qualcuno degli esperti di oggi, quelli che guardano a Air France-Klm piuttosto che ad Air One nella disputa per l’acquisizione di Alitalia, un’analisi del fallimento di Mirabel potrebbe essere d’aiuto.

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