domenica 30 aprile 2017

TITANIC, SASKATCHEWAN




 

 
Titanic è una sperduta comunità del Saskatchewan situata tra Duck Lake e Fort Carlton in Saskatchewan, fondata da un gruppo di franco canadesi che le diede il nome di un famoso  parroco locale, padre Mourey.
Nel 1912, dopo la tragedia del Titanic, l’ufficio postale locale, nella persona di J.E. Dionne  fece regolare domanda all’ufficio centrale di Ottawa per  cambiare il nome da Mourey in Titanic ed ottenne una regolare approvazione superando le oltre trenta richieste arrivate, però, dopo quella di Mourey.
Di fatto Mourey era stata intitolata soltanto qualche mese prima, e così non ci furono molti rimpianti per la nuova denominazione intesa a onorare la memoria della nave e soprattutto le persone perite nel disastro marittimo.  Tra l’altro esisteva già un’altra Mourey in Saskatchewan, fonte di disguidi postali, quindi definitivamente superati.
La piccola comunità di Titanic si è però lentamente disintegrata come la sua omonima. La scuola rurale chiuse i battenti nel 1959, la chiesa nel 1963 e l’ufficio postale nel 1967.
Tutto ciò che rimane ora è un cimitero zeppo di lapidi con nomi franco canadesi – anche un italiano, certo Mariani – e una cappella dove un tempo c’era la chiesa, con una insegna in memoria del Titanic che cerca di sfidare l’oblio del tempo nella distesa infinita della pianura,  
Questa comunità non è il solo collegamento del Saskatchewan con la nave affondata. Lo scienziato di Regina, Roy Cullimore ha partecipato a sei spedizioni del Titanic per studiare i ghiaccioli di ruggine, oltre 650 tonnellate, che stanno lentamente erodendo il relitto in fondo al mare. Cullimore, una delle poche persone autorizzate a recuperare i ghiaccioli di ruggine, è convinto che a poco a poco ci sarà una totale implosione  proprio a causa di questo fenomeno.
Ma anche se il Titanic è affondato a 5000 chilometri di distanza  nell’Oceano Atlantico, il suo nome sarà per sempre legato alla storia del Saskatchewan attraverso la visione storica di un postino della prateria e delle cinque vittime che avevano questa provincia come destinazione finale.


 
.
 


 

Nessun commento: