Frank Zanetti fu il primo detective arruolato dalle
mitiche Giubbe Rosse canadesi per combattere il crimine in chiave moderna. Un
mestiere arduo, pericoloso, a volte anche sporco, che lo vide sempre agire
sottocopertura, a tal punto che pochi conoscono la sua storia.
Il consumo di bevande alcoliche durante l’era del
Proibizionismo nordamericano non diminuì per niente, anzi, ne favorì il
traffico illegale finito inesorabilmente sotto il controllo della malavita che
approfittò delle scappatoie più o meno legali in seno alle diverse legislazioni
canadesi e americane per trarne il massimo profitto. Negli anni tra il 1916 e il 1933, l’anno
della fine del Proibizionismo americano, le polizie dei due stati tentarono in
tutti i modi di arrestare le attività illecite collegate al commercio
clandestino ma non riuscirono mai a debellarle completamente. Alla fine quando
nel 1932 Al Capone, il gangster di Chicago più potente del racket fu arrestato,
le accuse che ne decretarono la condanna furono di natura fiscale e non strettamente
legate alla scia di sangue e illegalità che aveva costellato la sua vita
criminale.
Nel medesimo periodo a Hamilton, Ontario, Canada, un
altro italiano Rocco Perri si specializzò nell’esportazione clandestina e
illegale di alcool verso gli Stati Uniti diversificando pure nel gioco
d’azzardo, estorsione e riciclaggio di denaro. Il 16 settembre 1916 entrò in vigore l’Ontario Temperance Act che proibiva la
vendita di alcolici. A vario titolo nelle altre province il Proibizionismo
entrò in vigore subito dopo e soprattutto verso la fine della prima guerra
mondiale. Negli Stati Uniti il 18° emendamento e il Volstead Act ebbero valore di legge a partire dal 17 gennaio 1920.
Tutto questo rappresentò una manna per Perri che espanse la sua influenza verso
Buffalo e gli Stati Uniti fino diventare il re dei contrabbandieri bootleggers canadesi. L’omicidio della prima moglie e socia in
affari Bessie Starkman avvenuta il 15 agosto 1930, non lo distolse dai suoi
intrighi così come affrontò con spavalderia l’interesse nei suoi confronti
delle forze di polizia canadesi che lo tallonarono per anni senza riuscire a
incastrarlo mettendogli alle costole uno dei più esperti detective delle Giubbe Rosse, Royal Canadian
Mounted Police, Harry Blask.
Costui gli diede la caccia per infiltrandosi nella
rete dei suoi collaboratori senza però mai riuscire ad assicurarlo alla
giustizia, nonostante la sua pubblica ammissione di essere un contrabbandiere
di bevande alcoliche, anzi di essere il re dei contrabbandieri.
Ma siccome Dio non paga soltanto il sabato, Harry
Blask lo mise in cima a un elenco di persone di origine e passaporto italiano
sospette di essere affiliate al fascismo o di essere potenziali sovversivi.
Il 10 maggio 1940 l’Italia dichiarò guerra
e Perri fu arrestato dalle Giubbe Rosse assieme altri 700 italiani definiti stranieri
nemici enemy alien e internato a Camp
Petawawa, Ontario dove rimase fino
all’aprile del 1944. Dopo il suo rilascio tentò di riprendere la sua attività
criminale ma non ci riuscì. Scomparve poco dopo senza lasciare traccia.
Chi era in realtà Harry Blask, questo
cocciuto e determinato detective delle Giubbe Rosse? Altri non era che
Francesco Giuseppe Zanetti, il primo agente di questo corpo ad operare in
codesto ruolo. Nato il 2 dicembre 1889 a Gambolò, provincia di Pavia, da
Ambrogio Francesco e Cristina Carnevale Baraglia, emigrò poco più che bambino
nel 1899 assieme al fratello maggiore Alfredo, nato il 21 marzo 1887. Si
stabilirono a Springfield, Massachusetts dove vivevano già diversi compaesani,
sparsi anche a Windsor Locks, Connecticut e Paterson, New Jersey e New York,
New York, dove fecero tutti i lavori di manovalanza possibili. (Tra il 1897 e
il 1901 circa 200 gambolesi erano stati attirati invece in Argentina ). Alfred e Frank, ormai
funzionali nel nuovo Paese decisero di restare in America nonostante le
proteste soprattutto della madre Cristina che nel 1905 decise alfine di
raggiungerli assieme alle tre sorelle Rosa Angela, nata il 20 marzo 1892,
Angela Maria nata il 3 maggio 1894 e Giuseppina nata il 15 ottobre 1903 ;
quest’ultima battezzata per ricordare i due fratellini Giuseppe nati e non
sopravvissuti nel 1897 e 1902.
