venerdì 26 novembre 2010

FIUMI DEL NUNAVUT (CHRS/RRPC)

Riprendiamo il nostro viaggio lungo i fiumi storici del Canada così come sono stati designati da Parks Canada. Vedi post del 26 settembre scorso:
http://turismoincanada.blogspot.com/2010/09/canadian-heritage-rivers-system-chrs-le.html

L’iniziativa di enfatizzare l’importanza storica e sociale dei corsi d’acqua, di cui il Canada è straordinariamente ricco, nasce a livello nazionale su invito delle autorità di PARKS CANADA. Nasce infatti nel 1984 Canadian Heritage Rivers System (CHRS) / Réseau des rivières du patrimoine canadien (RRPC) - un programma di conservazione dei fiumi canadesi che somma l’esperienza e gli intendimenti dei governi federale, provinciali e territoriali. Fondamentale è la partecipazione di tutti quei cittadini che hanno a cuore il territorio e la sua conservazione. Sono più di quaranta i fiumi ad oggi inclusi nella lista di quei corsi d’acqua che rispondono ai criteri di eccezionale bellezza, importanza storica ed accessibilità per attività ricreative da parte delle comunità limitrofe.





Ed ecco i fiumi del Nunavut:
Il COPPERMINE, fiume ancora in candidatura, così si chiama per l’abbondanza di depositi di rame sulle sue rive, un elemento assai importante per la sopravvivenza delle prime popolazioni insediatesi nella zona. Se ne ritrovano gli antichi siti, caratterizzati da reperti archeologici costruiti in rame.
Giunsero all’orecchio dei bianchi racconti mitici sull’abbondanza di questo metallo. Nel 1771 l’esploratore Samuel Bearne documentò il suo viaggio via terra per raggiungere il Coppermine e lasciò testimonianza del massacro di Bloody Falls. Molti altri esploratori seguirono rendendo il percorso del fiume e l’area tutt’attorno un importante via di esplorazione e di commercio delle pellicce.
Il fiume è ancora oggi un protagonista fondamentale nella vita degli Inuit. La zona è l’habitat naturale di caribù, buoi muschiati, ghiottoni, lupi, alci, volpi nonché numerose specie di rapaci. Il territorio oggi non è molto diverso da come lo videro i primi esploratori inglesi.


I fiumi KAZAN e THELON, designati nel 1990, scorrono maestosamente in vallate ricoperte di abeti, poi attraverso estese pianure senza alberi, laghi scintillanti sparsi nella tundra come degli specchietti, per riversarsi infine nel Lago Baker, dopo un viaggio rispettivamente di 850 km e 1.000 km. Dal lago le acque scorreranno impetuose verso est alla Baia di Hudson. Lago baker e questi maestosi fiumi, fonti di spiritualità aborigena, sono ricchissimi di pesce, elemento essenziale alla sopravvivenza degli Inuit. Si trovano ancora vestigia dei loro accampamenti lungo le rive dei due fiumi nonché numerosi inukshuk che vegliano sui guadi dei fiumi e i nascondigli di pelli e cibo, testimonianza di un epoca non troppo remota in cui il territorio era dominato dai nomadi Inuit Caribou, che svilupparono un sistema di vita diverso dagli altri abitanti del Nunavut, basato su spostamenti per inseguire i caribù.
Si contano ancor oggi circa 320.000 capi che compiono la loro migrazione attraversando periodicamente questi immensi territori selvaggi, abitati anche dall’orso grizzly e dal ghiottone, dal lupo bianco e dal bue muschiato, dal falco pellegrino ed un’altra sessantina di specie di uccelli. E’ da Baker Lake, oggi abitato da un migliaio di Inuit, che prendono il via affascinanti escursioni in idrovolante, canoa e kayak.

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