martedì 29 maggio 2012

SALMONI CANADESI NELL'AGRO PONTINO

da CANALE MUSSOLINI (2010) di Antonio Pennacchi  - Migrazione di contadini emiliani, veneti, friulani


Pag.401-402  Si pescava di tutto, allora. L’acqua era limpida e pulita, si poteva pure bere e il Canale Mussolini era pieno di pesci. C’erano anguille quante ne voleva, e grosse da non crederci. E poi rovelle, cavedani, carpe, galassi, gamberoni di fiume, zatterini. Sa quei zatterini lunghi meno di un dito – con la striscia argentea sul fianco – da mangiare a cucchiaiate, in frittura? Bè, bastava poggiare la bilancia sul pelo dell’acqua e quelli saltavano dentro da soli, per la voglia di venirci; bisognava dirgli: “stai in là!” per mandarli via. E carpe mai più piccole di dieci o quindici chili, anche da venti ne abbiamo presa qualcuna.

Dopo – quando con il 1960 è arrivata la ricchezza ed il benessere, e a Cisterna pure le fabbriche – non c’era più un pesce nel canale e lì alla briglia, dove l’acqua cade a cascata, c’era  una montagna di schiuma che arrivava fino laggiù al ponte di via della Sorgente. Adesso è qualche anno – da quando hanno messo i depuratori anche a Cisterna – che sono tornati i pesci sul Canale e proprio ieri, mi deve credere, c’erano di nuovo gli aironi bianchissimi, appostati lungo i gradoni della briglia, sul grande mascone, intenti a pescare. 
Non so se però ci siano – o siano tornati – anche i salmoni. Le carpe, i galassi e i cavedani sì, ma mio cugino Paride diceva che c’erano anche i salmoni, che dal mare risalivano il Canale Mussolini a salti enormi su per tutte le briglie – salti da un metro, oltre i gradoni e le cascate – e andavano a deporre le uova ai piedi dei Lepini. Una volta li ho visti pure io e quando raccontavo questa storia in collegio, tutti ridevano e mi pigliavano in giro, perché alla TV dei ragazzi – che i preti ci facevano vedere solo quella – a "Lungo il Fiume San Lorenzo" avevano appena detto che tutti i salmoni del mondo, in qualunque mare stiano, quando è l’ora di pinciare e deporre le uova per mettere al mondo i figli, vengono al fiume San Lorenzo in Canada, a risalirlo e a deporre le uova lì. Io che le posso dire? Quel documentario si sarà sbagliato perché mio cugino Paride diceva che venivano pure – ai nostri tempi – sul canale Mussolini -. Sul fiume San Lorenzo e sul canale Mussolini. Che c’è di tanto strano?
Come dice, scusi? Non ho capito. Lei dice che il salmone vuole l’acqua fredda, i climi artici?
E ai mammut allora, che climi gli ci vogliono, quelli caldi? Com’è allora che sotto il Canale Mussolini ci stanno i mammut? O almeno le ossa, quelle che ha trovato Carlo Alberto Blanc alla briglia di Gnìf Gnàf. E se sotto il Canale Mussolini ci stanno i mammut, lei mi spiega perché sopra non ci possono stare i salmoni? Non mi faccia incazzare, per cortesia, se no le ci metto pure gli orsi polari su quei gradoni – al posto degli aironi – a mangiarsi questi cavolo di salmoni.
Come dice , scusi? Che i resti di mammut sarebbero però dell’era glaciale?
Appunto. Ma se c’era l’era glaciale, allora c’erano pure i salmoni, no? E questi saranno i figli dei figli dei figli di quelli là. Non lo dicevano pure a "Lungo il fiume San Lorenzo" che il salmone va a pinciare, nidificare, deporre le uova e tutto quello che le pare, solo e soltanto nello stesso posto dove è nato lui? Lui da lì – appena nato – se ne parte per tutti i mari del mondo, ma appena si sente anche lui una strana contrazione tra le gambe, si mette con le pinne in spalla e via a pedalare verso casa, dov’era nato: “Agò da pinciàr”. Solo lì gli viene bene, che le posso fare?  E questi da secoli e secoli – da millenni – hanno continuato evidentemente a venire da queste parti pure quando s’è scaldata l’acqua e fatta la palude; ma non trovando più a Foceverde il Fosso Moscatello bensì il Canale Mussolini, si sono messi a risalire quello. 
Che vuole da me? Certi salmoni da un quintale e mezzo, le giuro, pescava certe volte mio cugino Paride, grossi come il maiale che avevamo in porcilaia – maiali volanti – sopra le briglie nostre del Canale Mussolini

.Migrazione dei poveri verso il Canada, migrazione della famiglia Peruzzi nelle Paludi Pontine, migrazione dei salmoni, siano essi del Pacifico, dell’Atlantico o dell’Agro Pontino (?).
Eroi. Comunque eroi. Tutti uniti dallo stesso scopo.
Quello che li spinge è sempre la crudele lotta per la sopravvivenza,  per la conservazione della specie. 

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