15 agosto 1987, aeroporto Milano Malpensa.
Il signor E. King (nome di fantasia) richiede la mia consulenza in qualità di caposcalo della Canadian Airlines. E’ in arrivo da Edmonton, Alberta e porta con sé un paio di fucili da caccia, smontati e scarichi, che intende far riparare durante il suo periodo di vacanza in Italia.
La prima tappa è Trescore Balneario, poi la Beretta Armi. Gli spiego che il 15 agosto è festa nazionale dal tempo dei Romani, e che si può scordare di trovare un armaiolo. Riesco a spiegare la situazione, ma si pone il problema della custodia delle armi che nessuno vuole in deposito. Siamo prima del 9/11 ma insomma. Alla fine trovo una soluzione. Visto che le armi non possono sparare e che nessuno le vuole, decido di tenerle in ufficio, chiuse a chiave in una strana fenditura adibita a deposito o vestiario. Nessuno mi ha notato e la faccenda è soltanto tra Mr King, la moglie e me. Ampi sorrisi e approvazione, anche per le mazze da hockey che nota in giro, dono dei giocatori italo canadesi del campionato italiano.
Mi ero quasi scordato di lui, quando me lo trovo all’improvviso di prima mattina, trafelato e un po’ preoccupato. Di buon’ora, mentre metteva la valigia nel bagagliaio del taxi, il mariuolo di turno gli aveva sottratto la valigetta 24 ore contenente tutti i documenti, denaro e il computer portatile. Che fare? Troppo presto per avvisare il consolato canadese – il volo Canadian Airlines per Amsterdam sarebbe partito entro le 0900 di mattina. Mr King trova per fortuna una specie di ID card canadese. L’ufficio Canadian Airlines di Amsterdam mi informa che se Mr King resta in transito per Prestwick, Regno Unito non ci sono problemi e utilizzeranno la prenotazione come biglietto aereo in sostituzione. La polizia italiana di frontiera, già contattata in precedenza, si fida delle mie dichiarazioni scritte, e così Mr King e signora possono lasciare l’Italia, andare a Amsterdam, proseguire per Prestwick e riemettere poi tutti i documenti necessari per rientrare normalmente a Edmonton.
Do loro anche 50 dollari nel caso avessero necessità.
Tutto a posto almeno per quanto mi riguarda.
Passano alcuni giorni e ricevo diversi messaggi dal quartiere generale della compagnia che mi ringrazia per l’assistenza data a Mr King e signora. Insolito, ma non troppo. Un tempo i passeggeri si lamentavano di meno e lodavano di più.
Qualche tempo dopo ricevo un pacco attraverso la posta di compagnia. C’è una lettera di accompagnamento contenente 50 dollari. Apro il pacco. E’ una mazza da hockey bianca con la scritta : “To Ernesto Bestv Regards Wayne Gretzky 1987.” Mr King si era sdebitato. Aveva notato la mia passione per l’hockey su ghiaccio, e mi aveva regalato la mazza di Gretzky, il mitico giocatore canadese stella per molti anni degli Edmonton Oilers. Che bella cosa.
Ringraziai Mr King e la vita continuò. Qualche tempo dopo, durante una riunione della compagnia a Roma, una gentile signora canadese mi si avvicinò e chiese conferma di chi fossi. A quel punto sorrise compiaciuta e, felice, mi porse i saluti di suo padre, Mr E. King, che di tanto in tanto raccontava la sua avventura italiana. Di lì a poco mi presentò pure suo marito,il presidente della Canadian Airlines.
La mazza di Wayne Gretzky fa parte della mia collezione di memorabilia, e ne racconto spesso la storia, commentando che è importante fare ciò che pensiamo sia giusto senza discriminazioni. Non si sa mai. Quella mazza avrei potuto anche prenderla in testa. Sarebbe bastato poco.
La prima tappa è Trescore Balneario, poi la Beretta Armi. Gli spiego che il 15 agosto è festa nazionale dal tempo dei Romani, e che si può scordare di trovare un armaiolo. Riesco a spiegare la situazione, ma si pone il problema della custodia delle armi che nessuno vuole in deposito. Siamo prima del 9/11 ma insomma. Alla fine trovo una soluzione. Visto che le armi non possono sparare e che nessuno le vuole, decido di tenerle in ufficio, chiuse a chiave in una strana fenditura adibita a deposito o vestiario. Nessuno mi ha notato e la faccenda è soltanto tra Mr King, la moglie e me. Ampi sorrisi e approvazione, anche per le mazze da hockey che nota in giro, dono dei giocatori italo canadesi del campionato italiano.
Mi ero quasi scordato di lui, quando me lo trovo all’improvviso di prima mattina, trafelato e un po’ preoccupato. Di buon’ora, mentre metteva la valigia nel bagagliaio del taxi, il mariuolo di turno gli aveva sottratto la valigetta 24 ore contenente tutti i documenti, denaro e il computer portatile. Che fare? Troppo presto per avvisare il consolato canadese – il volo Canadian Airlines per Amsterdam sarebbe partito entro le 0900 di mattina. Mr King trova per fortuna una specie di ID card canadese. L’ufficio Canadian Airlines di Amsterdam mi informa che se Mr King resta in transito per Prestwick, Regno Unito non ci sono problemi e utilizzeranno la prenotazione come biglietto aereo in sostituzione. La polizia italiana di frontiera, già contattata in precedenza, si fida delle mie dichiarazioni scritte, e così Mr King e signora possono lasciare l’Italia, andare a Amsterdam, proseguire per Prestwick e riemettere poi tutti i documenti necessari per rientrare normalmente a Edmonton.
Do loro anche 50 dollari nel caso avessero necessità.
Tutto a posto almeno per quanto mi riguarda.
Passano alcuni giorni e ricevo diversi messaggi dal quartiere generale della compagnia che mi ringrazia per l’assistenza data a Mr King e signora. Insolito, ma non troppo. Un tempo i passeggeri si lamentavano di meno e lodavano di più.
Qualche tempo dopo ricevo un pacco attraverso la posta di compagnia. C’è una lettera di accompagnamento contenente 50 dollari. Apro il pacco. E’ una mazza da hockey bianca con la scritta : “To Ernesto Bestv Regards Wayne Gretzky 1987.” Mr King si era sdebitato. Aveva notato la mia passione per l’hockey su ghiaccio, e mi aveva regalato la mazza di Gretzky, il mitico giocatore canadese stella per molti anni degli Edmonton Oilers. Che bella cosa.
Ringraziai Mr King e la vita continuò. Qualche tempo dopo, durante una riunione della compagnia a Roma, una gentile signora canadese mi si avvicinò e chiese conferma di chi fossi. A quel punto sorrise compiaciuta e, felice, mi porse i saluti di suo padre, Mr E. King, che di tanto in tanto raccontava la sua avventura italiana. Di lì a poco mi presentò pure suo marito,il presidente della Canadian Airlines.
La mazza di Wayne Gretzky fa parte della mia collezione di memorabilia, e ne racconto spesso la storia, commentando che è importante fare ciò che pensiamo sia giusto senza discriminazioni. Non si sa mai. Quella mazza avrei potuto anche prenderla in testa. Sarebbe bastato poco.
2 commenti:
Caro Ernesto,ti ricordo di me?
what a great story; and I didn't know that you are a ice-hockey fan!both my sons, which we adopted from Russia are playing hockey for the New Westminster Royals, and I am now a proud hockey dad; totally converted from "Calcio". I talked to Alberto today, and we are still welcoming some "Camper Crazy Italians" please give my regards to Lucia Vimercati and Ginette etc..
Tutto a posto a Milano?
tanti auguri di "Bernardo"
FRASERWAY RV RENTALS
nice pictures and nice story.
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