giovedì 9 luglio 2009

PASSAPORTO ELETTRONICO, NEL CHIP ANCHE LE IMPRONTE DIGITALI

Questo è il futuro dei passaporti italiani. Quelli in vigore continuano ad esserlo. Quindi partire per il Canada senza timori.

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 27 giugno il decreto del 23 giugno 2009 sulle "Disposizioni relative al modello e alle caratteristiche di sicurezza del passaporto ordinario elettronico".
Questi i punti di maggior rilievo.
La domanda di rilascio del passaporto è presentata:
in Italia, alla questura o all'ufficio locale distaccato di pubblica sicurezza del luogo dove il richiedente ha la residenza, il domicilio o la dimora, o, in mancanza di questi uffici, al comando locale dei carabinieri o al comune;
all'estero, alle rappresentanze diplomatiche e consolari.
Insieme con la domanda l'interessato deve indicare ed autocertificare secondo legge: il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita; la cittadinanza italiana e la residenza anagrafica; la statura e il colore degli occhi; lo stato civile in relazione al matrimonio; lo stato di famiglia; l'eventuale esistenza di procedimenti penali o di condanne penali, di multe o ammende non pagate relative a procedimenti penali; l'eventuale esistenza di misure di sicurezza detentiva o di prevenzione; l'eventuale esistenza di obblighi alimentari.
Gli uffici competenti al rilascio dei passaporti, una volta verificata l'identità dell'interessato, acquisiscono l'impronta del dito indice di ciascuna mano dell'interessato, mediante scansione elettronica.
I minori di 12 anni sono esentati dalla deposizione delle impronte.
Il chip contenuto nel passaporto è conforme alla normativa europea e in particolare a quanto previsto dalla Decisione della Commissione europea 409 del 28 febbraio 2005 e dalla Decisione 2909 del 28 giugno 2006. Il chip contiene l'immagine del volto e le impronte digitali ed è capace di garantire l'integrità, l'autenticità e la riservatezza dei dati.