martedì 1 aprile 2008

IL DURUM DEL SASKATCHEWAN


Le grandi pianure dell’Ovest canadese sono generalmente poco visitate. La maggior parte dei turisti salta tranquillamente da Toronto, anzi vola direttamente a Calgary, per intraprendere la traversata delle Montagne Rocciose. E così il Saskatchewan, che anche i bambini canadesi fanno fatica a scrivere, resta nel dimenticatoio. Non giova avere città dai nomi pomposi : Regina, Saskatoon Swift Current ( letteralmente Corrente rapida) e Moose Jaw ( Mascella di alce).

Niente da fare. Le attrattive che l’ufficio del turismo della provincia si dà da fare ad elencare e magnificare riescono a fare breccia soltanto nella mente di pochi eletti.

Grandi spazi visibili nelle gigantografie dei granai colorati, sparsi dappertutto. Granai in tutti gli stili, lungo tutte le stazioni ferroviarie, in tutti i paesi più dimenticati. Il frumento del Saskatchewan, di cui l'Italia ne importa una quantità rilevante, è riconosciuto in tutto il mondo per la sua alta qualità. I produttori della provincia vengono spesso chiamati gli agricoltori degli spaghetti. I locali mi dicono che mentre la pasta viene spesso associata all’Italia, la migliore ha le sue radici in Saskatchewan, dove il Triticum durum o meglio il Triticum turgidum, il grano duro, frumento tetraploide, viene largamente coltivato per le caratteristiche delle sue farine. La semolina è infatti l’ingrediente base della nostra pasta. Il Canada è quindi spesso sulla nostra tavola considerando che il 50-60 % del mercato del durum è suo.

Fin qui i Saskatchewanesi hanno ragione. Si allargano un po’ troppo quando nel ricettario elencano le “loro” ricette tipo, quasi fossero originali : pasta with puttanesca sauce , pesto spaghetti, italian sausage spaghetti pizza. Mi limito quest’ultima ricetta : quantità q.b.

In una casseruola, leggermente oliata, unire gli spaghetti, le uova e il latte. Cospargere il tutto con salsa di pomodoro, salsicce, funghi in scatola preventivamente scolati e sminuzzati, olive e mozzarella affettata. Mettere in forno a 175° C per 30 minuti.

Sfornare ed assaggiare, immagino, per credere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Forse per avere un impressione diversa bisognerebbe visitarlo in autunno (in particolare il Parco Prince Albert. E' una buona zona per chi ama gli uccelli migratori