martedì 3 maggio 2011

LE MILLE LUCI DI VANCOUVER


Vancouver è una delle città più vivibili del mondo, offre servizi eccellenti e molte opportunità per iniziare una nuova carriera. E il Canada è un paese straordinario. Parola di Achille Gardellini, web developer che a sei anni dal trasferimento sta per ottenere, con grande soddisfazione, la cittadinanza canadese. Negli anni Novanta Achille ha trascorso alcuni anni negli Stati Uniti, dove ha frequentato l’Università di San Francisco. Poi è rientrato in Italia. Quando ha deciso di stabilirsi definitivamente Oltreoceano la sua scelta è però caduta non sugli States, ma sul Canada. In questa intervista, rilasciata a Andrea Muzzarelli, ce ne spiega il perché.

Ciao Achille, potresti parlarci del tuo attuale lavoro?
Di recente ho avviato un’attività da libero professionista come web developer. Il mio lavoro consiste nel creare e configurare siti web impiegando due sistemi di gestione dei contenuti, Drupal e WordPress.
La flessibilità dell’orario e la possibilità di scegliere i progetti a cui dedicarmi sono tra i benefici che mi hanno spinto a intraprendere questa strada.

A quando risale il tuo trasferimento?
Al febbraio del 2005. Dal momento che sono voluto entrare in Canada con la residenza permanente, ho dovuto affrontare un iter un po’ più lungo del normale, che ha richiesto circa 18 mesi. Ma ci sono altri permessi che richiedono meno tempo, soprattutto se si ha già in mano un’offerta di lavoro.

Come ti sei preparato al “grande salto”?
A essere sincero non ero molto preparato… Nel periodo precedente la partenza ero talmente preoccupato dal fatto di riuscire a ottenere la residenza che, fino all’ultimo momento, non ho pensato a cosa fare una volta arrivato qui.

Hai avuto problemi a trovare un alloggio?
No, devo dire che sono stato molto fortunato. Conoscevo una persona che mi ha affittato una stanza per il primo mese. Avere un appoggio all’
arrivo è stata una benedizione, un grande aiuto. Il consiglio migliore che posso dare a chi è interessato a trasferirsi all’estero è quello di trovare una persona di fiducia, un amico o un conoscente al quale appoggiarsi. Almeno per il primo mese circa.
Un altro aiuto molto importante l’ho ottenuto da una guida che il governo canadese offre ai nuovi immigrati: ci sono molti consigli utili e una lista dei documenti da ottenere una volta arrivati. E’ inoltre possibile fare riferimento a dei centri di assistenza che forniscono tutte quelle informazioni necessarie per gestirsi nella vita quotidiana, dall’apertura di un conto corrente alla ricerca di un alloggio e di un lavoro.

Quanto conta sapere bene la lingua?
Direi che è fondamentale. Aver studiato e vissuto negli Stati Uniti per sei anni è stato per me un grande vantaggio. Per prepararsi al salto credo sia proprio questa la cosa più utile.

In una recente intervista a Italiansinfuga, un italiano che ha lavorato all’Università di Toronto in qualità di Visiting Professor, Franco Bignone, ha definito il Canada come “il paese meglio amministrato che io conosca”. Condividi questo giudizio?
In linea generale direi di sì. Senza dubbio, il sistema amministrativo italiano non è neanche lontanamente paragonabile a quello canadese. Sono su due continenti diversi, in senso reale e figurato. Soprattutto oggi, con l’uso di internet, bastano pochi click per trovare tutte le informazioni e i contatti che servono sul sito governativo Service Canada. Oppure si può sempre fare una telefonata e parlare direttamente con qualcuno che, con competenza e professionalità, offre tutte le informazioni necessarie.

Qual è l’attuale situazione del mercato del lavoro? Pensi ci siano delle opportunità per chi sta progettando di trasferirsi in questo periodo?
Le cose stanno certamente migliorando. La disoccupazione nazionale al momento è intorno al 7,7%. Non male, se si considera la recente crisi finanziaria e la situazione in cui si trovano altri paesi. Il sito Citizenship and Immigration Canada offre informazioni dettagliate su come ottenere i vari permessi per trasferirsi sia temporaneamente sia come residente. In particolare, elenca le professioni più richieste.
Naturalmente, se si ha un’offerta di lavoro o si conosce qualcuno che ha contatti è ancora meglio. Ad ogni modo, per chi è interessato a un’esperienza temporanea ci sono ottime possibilità di svolgere lavori stagionali nel settore turistico e alberghiero. In tal caso è necessario ottenere un permesso lavorativo di “temporary worker” o “working holiday”.

