giovedì 7 luglio 2011

IL BACIO DI VANCOUVER



Il Corriere della Sera di Milano ha ignorato le finali della Stanley Cup 2011 che quest’anno hanno visto di fronte i Boston Bruins e i Vancouver Canucks. Niente di strano visto il continuo interesse del mondo del pallone che apparentemente coinvolge la maggioranza degli italiani. Poi, per ben tre giorni di fila, 17-18-19 giugno 2011, ha pubblicato tre pezzi sull’avvenimento : il primo di qualche riga con la foto degli scontri del dopo partita, tanto per omologare la vicenda alle solite domenicali italiane ; il secondo, invece, era già scivolato sullo pseudo-sentimentale quasi romantico, con la foto di un poliziotto armato fino ai denti con tanto di manganello in mano, ma con sullo sfondo due ragazzi che si baciano, o meglio una ragazza a terra (Giulietta) che viene assistita e curata dal compagno (Romeo).
Infine, il terzo giorno, la gioia del lieto fine con la rivelazione dell’identità dei due protagonisti di questa storia non ancora capitata negli scontri dopopartita italiani, con istantanea ormai storica paragonabile ai famosi baci di Robert Doisneau (Hotel de Ville, Parigi 1950) e di Alfred Eisenstaedt (Day in Times Square, Londra 1945). Poco spazio, forse perché i due protagonisti non sono ”paisà” ma semplicemente Alexandra Thomas, una studentessa canadese appena laureatasi all’università di Guelph, Ontario in ingegneria ambientale e Scott Jones, barista, addirittura australiano, ex- studente in attesa di farsi strada nel mondo del cinema nella Cinecittà canadese.
Due inconsapevoli protagonisti di un dopopartita violento che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze. Resta questa bella immagine di Vancouver, una città solitamente pacifica, dove le rivalità sportive hanno avuto per un attimo il sopravvento, anche se sia Alexandra sia Scott hanno dichiarato di essere stati travolti ma non caricati, e che non sapevano che cosa stesse esattamente succeedendo.
Tra le persone felici anche il fotografo della Getty, Richard Lam, che ha immortalato un altro bacio d’autore che nel tempo farà cancellare la brutta visione degli inutili scontri, con la segreta speranza della prossima vittoria di una squadra canadese.

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