L’inverno canadese 2013-14 è
stato più severo del solito, anche se la forte tempra dei locali non lo ha avvertito
più di tanto. Se ne sono accorti, invece, i pescatori nordamericani che hanno acquistato
come sempre i nightcrawler ovvero il lombricus terrestris canadese, da sempre
il verme da pesca più ricercato soprattutto per la sua grandezza che può
raggiungere i 20 cm.
A causa delle nevicate e delle
gelate proseguite fino a primavera inoltrata, i nightcrawler hanno preferito
acquattarsi sottoterra, nell’umido loro congeniale, ritardando di diverse
settimane la loro raccolta e facendo schizzare il prezzo da circa 25/30
euro fino a quasi 60 euro al migliaio.
D’altra parte il raccolto
annuale di 20 milioni di esemplari è sceso a poco più di 5 milioni.
Vista la tranquillità della vita
canadese, questo avvenimento ha scosso l’opinione pubblica soprattutto quella
legata alla pesca sia per motivi economici – i nightcrawler esportati negli USA
valgono almeno 14 milioni di dollari
canadesi – sia per le cause della mancanza delle esche.
Infatti, oltre al freddo prolungato
e alla siccità che l’ha seguito, si è
pure evidenziata la mancanza di manodopera straniera addetta alla raccolta di
detti anellidi, attività notturna svolta
spesso sotto la pioggia in condizioni ambientali poco gradite. Un lavoro non
esattamente ambito.
Ecco perché quest’anno i
pescatori hanno faticato a trovare i nightcrawler preferiti e hanno dovuto adattarsi a vermi meno sofisticati, e magari alle esche
artificiali.
Contenti, soprattutto, i pesci.
A sample of National Bait's worms (Photo: Courtesy of Alice Haupert)
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