Al padre Ambrogio Francesco non restò
molta scelta e nel 1907, una volta ottenuto il passaporto, comprò un biglietto
con partenza da Napoli per New York dove arrivò il 23 dicembre 1907 a bordo
della nave Hamburg.
A Springfield, Ambrogio, arrivato in età
matura ma con buona esperienza da falegname, si fece apprezzare come carpentiere
nel quartiere dove abitava in Tyler Street, e fu membro molto conosciuto
dell’Italian American Citizen Club. La sua intraprendenza fu imitata dal figlio
Alfred che aprì una pasticceria. Frank fece il commesso dal fratello Alfred e
dedicò il tempo libero alla lettura e
allo studio delle lingue straniere, ma era inquieto e desideroso di avventure.
Nel 1910 fuggì assieme a Rita Scevola – Ruscellotti, pure lei di Gambolò che
sposò con rito civile a Hartford, Connecticut il 15 giugno 1910. L’anno
successivo Frank Zanetti fu invogliato
dalla pubblicità della Canadian Pacific Railway e della provincia canadese del
Saskatchewan che offrivano la concessione di un podere homestead di circa 160 acri
pari a circa 65 ettari con la clausola di coltivarne dieci acri per tre anni di
fila al prezzo simbolico di dieci dollari. Accettò la sfida e partì con altre
famiglie di Springfield per Old Wives Lake vicino a Moose Jaw letteralmente Mascella d’Alce il l aprile 1911.
Frank fece il cow–boy, coltivò la terra
diligentemente, frequentò la palestra di lotta libera, e dopo tre anni ottenne
il passaporto britannico e la proprietà della terra. Fu a Moose Jaw che incontrò
per la prima volta le Giubbe Rosse, allora ancora polizia provinciale, nota
sotto il nome di Royal Northwest Mounted Police RNWMP. Le terre acquistate erano soprattutto da pascolo, e così
dopo qualche anno di buoni raccolti, quando arrivò la siccità giunse anche la
crisi. Frank, non si scompose e ritornò a Springfield nel 1917, ma la sua sosta
durò poco perché decise di fare domanda di ammissione nella RNWMP, e dal centro di Regina gli
comunicarono ben presto di essere stato accettato. Frank Zanetti anglicizzò il nome in Zaneth ed
entrò nei servizi segreti canadesi da poco organizzati.
Il primo compito assegnatogli fu quello di
infiltrarsi tra i rivoltosi in Quebec che si opponevano alla coscrizione obbligatoria
- la prima guerra mondiale era ancora in corso e il governo voleva capire gli
umori della gente – e di identificare i renitenti. Zaneth se la cavò bene e fu
subito rimandato a ovest, questa volta in Alberta per intrufolarsi in mezzo ai
minatori in sciopero nella regione mineraria di Drumheller, oggi più famosa per
i resti dei dinosauri, dove agivano la United Mine Workers UMW e la più radicale Industrial Workers of the World IWW per verificare se possedevano realmente
la capacità di sovvertire l’ordine democratico del Paese e instaurarvi un
governo comunista. Dopo un altro inserimento sotto copertura a Calgary, Alberta
Zaneth identificò le trame dei leader dello sciopero del 1919 di Winnipeg,
Manitoba. In quest’occasione la sua testimonianza fu cruciale per arrestare il
capo della sommossa, ma la decisione di farlo apparire nell’aula di giustizia
si rivelò controproducente perché fu svelata la vera identità di Harry Blask da
allora in avanti, fu spesso stigmatizzato come agente provocatore dall’estrema sinistra. Tuttavia Zaneth
continuò nel suo lavoro di agente segreto per determinare se il 1919, anno
turbolento anche per gli Stati Uniti, fosse soltanto un passaggio verso il
ritorno alla normalità oppure se gli agitatori legati al comunismo stessero per
prendere il sopravvento. Soltanto nel 1923 il governo canadese decise che i
sindacati e i partiti socialisti non costituivano più un pericolo. Incombeva
adesso la criminalità legata al Proibizionismo che Canada e Stati Uniti stavano
faticosamente combattendo.
Zaneth ritornò a Springfield, dove sposò Rita
Scevola-Ruscellotti con rito religioso il 21 aprile 1921 nella chiesa di Our
Lady of Mount Carmel di Springfield; la coppia si trasferì poi a Montreal.
A Montreal Zaneth investigò con successo casi
di emissione di moneta e banconote false e spaccio di stupefacenti. Risolse poi
brillantemente un racket di falsi permessi di immigrazione che portò
all’arresto e all’estradizione di uno dei truffatori coinvolti, Flavio Masi di
Pescara, che Zaneth incaricato di riportarlo in Canada scortò personalmente a bordo del Conte Biancamano che arrivò a New York
il 30 novembre 1928.
