martedì 15 aprile 2008

SHEDIAC, NEW BRUNSWICK


Scorrazzare per le Marittime, come vengono chiamate le province dell’est canadese, significa anche New Brunswick, provincia metà anglofona e metà francofona. Lungo la costa che porta all’isola di Prince Edward Island e poi in Nova Scotia si trova una località certamente insolita : Shediac. Il nome deriva dal termine Mik’maq "Es-ed-ei-ik" che denominava uno dei maggiori insediamenti nel sudest del New Brunswick trasformatosi poi in "Es-ed-ei-ik" e quindi in Gèdaique. Oggi i francofoni lo pronunciano Shèdiac e gli anglofoni Shediac, ma le aragoste non sembrano essere al corrente della disputa.

Un villaggio, abitato soprattutto da pescatori locali, ma anche da tante persone che hanno abbandonato la vita della città, che si fregia dell’appellativo di “Capitale mondiale dell’aragosta”.

Per giustificare tale rivendicazione i locali hanno pensato bene di dedicarle un monumento, che troneggia pomposamente all’entrata del villaggio. Una delle tante attrazioni canadesi visibili lungo la strada, dalle dimensioni imponenti : una decina di metri di lunghezza e almeno cinque metri di altezza e larghezza. E’ una struttura in cemento ed acciaio costruita nel 1990 con lo scopo di favorire il turismo. Troppo lontano da Toronto o Montreal per testimoniare qualche uomo illustre.Meglio la praticità, visto che almeno mezzo milione di turisti si fermano qui per ammirare l’aragostone e passeggiare lungo la costa, a tratti sabbiosa e magari loro, i canadesi, a fare anche una bella nuotata d’estate, quando la temperatura arriva perfino a 27-28 gradi, ma specialmente per le varie celebrazioni legate al Festival dell’aragosta, che si tiene regolarmente ai primi di luglio dal 1949..

L’aragostone, posto magari all’ingresso di San Benedetto del Tronto, farebbe sorridere e sarebbe magari soggetto a critiche per la sua presunta pacchianeria. Niente di tutto ciò. Rientra nel paesaggio. Case colorate, vialetti puliti e tranquilli, gente attaccata alle tradizioni e aderente alla natura. Niente stravaganze, oltre il monumento.

Poi ci sono le aragoste, meno di un tempo, ma sempre tante, da apprezzare. Soprattutto mangiandole.

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