giovedì 6 marzo 2008

TRATTATI INDIANI


I trattati con gli indiani sono degli accordi riconosciuti a livello costituzionale tra la Corona inglese e gli aborigeni. La materia è vastissima e intendo soltanto attirare l'attenzione di chi si imbatte nelle realtà delle persone, oggi note come First Nation oppure come Inuit, e si pone delle domande sul loro stato. Questo soprattutto alla luce delle rivendicazioni territoriali avanzate recentemente dai discendenti delle varie tribù che a partire dal 1701 al 1923 negoziarono a vari livelli oltre 70 accordi.
I primi trattati furono fatti per mantenere la pace, per commerciare, per fare delle alleanze oppure per avere un appoggio militare. Scambi per avere dei favori e delle promesse in cambio della condivisione del territorio. Successivamente con la crescita della presenza europea i trattati assunsero un valore legato alla coesistenza pacifica e soprattutto all'acquisizione di terre e risorse naturali.
Gli indiani davano ovviamente un valore diverso ai trattati con cui pensavano di poter instaurare dei legami sacri tra loro e le persone provenienti da terre lontane.
Le cose non andarono sempre per il verso giusto.
Invito soltanto ad osservare le firme del trattato indiano di Penetangushene oggi Penetanguishene, cittadina dell'Ontario a nord ovest di Toronto, prossima alla Georgian Bay. Le firme dei rappresentanti della provincia dell'Upper Canada sono familiarmente europee. Quelle degli indiani sono per lo meno interessanti. Chabondashcam firma con il pittografico di un cervo, Keewaycamekeishcan con una lontra e Wabeenenguan con un luccio.
Il linguaggio dei trattati è in inglese arcaico e giuridico, ostico.
Le liste degli oggetti, specialmente i primi, non si discosta molto da quelle della memoria
cinematografica : coperte, tabacco, polvere da sparo, coltelli, fucili, specchi, rum, fazzoletti, pettini, acciarini, forbici, tessuti vari, ami.
Ho l'impressione che i punti di partenza fossero ampiamente diversi e distanti tra di loro.

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