Il più popolare e il più longevo tra i fumetti italiani è senza alcun dubbio Tex Willer, nato nel lontano 1948 dalla penna di Gianluigi Bonelli e disegnato da Aurelio Galleppini.
Egli cavalca il suo fedele Dinamite portando sempre con sè le sue infallibili Colt - accompagnato spesso da suo figlio Kit, dal ranger Carson e dal taciturno indiano Tiger Jack - per tutto l'Ovest americano là dove la sua presenza è necessaria per raddrizzare torti, punire malfattori e proteggere i deboli dai soprusi.
Non disdegna comunque di andare oltre i confini dello Stato a stelle e strisce per raggiungere i grandi paesaggi del Nord-Ovest del Canada caratterizzati da sterminate foreste entro cui le insidie sono sempre in agguato. E' in questo ambiente (mai visitato dagli autori) che vengono magistralmente descritti 2 personaggi per molto tempo presenti nell'immaginario collettivo europeo filtrato dalla letterattura d'avventura e dal cinema.
In uno degli ultimi fascicoli della ristampa a colori attualmente in edicola dei fumetti storici di Tex, troviamo il nostro eroe appunto in Canada per la prima volta, avendo l'arduo compito di porre fine alle malefatte della "Banda degli Orsi" capeggiata dalla terribile e spietata Freda.
In uno degli ultimi fascicoli della ristampa a colori attualmente in edicola dei fumetti storici di Tex, troviamo il nostro eroe appunto in Canada per la prima volta, avendo l'arduo compito di porre fine alle malefatte della "Banda degli Orsi" capeggiata dalla terribile e spietata Freda.
In questa sua avventura si imbatte in due personaggi che si ripresenteranno anche in successive "missioni" di Tex in Canada. Dapprima il sergente delle Giubbe Rosse - la celebre polizia a cavallo - Jim Brandon (arriverà in seguito grazie alle sue non comuni capacità fino al grado di colonnello); è un soldato tutto d'un pezzo, ligio al suo dovere, abile nell'uso delle armi, egli diventa subito amico del nostro eroe e lo chiamerà spesso per aiutarlo a risolvere situazioni intricate e pericolose, anche se non sempre ne accetta le maniere sbrigative.
Successivamente Tex si imbatte nel trappeur Gros Jean; si tratta di un omone forzuto - in una delle prime tavole in cui appare fa crollare un saloon rimanendo sommerso dalle macerie - che diventerà un compagno leale e generoso cui Tex si affezionerà subito. Talvolta è al centro di situazioni comiche e il suo linguaggio è spesso infarcito di esclamazioni in francese tra cui la più frequente è "mille tonnerres" - è un vero spasso ma attenzione a non contrariarlo!
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