Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Ferrero. Ma non solo. Sono
almeno una decina le imprese piemontesi in Ontario. «Il nuovo sogno americano è
qui, oggi tutti vogliono venire in Canada», dice Corrado Paina, direttore
dell’Icco, la Camera di commercio tra l’Ontario e l’Italia. Oggi lavora a
Toronto, aiutando le imprese italiane ad aprire un’attività dall’altra parte
dell’Oceano e da tre anni la Camera di Commercio (nonostante il taglio del 60%
dei fondi da parte del governo) rappresenta anche diverse aziende piemontesi. «Abbiamo
sempre avuto contatti importanti con Torino e con il Piemonte — continua Paina
— anche in passato, quando l’industria automobilistica era più forte. Abbiamo
incontrato Sergio Chiamparino più di una volta e dovremmo vederci di nuovo
nelle prossime settimane». «La Ferrero ha rappresentato sicuramente l’investimento
italiano più importante degli ultimi anni», spiega Tiziana Tedesco, rivolese
d’origine e arrivata in Nord-America vent’anni fa, direttrice del “Trade Department”
della Icco. «Le aziende piemontesi spaziano tra comparti diversi: dall’aerospazio
all’agroalimentare, dalla meccanica al pellame, al biomedicale». Poi c’è Fca
con gli stabilimenti di Windsor e Brampton che, come Mirafiori a Torino,
sentono il peso degli anni. C’è stata anche una trattativa recente tra
Marchionne e il governo dell’Ontario per ottenere contributi per modernizzarle
aziende. Poi il negoziato è sfumato. Cosa spinge le aziende piemontesi a
trasferirsi dall’altra parte del mondo? Risponde Paina: «Qui aprire un’attività
è semplice, non richiede tante stranezze burocratiche,le tasse sono il 35-40%
in meno rispetto a quelle italiane e ci sono possibilità per ottenere
facilmente prestiti,agevolazioni fiscali». Ma quali sono i consigli che si
possono dare ad un’attività prima di trasferirsi? «Noi offriamo sempre una
consulenza prima di avviare le procedure: alcune attività non sono preparate
per un mercato del genere, magari sono aziende familiari che non hanno i numeri
o le competenze. E spesso c’è una carenza anche per quanto riguarda l’inglese.
Noi consigliamo caldamente di trovarsi un partner canadese, di non aprire
un’attività da soli».
"Il Piemonte scopre nell'Ontario la
terra promessa" di Davide Agazzi pubblicato nella Repubblica Torino il
13 gennaio 2015 è stato segnalato da :.
Claudia Barbiero
Responsabile
Ufficio Italiano- Camera di Commercio Italiana dell'OntarioClaudia Barbiero
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