La Chiesa di Sant’Antonio verrà festeggiata con numerose
manifestazioni durante tutto il 2013 in quanto ricorre il centesimo anno della
sua presenza nella città di Ottawa. L’intera comunità Italo-Canadese della
città di Ottawa-Gatineau si raccoglierà
attorno a questo importante monumento di fede religiosa nonché fulcro
dell’aggregazione sociale e culturale degli emigranti italiani attraverso gli
anni, un punto di riferimento fondamentale per chi arrivava dall’Italia in
cerca di lavoro.
Il sito della Parrocchia (in
inglese ed in italiano) racconta con semplicità la storia centenaria della
Chiesa http://www.stanthonysottawa.org/stanthonyschurch/History.html:
Breve storia della chiesa S. Antonio
(Italian version)
Durante il periodo pasquale del 1908, nel corso delle
confessioni degli italiani, il Rev. Fortunato si era reso conto della scarsa
conoscenza del catechismo, quando incontrò un giovane di 17 anni, Domenico
Nasso, che gli chiese: "Padre, se il giorno di
Pasqua porto qui quindici uomini, è disposto a predicare per noi?”
Da questa
inchiesta, appoggiata da Padre Sebastiano, superiore del Monastero di Ottawa, e
approvata dall'Arcivescovo, nacque la nuova Missione, nella quale, la sera di
Pasqua, 150 italiani furono presenti alle funzioni religiose: il 19 Aprile
1908 fu veramente il giorno della Resurrezione italiana di Ottawa. Dopo
questo modesto inizio, si fece strada l'idea di costruire una piccola cappella
nella chiesa della via Murray.
Tuttavia il progetto fu abbandonato in favore di un'ubicazione
più vicina di Gladstone - Via Marconi (un tempo, Pine St.) dove sorse una
costruzione piuttosto primitiva.
La chiesa fu affidata all'ordine dei Padri Serviti e alla guida
pastorale del Rev. A. Prosperi, venuto da Chicago.
Ma del 1917, proprio durante la settimana della Passione, scoppiò
un incendio che causò danni di circa tre mila dollari.
Fu allora deciso di ingrandire la chiesa, e l'opera di restauro
fu affidata al prof. Guido Nincheri, pittore ed architetto, il quale
suggerì che fossero effettuati i lavori di scavo del sotto suolo.
(Nota
del blogger: di Guido Ninchieri – definito il Michelangelo del Nord America –
abbiamo parlato in http://turismoincanada.blogspot.it/2011/05/il-michelangelo-del-nordamerica.html)
.
Ciò fu l'opera degli italiani, che,
dopo la loro giornata stessa di duro lavoro, si recarono sul posto per offrire
alla loro chiesa altre ore di fatica al lume delle lampade a gas.
E, finalmente, il novembre del 1925
vide l'inaugurazione della chiesa tutta rinnovata.
Nel 1929, un nuovo incendio devastò la
costruzione. Ma la fede degli italiani fu più forte che l'elemento distruttore
e tutto l'interno della chiesa fu ricostruito e rinforzato con acciaio e
cemento.
Attraverso gli anni, la chiesa divenne sempre
più fiorente, grazie a molte attività per la raccolta di fondi. Gran parte della forza spirituale ed
economica della chiesa è dovuta alla vasta rete delle associazioni che operano
in favore della Parrocchia:
I Figli d'Italia, L'Ordine dei
Terziari, Gli Uscieri, L'Azione Cattolica, La CYO, Le Figlie di Maria L'Addolorata,
La S. Vincenzo di Paolo, Il Coro, La Società dell'Altare, La Legione di Maria,
I Servitori dell'Altare, I Club Sportivi, I Boy Scouts, I Giovani '84, Le Dame
Ausiliarie, Il Consiglio Parrocchiale.
Durante gli anni '30 e '40, Padre
Stefano Cheli e il suo gregge ebbero cura della chiesa, nonostante i tempi
difficili della depressione e del conflitto mondiale, e riuscirono ad
eliminare i debiti ed arricchire la chiesa di un bellissimo altare di marmo
bianco, proveniente dall'Italia, e di affreschi opera del prof. Nincheri.Dopo la nuova
ondata di immigrazione alla fine della seconda guerra mondiale, la parrocchia
fu affidata ad un nuovo sacerdote, il Rev. Girolamo Ferraro.
Nel 1960 fu eretto il nuovo
campanile e nel 1966 la facciata della chiesa fu modificata
ed une nuova sala parrocchiale fu costruita all'angolo di Booth e Balsam. Fu eretto pure un convento per le Suore dell'Addolorata
Serve di Maria giunte dall'Italia per servire la comunità italiana di Ottawa.
Non c'è alcun dubbio che il punto focale, il vero cuore della
comunità italiana fu ed ancora rimane la bella chiesa di S. Antonio.
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