L’anno precedente la moglie Rita Scevola-Ruscellotti
era ritornata per sempre in Italia stabilendosi a Lacchiarella.
Fu questo il periodo in cui Zaneth combatté
Rocco e Bessie Perri e la criminalità organizzata in genere, ma soprattutto
scoprì la prima “French Connection” che trasportava illegalmente eroina e
morfina da Parigi attraverso Montreal. Inoltre Zaneth fu il primo a individuare
le fonti di riciclaggio di denaro sporco da parte della criminalità organizzata
americana che pagava Samuel Bronfman, fondatore della Distillers
Corporation prima e poi proprietario della Seagram Co, per le bevande alcoliche
spedite loro negli Stati Uniti attraverso i possedimenti francesi di St. Pierre
e Miquelon; Halifax, Nova Scotia e Newfoundland,
Nel 1940, durante la seconda guerra
mondiale Zaneth fu richiamato in Saskatchewan per indagare sulle rapine nelle
fattorie. I proprietari dei giganteschi silos grain elevators erano diventati ricchi per via dei buoni raccolti e
in seguito al conflitto in atto, si facevano pagare in contanti ma non si
fidavano delle banche, cosa che aveva attratto l’attenzione della malavita. Zaneth,
che aveva ricevuto poca istruzione formale ma aveva acquisito una notevole
esperienza in diversi settori, addestrò alcune squadre di poliziotti che in
breve tempo sgominarono le varie bande e pose fine alle rapine con ronde
notturne e marchiando le banco note col verde malachite.
Ambrogio Francesco Zanetti, il padre di
Frank morì a Springfield il 4 febbraio 1940 lasciando la moglie Cristina, i
figli Fred e Frank, le tre figlie ormai sposate e tre nipoti. I funerali si
svolsero nella chiesa di Our Lady of Mount Carmel a Springfield.
Rita Scevola – Ruscellotti morì in un
ospedale di Pavia nel mese di settembre del 1943.
Il 23 settembre 1944 Frank Zaneth si
risposò con Edith Didsbury nella Anglican Church of St. James the Apostle
(Chiesa anglicana di San Giacomo apostolo) di Montreal.
Verso la fine del 1944 il governo del
Canada decise di far fronte alle gravi perdite di soldati sul fronte europeo
con una nuova coscrizione obbligatoria di 16.000 soldati in assenza di
volontari. Il Quebec si oppose con l’85 % di voti contrari. Una retata delle
Giubbe Rosse a Drummondville per identificare i disertori e in cui Zaneth aveva
un ruolo di rilievo creò gravi incidenti. I membri del Bloc Populaire
quebecchese non mancarono di esternare il loro risentimento nei confronti di
Zaneth chiedendo a viva voce da dove provenisse, ignorando la sua identità di
cittadino canadese fluente in italiano, francese e inglese e ligio alle leggi
del paese più di tanti altri. Una nota velata ma non troppo di razzismo che non
aveva impedito a Zaneth di diventare Superintendente della Fregia Polizia a Cavallo
Royal Canadian Mounted Police RCMP prima
e Assistente Comaandante Assistant Commissioner, il terzo grado
della struttura di comando ed infine Direttore del Reparto di Addestramento del
Corpo presso l’Accademia di Polizia di Regina Director
of Training of the Force at Canadian Police College di Regina.
Tuttavia
il fatto di chiamarsi Frank Zanetti migliorato in Zaneth non gli fu allora sufficiente
per scalare i gradini più alti e diventare il Commissioner delle Giubbe Rosse,
onore toccato invece a Giuliano Zaccardelli, 2000-2006.
Frank Zaneth andò in pensione l’11 agosto
1951, si trasferì prima a Toronto e poi a Miami e quindi definitivamente a
Montreal. Nel 1954 l’ultimo trasloco a New Glasgow, un quieto villaggio vicino
a St. Jerome, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita accanto alla moglie
Edith.
Morì
il 2 maggio 1971, diciassette
giorni dopo Edith, ed è sepolto nel cimitero della St. John’s Anglican Church.
Il nipote Bill Rivers che ha trovato
alcuni dei quaderni di appunti dello zio racconta che in uno di essi c’era una citazione di George
Washington : “Spero di avere sempre abbastanza fermezza e rettitudine per
mantenere ciò che considero il più invidiabile dei titoli, il carattere di un
Uomo Onesto”. “I hope I shall possess firmness and virtue enough to maintain what I
consider the most enviable of all titles, the character of an honest man.”
Francesco Zanetti, un uomo di Gambolò nel
mondo.
Bibliografia minima : Archivio Diocesano
di Vigevano; Archivio Storico di Gambolò, Pavia sito in Biblioteca ; intervista
con Francesco Marinone ; Undercover
di James Dubro e Robin Rowland e Il
Piccolo Gatsby di Antonio Nicaso.
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