Ecco
un interessante articolo di alcuni anni fa ripescato da un amico
italo-canadese. Grazie!
Per ulteriori aggiornamenti (tra
cui la presenza della Lovat nella costruzione del Metro di Milano, del Tunnel
del San Bernardo, di Sochi, etc.) si
possono consultare i siti www.lovat.com e http://tbm.cat.com/
Quote:
13 marzo 2010 -pagina 33 -Art.
di Walter
Musizza e Giovanni De Donà
Se per caso vi capitasse di
finire in un cantiere che scava una galleria, magari quella della
metropolitana di Torino, trovereste sì minatori, magari extracomunitari, a poco
più di 1000 euro al mese, ma niente picconi, sporcizia e claustrofobia.
Oggi il lavoro lo fa la “talpa”, una macchina prodigiosa, del valore
tra i 3 ed i 12 milioni di euro che, scortata da pochi uomini e spinta dai
martinetti, tritura i massi, aspira i detriti ed avanza puntellandosi sul muro
appena creato con sezioni ad anello.
Un genio dev’essere chi ha
inventato questo spingere senza soste, verrebbe da dire. Sì, e quest’uomo è un bellunese,
Riccardo Lovat, nato a Libano di Sedico nel 1928 e ora a capo di una
grande azienda canadese, la LOVAT
Inc., leader nella produzione di queste macchine prodigiose.
Aveva 42 anni il padre di
Riccardo, minatore, quando morì di silicosi, lasciandolo orfano a tre
anni. «Fu in quel momento - ricorda
oggi Riccardo - che maturai un odio profondo per le miniere. Quell’odio mi
ha portato a inventare una macchina capace di rendere sicuro il lavoro
sottoterra. Quella macchina esiste da quasi 40 anni, e se vogliamo essere
romantici possiamo dire che è un atto d’amore per mio padre e quanti hanno
lasciato la vita nelle miniere e la dimostrazione che si può fare business
senza compromettere la pelle degli altri».
Oggi Lovat ha 82 anni e basta consultare il sito www.lovat.com per rendersi conto dell’impero creato nel settore delle perforazioni sotterranee per tunnel delle metropolitane, acquedotti, delle strade, miniere. «In questo modo si possono scavare anche 500 metri di galleria la settimana, come dire cento metri al giorno contro i non più di 10 metri al giorno dei sistemi tradizionali, ma soprattutto con tanta sicurezza in più. In quasi quarant’anni non abbiamo mai avuto un incidente mortale. Quindi, sicurezza e bassi costi di gestione, a cominciare da quelli per l’assicurazione». L’invenzione di Riccardo ha trovato posto nell’edizione del 1982 del Guinness Book of World Records ed appare non tanto il frutto di un’idea geniale, quanto il risultato di anni di studio con il chiodo fisso della sicurezza sottoterra o, meglio, dell’odio per la miniera. Il nostro si è diplomato all’Istituto per Elettromeccanici di Belluno, poi è andato a lavorare in Svizzera, ma l’esperienza non gli piacque molto: si sentiva solo un gastarbeiter, un lavoratore straniero che doveva solo obbedire al caposquadra. Così, saputo che in Canada c’era spazio per gente intraprendente, si decise ad attraversare l’oceano: era il 1951. Si fermò per un po’ a Toronto, poi andò a Windsor ed infine a Montreal, dove conobbe Lucille, che sarebbe divenuta sua moglie e da cui avrebbe avuto tre figli. Tornato a Toronto per lavorare con l’impresa edile Sam Cosentino, ne divenne socio e si dedicò al progetto di una macchina capace di creare gallerie sotterranee a bassi costi e ad alti indici di sicurezza. Tutti elementi che trasferì poi nell’azienda, la Lovat appunto, subito dopo da lui creata.
Fino a qualche anno fa era un’azienda metalmeccanica e al contempo edile, ovvero costruiva macchine e le metteva anche in opera. Oggi è solo un’azienda che costruisce e vende le “talpe”. Ha sede e stabilimenti a Toronto, con 300 dipendenti e uffici vendita a Londra, Singapore e Sydney. In circa 40 anni ha venduto macchine o ha realizzato direttamente grandi opere in tutto il mondo, come l’acquedotto di Londra o la metropolitana di Madrid.
