lunedì 10 giugno 2013

THE LITTLE HOUSE DI TORONTO

Arthur Weeden sul portico di casa, 1939


“Aveva una casetta piccolina in Canadà…”

Quante volte abbiamo ascoltato questa canzone  negli anni settanta. Sembrava un’invenzione da paroliere e forse lo era.

Ma in realtà, a Toronto la casetta più piccola della città almeno esisteva dal 1912, da quando cioè il costruttore edile Arthur Weeden  che aveva firmato molti progetti nel distretto Earlscout notò che un vialetto tra due case non era stato urbanizzato e decise così di costruirvi un’abitazione che corrisponde al 128 Day Avenue. Una casetta piccola ma sufficiente per lui e sua moglie che vissero anche dedicandosi al giardinaggio per una ventina d’anni. Dopo la morte della moglie Weeden restò in quella casetta per altri sei anni. Successivamente è stata occupata da diverse famiglie compreso quella di un italiano  che vi abitò con moglie e tre figli per almeno 15 anni.

I diversi proprietari hanno apportato diversi cambiamenti ma l’architettura generale non è mutata. La casetta che  si trova  tra Dufferin Street e Rogers consiste di una camera da letto, un bagno, una cucina, un soggiorno,  un patio, tutto naturalmente molto minuscolo ed è lunga  34 metri e larga poco più di due, con una superficie totale di 28 metri quadri.

Qualche anno fa il nuovo proprietario l’ha acquistata per una cifra attorno ai 180.000 dollari canadesi.
La casa più piccola di Toronto ha così una sua storia, un suo fascino per la particolarità e ha addirittura ispirato una canzone : Come back to me” cantata da Maria Lee Carta e ascoltabile su Youtube.
Il Canada dei nostri sogni  è anche questa Little House in Toronto.








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