Se qualcuno - un pò incuriosito dallo scarno post del 30 gennaio scorso - si è connesso con i siti consigliati, avrà già un'idea dell'argomento di oggi. Anche se siamo in pieno Carnevale, le abbondanti nevicate ed il freddo mi consentono di parlare ancora di presepi. Presepi canadesi. Canadesi perchè costruiti da chi vive in Canada e che dal territorio e le culture locali ha tratto ispirazione.
La locandina qui sopra si riferisce alla Mostra organizzata dall'Ambasciata del Canada presso la Santa Sede e l'Ente Nazionale dei Turismo Canadese con la partecipazione del Governo del Québec, nella prestigiosissima sede del Braccio di Carlo Magno nella Città del Vaticano dal 17 dicembre 2002 al 12 gennaio 2003:
I primi missionari, giunti in Canada nel 1600 al seguito dei coloni europei, iniziarono la loro opera di evangelizzazione raccontando ai popoli autoctoni il mistero della nascita di Gesù.
Il desiderio di rappresentare tangibilmente questo evento fu lo stimolo alla creazione di presepi realizzati con materiali offerti dalla generosa natura canadese. Seguendo la tradizione, gli abitanti di Rivière-Eternité, piccolo villaggio nel Québec, hanno raccolto questi presepi coinvolgendo in seguito anche artisti e artigiani di altre zone del Canada, i quali hanno donato le loro opere per arricchire la collezione. I presepi presentati nella mostra, tutti esemplari unici, sono testimoni della religiosità canadese e di una natura dalla bellezza e risorse inaspettate.
Il desiderio di rappresentare tangibilmente questo evento fu lo stimolo alla creazione di presepi realizzati con materiali offerti dalla generosa natura canadese. Seguendo la tradizione, gli abitanti di Rivière-Eternité, piccolo villaggio nel Québec, hanno raccolto questi presepi coinvolgendo in seguito anche artisti e artigiani di altre zone del Canada, i quali hanno donato le loro opere per arricchire la collezione. I presepi presentati nella mostra, tutti esemplari unici, sono testimoni della religiosità canadese e di una natura dalla bellezza e risorse inaspettate.
Oggi l'ufficialità; un altro giorno la mia esperienza personale, ricordo indelebile.
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