Ci daresti qualche buona ragione per trasferirsi in Canada?
Il Canada è un paese bellissimo, che offre grandi opportunità in termini di lavoro e di stile di vita. Ed è un paese cosmopolita dove la maggior parte degli abitanti (perlomeno nelle grandi città) proviene un po’ da tutto il mondo. Bisogna poi considerare che, pur essendo il secondo stato più esteso del pianeta, il Canada ha una popolazione di soli 34 milioni di abitanti. Per cui ha un continuo bisogno di nuovi immigrati per alimentare la forza lavoro. Avendo vissuto prima negli USA, posso anche dire che il Canada ha un sistema politico, amministrativo ed economico migliore sotto vari aspetti. Soprattutto per quanto riguarda l’immigrazione, qui l’iter da seguire è chiaro e ben definito, mentre negli Stati Uniti è molto più complicato, e molte volte imprevedibile. C’è poi l’aspetto naturale e ambientale: il Canada offre una ricchezza e varietà, a mio parere, unica al mondo.

Quali sono invece i motivi che potrebbero spingere a optare per un’altra destinazione?
Uno degli aspetti più difficili e complicati è il riconoscimento del titolo di studio o della licenza professionale. Prima di considerare il Canada come una possibilità concreta, consiglio di fare un’attenta ricerca sull’effettivo riconoscimento delle “credentials”. Un altro fattore, mi preme ribadirlo, è la conoscenza dell’inglese o del francese, veramente indispensabile: chi non mastica bene né l’uno né l’altro dovrebbe prima colmare la lacuna. La distanza dall’Italia, infine, può essere un’altra ragione. Se si preferisce essere più vicini ai propri familiari, o semplicemente avere la possibilità di viaggiare in Italia più spesso, i costi dei voli (specie se si vive sulla costa occidentale) possono diventare finanziariamente impegnativi.

Due parole su Vancouver. E’ una città che consiglieresti?
Assolutamente. Vancouver è una città molto bella, e ogni anno viene elencata tra le più vivibili del mondo. L’anno scorso ha ospitato le Olimpiadi invernali, un evento che l’ha lanciata sulla scena internazionale. Vancouver non è una grande metropoli e può essere alquanto cara, ma offre servizi eccellenti e ottime opportunità per iniziare una nuova carriera. Con due università di alto livello come la University of British Columbia e la Simon Fraser University,
Vancouver è una città che consiglierei in particolare a tutti i giovani in cerca di un’esperienza unica e diversa per scoprire nuovi orizzonti a livello personale, culturale e professionale.

Un’ultima curiosità: senti mai nostalgia dell’Italia?
Con tutta sincerità, no. L’Italia non mi manca per nulla, anche se ci torno volentieri ogni tanto per visitare la mia famiglia. Certo, ne apprezzo sempre la gastronomia, l’arte e la cultura. Ma non ho mai avuto alcun ripensamento. Tanto è vero che tra qualche mese diventerò cittadino canadese.

Andrea Muzzarelli è un giornalista e traduttore freelance che si è recentemente trasferito da Bologna a Londra. @amuzzarelli Archiviato in Canada, Italiansinfuga il aprile 14, 2011
http://www.italiansinfuga.com/2011/04/14/le-mille-luci-di-vancouver/?
awt_l=56q6U&awt_m=1b4C43qKKPH3bG

1 commento:

Mauro ha detto...

Ho vissuto nel 2000 per un anno e mezzo a Vancouver per motivi di studio ed è stata un'eperienza indimenticabile che ricordo ancora oggi con nostaglia...ne parlo anche io nel mio blog

http://ilblogdiunbravoragazzo.blogspot.it/2013/01/il-sistema-educativo-e-lavorativo-aime.html