Oggi Lovat ha 82 anni e basta consultare il sito www.lovat.com per rendersi conto dell’impero creato nel settore delle perforazioni sotterranee per tunnel delle metropolitane, acquedotti, delle strade, miniere. «In questo modo si possono scavare anche 500 metri di galleria la settimana, come dire cento metri al giorno contro i non più di 10 metri al giorno dei sistemi tradizionali, ma soprattutto con tanta sicurezza in più. In quasi quarant’anni non abbiamo mai avuto un incidente mortale. Quindi, sicurezza e bassi costi di gestione, a cominciare da quelli per l’assicurazione». L’invenzione di Riccardo ha trovato posto nell’edizione del 1982 del Guinness Book of World Records ed appare non tanto il frutto di un’idea geniale, quanto il risultato di anni di studio con il chiodo fisso della sicurezza sottoterra o, meglio, dell’odio per la miniera. Il nostro si è diplomato all’Istituto per Elettromeccanici di Belluno, poi è andato a lavorare in Svizzera, ma l’esperienza non gli piacque molto: si sentiva solo un gastarbeiter, un lavoratore straniero che doveva solo obbedire al caposquadra. Così, saputo che in Canada c’era spazio per gente intraprendente, si decise ad attraversare l’oceano: era il 1951. Si fermò per un po’ a Toronto, poi andò a Windsor ed infine a Montreal, dove conobbe Lucille, che sarebbe divenuta sua moglie e da cui avrebbe avuto tre figli. Tornato a Toronto per lavorare con l’impresa edile Sam Cosentino, ne divenne socio e si dedicò al progetto di una macchina capace di creare gallerie sotterranee a bassi costi e ad alti indici di sicurezza. Tutti elementi che trasferì poi nell’azienda, la Lovat appunto, subito dopo da lui creata.
Fino a qualche anno fa era un’azienda metalmeccanica e al contempo edile, ovvero costruiva macchine e le metteva anche in opera. Oggi è solo un’azienda che costruisce e vende le “talpe”. Ha sede e stabilimenti a Toronto, con 300 dipendenti e uffici vendita a Londra, Singapore e Sydney. In circa 40 anni ha venduto macchine o ha realizzato direttamente grandi opere in tutto il mondo, come l’acquedotto di Londra o la metropolitana di Madrid.
La sua più grande soddisfazione?
«Nella mia famiglia ci sono state tre generazioni di minatori: lo erano il
mio bisnonno, mio nonno e mio padre. L’angoscia che prendeva le donne dei
minatori ogni volta che loro
uscivano di casa era consuetudine a casa mia. Ricordo mia madre che mi diceva:
se non vuoi che tua moglie diventi vedova nel giro di tre mesi, non andare a
lavorare in miniera. La “talpa” ha risolto questi problemi, e se si pensa
che chi la manovra se ne sta seduto comodamente in una cabina senza respirare
polvere micidiale, si capirà i passi avanti che sono stati fatti».
Riccardo è insignito dell’Ordine del Canada,
ha attestati di benemerenza di mezzo mondo ed anche l’Italia ha voluto
nominarlo Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica.
………
Unquote.
Imprenditore, Lovat Tunnel Equipment
Toronto, CanadaRiccardo è nato a Libano di Sedico. Negli anni ‘50 trova lavoro in Svizzera in un’azienda di impianti elettrici. Negli anni ‘60 l’avventura in Canada: prima Windsor, poi Montréal, infine Toronto in una ditta di costruzioni. L’esperienza sul campo evidenzia inadeguati sistemi di lavorazione e questo lo spinge ad ideare procedimenti innovatici per l’economicità dell’impresa e la sicurezza dei lavoratori in cantiere. Nasce così la Lovat Tunnel Equipment, leader mondiale delle moderne frese per scavo continuo in sotterraneo. La “talpa” di Lovat, prodotto di punta su brevetto originale, è utilizzata in particolare per realizzare le metropolitane e le gallerie stradali e ferroviarie di tutto il mondo.
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