venerdì 9 gennaio 2009



I ZATTERI

Venezia e' stata costruita con il legno e sul legno. Venezia ha formato un Impero con le sue navi di legno e molto merito di questo successo va attribuito ai Zatteri. Ora questo duro lavoro si e' trasformato un un popolare passatempo, ottimo per tutti, grandi e meno grandi

Poco distante da Ottawa, la Capitale Canadese, in una zona immersa nelle foreste, il fiume Ottawa forma delle rapide che a qualcuno fanno paura, ma per molti questo posto e' un paradiso su terra perchè praticano il whitewater rafting.
Vi presento il "Whitewater rafting" : uno sport che prevede di scendere su un gommone delle rapide vertiginose. Sul fiume Ottawa c'e forse il miglior posto al mondo per esercitare questo sport che diventa sempre piu' popolare.
(1) Le sue origini? Le ho trovate su dei libri che ho consultato e che mi hanno informato sulla storia dei Zatteri.
(2) Da ricordare la famosa storia dei zatteri nervesani (Di Nervesa della Battaglia) che un tempo erano famosi lungo tutto il corso del Piave, dal Cadore fino alla laguna. A Nervesa (TV) ci sono ancora i resti del porto che fino al 1920/22 era il piu' grande centro di smistamento del legname che, via fiume, scendeva dai monti, verso Venezia. I tronchi partivano da Perarolo dove venivano arpionati dai "ligadori" e raggruppati a seconda del segno che ne indicava la destinazione.
Si formavano cosi' delle particolari zattere guidate da lunghi remi dai cosi' detti "Zatteri". L' equipaggio, in genere, era formato da un "caporal", tre "codagn" e un mozzo tutto fare. Avevano una loro corporazione fondata nel 1492! E una loro divisa costituita da un giubbotto di lana grezza, cappello a larghe falde, fascia rossa alla cintura, calzoni al ginocchio, calze di lana grigia e scarponi chiodati.
(3)" Il mestiere dello zattiere era molto faticoso e pericoloso perche' condurre una di quelle grandi imbarcazioni tra secche improvvise, gole rupestri, rapide impetuose era una impresa difficile e per questo erano ammirati e stimati da tutti per la forza ed il coraggio con il quale sfidavano imperterriti pericoli e disagi di ogni sorta".
Non mi allungo sulla storia dei Zatteri ma forse è da loro che è nato lo sport "Whitewater rafting", questa passione di scendere le rapide dei fiumi. Il fiume Ottawa offre dei percorsi straordinari a soli 90 minuti ad ovest di Ottawa, la Capitale Canadese. Rapide che possono accontentare gli appassionati del whitewater rafting di tutti i tipi e anche tutta la famiglia. Questo sport è stato reso popolare solo da pochi anni da questa parte ed ha creato schiere di entusiasti.
Ci sono adolescenti e persone adulte, uomi e donne, che fanno di questo sport un dei loro passatempi preferiti, ci sono delle famiglie con bambini che scendono il fiume in tutta sicurezza per delle rapide appositamente scelte secondo l' età dei bambini.
Gli operatori del whitewater rafting offrono anche dei corsi di kayak, una piccola barca monoposto facile da manovrare, molto popolare nel nord Canadese e, mentre si è nel bel mezzo delle foreste Canadesi si può anche fare un giro in canoa, la tipica barca indiana. Costeggiare la riva di un lago o di un fiume, soli su una canoa, nel silenzio della natura, scivolando dolcemente sull' acqua contemplando paesaggi ameni, è un' esperienza che ognuno di noi dovrebbe fare, almeno una volta nella vita.
Lo sport del whitewater rafting viene praticato in tutta sicurezza : prima di ogni discesa gli operatori danno un semplice corso su come fare a rendersi utili per manovrare il gommone.
I gommoni con i passeggeri a bordo vengono poi trainati a monte sul fiume e poi uno alla volta vengono lasciati scendere tra le grida di piacere dei passeggeri stessi.
La stagione per praticare questo sport incomincia a maggio e finice a settembre.

Chi si lasciasse tentare a praticare almeno una volta questo sport, può contattarmi per avere le informazioni necessarie.

Luciano Pradal lpradal@magma.ca

(1) Visitate: www. Whitewater rafting on the Ottawa river

(2) Giorgio Negretto: Giorni di Festa nella Marca. Stampa Zoppelli SpA Dosson Treviso 1984

(3) Luigi Gigio Zanon: La Galea Veneziana. Editoria Universitaria Veneziana. 2004

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