Il Museo Canadese dei
Diritti Umani, aperto da pochi giorni al pubblico (solo visite guidate) sorge a
The Forks, un sito storico nazionale, nel centro della città di Winnipeg capitale del Manitoba, là dove il
fiume Assiniboine si getta nel Red.
Punto strategico d’incontro di maestosi
corsi d’acqua sfruttati come via di trasporto dai primi abitanti del vasto
territorio e riconosciuto da sempre luogo strategico e sacro dai discendenti
delle Prime Nazioni.
Consapevoli della sacralità e dell’importanza storica del
luogo, sono stati eseguiti scavi archeologici (dal 2008) precedentemente
all’avvio dei lavori di costruzione di
questo avveniristico complesso architettonico.
Quanto portato alla luce dagli esperti, con l’ausilio degli Anziani
aborigeni della zona, ha ulteriormente arricchito le conoscenze e l’importanza
di questo luogo. Nel maggio del 2013 gli studi condotti sono stati discussi con
gli Anziani e le 1600 pagine di conclusioni presentate durante la conferenza nazionale della Società
Archeologica Canadese.
Gli oltre 400.000 manufatti
recuperati gettano una nuova luce su come fossero le abitazioni delle Prime
Nazioni nonché quali attività qui si svolgessero in un arco di tempo tra i 600
ed i 900 anni fa.
Tra le scoperte più
importanti si possono citare il rinvenimento di 191 focolari domestici in
un’area di scavo relativamente piccola, la più alta concentrazione mai
rinvenuta in Canada. Si intuisce quindi che il sito è stato abitato stabilmente
per lungo tempo e ciò accrescerebbe l’importanza del luogo ben oltre un punto
di sosta e commercio.
Sono emersi ben 5 nuovi tipi di ceramiche,
mai rinvenute prima, a dimostrare una rapida evoluzione culturale durata un
arco di tempo di non più di 200/300 anni, dal 1100 al 1400 d.C. circa.
Significa che gruppi differenti e provenienti da aree geografiche ben più ampie
convergevano qui esclusivamente per interagire, commerciare, stipulare alleanze
e matrimoni. I manufatti in ceramica sembrano quindi confutare la teoria che
gli Anishinaabe
(Ojibway)
si fossero stanziati a The Forks soltanto nell’era del commercio delle pelli,
mentre qui si radunavano centinaia di anni prima insieme ad altre tribù, così
come vuole la tradizione orale aborigena.
Residui di granturco e fagioli sulle
ceramiche nonchè frammenti di zappe e coltelli d’osso dimostrano che qui lungo
il Red River da tempo si praticava l’agricoltura.E’ stata ritrovata intatta una
pipa cerimoniale con l’effigie d'un castoro del tutto simile a modelli di pipa
costruite da popolazioni aborigene stanziata molto più a sud nel continente.
L’elevato numero di frammenti di pipe cerimoniali e l’uso diffuso tra le
suppellettili dell’ocra rosso suffragano la teoria che il sito era metà di
incontri pacifici, alleanze e celebrazioni. Sarà l’ Historic Resources
Branch, Manitoba Culture, Heritage and Tourism (HRB), a cui sono stati affidati
i manufatti rinvenuti, a decidere dove e come esporre al pubblico un tale straordinario tesoro archeologico.
More information about the CMHR archaeology project
- Recovered artifacts include over 13,000 ceramic pottery shards, with 121 vessels identified (between five and 10 of these have never been found anywhere before); 191 hearths; over 200 stone tools such as projectile points, scrapers, flakes, an adze, rare pallettes, hammerstones and groundstones; over 50 bone tools such as awls, spatulas, a double-pointed needle, harpoon, possible hoe fragments and squash knives; a rare shell tool; shell beads; pipe fragments (including one intact pipe); and evidence of a major bison kill.
- Two human footprints were found, including one very clear impression from a person who lived about 800 years ago, apparently wearing moccasins. This sparked a CMHR public event called “Amazing Feet” in 2009, where people were invited to leave behind their own foot and handprints.
- A complete female horse skeleton and fetus bones were found, believed to be from the Hudson’s Bay Company Experimental Farm of the mid-1800s. This is significant as much of the archaeological history from more recent times (fur-trade era) was destroyed during subsequent use of the site as a rail yard.
- A total of 379,941 artifacts were recovered by Quaternary in 2008 in a block excavation and another 33,000 artifacts recovered by Stantec during monitoring of construction and drainage work, primarily during 2009 when construction first began.
- Eight cultural levels were uncovered to a depth of three metres during the Quaternary block excavation, with radio-carbon dating tracing artifacts to 600 to 900 years ago, corresponding to what is known as the Late Woodland Period.
- The block excavation occurred over a 150-square-metre area beneath the Museum’s freight elevator footing and classroom spaces, contained in Root A. Because the building has no basement but was built on piles at grade, sub-surface impact was mainly confined to the elevator footing and drill holes for piles and caissons. In each drill hole, a traditional Aboriginal medicine bundle was deposited under supervision of an Elder.
- Excavators used a dry-screening technique and tools like trowels, sharpened teaspoons, grapefruit knives and dental picks. Water-screening was also done to recover tiny artifacts, botanical and faunal remains.
- Radiocarbon dating was conducted by Brock University in Ontario, the University of Laval in Quebec, the University of California and Beta Analytic in Florida. Residue analysis was conducted by the Paleo Research Institute in Colorado.
- The CMHR plans to integrate some of the archaeological findings into its public and educational programs, in close collaboration with Indigenous community representatives. Aspects of the project may also become part of Museum exhibits, but no decisions have yet been finalized.
Nessun commento:
Posta un commento