Massimo Gaggi è il corrispondente del Corriere della Sera a
New York. I suoi articoli dal Nordamerica sono sempre esaurienti, interessanti
e completi. Purtroppo, Gaggi scrive poco di quanto succede in Canada, non per
colpa sua ma semplicemente perché il Canada non fa notizia. Orsi di qua, orsi
di là, sabbie aurifere o petrolifere, hockey si ghiaccio, neve, ordine,
tranquillità ; neanche il Nobel a Alice Munro ha smosso le scrivanie.
D’altra parte immaginiamo un corrispondente del New York
Times o del Globe and Mail di stanza a Milano che deve scrivere anche di quanto
succede nel Canton Ticino. Hockey su ghiaccio, ordine, tranquillità, treni in
orario, festa dell’uva Concord, magari sviando su Hesse o su Monte Verità.
Rischio disoccupazione.
La fortuna ha finalmente arriso a Massimo Gaggi che ora si è
finalmente sbizzarrito a più non posso grazie all’assist che gli ha dato il
sindaco di Toronto, Rob Ford che ha letteralmente attraversato non a guado ma
all’impazzata il torrente della decenza imbarazzando la città di Toronto e naturalmente
il Canada.
Chi è e che cosa ha combinato Rob Ford? E’ un 44enne di Etobicoke, Ontario, indipendente
legato al partito conservatore di Stephen Harper al potere, eletto sindaco nel
2010 con un programma molto attento ai bisogni degli immigrati e alla resistenza
alle nuove tassazioni della destra simile al Tea party americano, con il 47%
dei voti (383.000 voti).
Fin qui tutto normale anche se la percentuale dei votanti fu
soltanto del 52% degli aventi diritto. Ford, già indagato per conflitto di
interesse, ha infine ammesso l’uso e l’abuso di cocaina seguito da seri problemi di alcolismo. Questo condito con
comportamenti arroganti verso i sottoposti, la stampa con l’aggiunta di accuse
di molestie sessuali sul posto di lavoro, guida in stato di ebbrezza e oscenità
in televisione.
Il sindaco di una città modello come Toronto non può comportarsi
in questo modo, ma come sempre accade, anche in Italia, non è facile deporlo o sostituirlo perché c’è
sempre chi lo sostiene.
Il consiglio comunale di Toronto è riuscito però a
togliergli molte prerogative, a ridurre il budget di sua competenza del 60% e a
dare maggiori responsabilità al vice-sindaco Norm Kelly in una mozione passata
il 18 novembre 2013.
La vicenda non è ancora conclusa. Toronto è finalmente sulle
prime pagine dei giornali, e lo sarà spesso almeno finchè Rob Ford continuerà a
esserne considerato il primo cittadino.
Certamente una grande opportunità di cui Toronto avrebbe volentieri
fatto a meno.
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